sabato 29 agosto 2015
Natura:logica spietata
Il popolo (gnu) è più numeroso dei finanzieri e dei padroni (coccodrilli) ma finisce SEMPRE azzannato...
... non solo in Kenia, dove è stata scattata la foto.
venerdì 28 agosto 2015
giovedì 27 agosto 2015
Il cammino non battuto
Prendendo spunto da Robert Frost, poeta statunitense,1874-1963:
...Vi dico ciò con un sospiro.
In qualche posto, tanto tempo fà,
due cammini s’incrociarono in un bosco, e io …
io presi il meno battuto …
e questo ha fatto la differenza.
Di sconfitta in sconfitta, fino alla nascita di un mondo più giusto perché solo chi non ha paura di perdere riuscirà a disarcionare l'imperatore.
"Il mucchio sevsaggio" film del 1969 diretto da Sam Peckinpah.
"Il mucchio sevsaggio" film del 1969 diretto da Sam Peckinpah.
giovedì 20 agosto 2015
A Brief Guide to the Islamic State (2015)
Testo in lingua inglese al sito:
archive.org/stream/Khilafah2015/A%20Brief%20Guide%20to%20Islamic%20State%202015#page/n0/mode/2up
archive.org/stream/Khilafah2015/A%20Brief%20Guide%20to%20Islamic%20State%202015#page/n0/mode/2up
Pensierino sempre attuale
Marcel Proust,Parigi,1871-1922
Ecco perché quando sono malati prendiamo per buoni anche i pezzi di merda.
Carlo Curti, Lugano,19??-20??
martedì 18 agosto 2015
Domande e sospetti
Che cos'è la vita ? Lo sfavillare di una lucciola nella notte, il respiro sbuffante di un bisonte in inverno , la breve ombra che scorre sopra l'erba e si perde dentro il sole !
Piede di Corvo(South Dakota 1876 – Fort Yates,15 dicembre 1890) condottiero nativo americano.
E dopo aver letto queste parole uno continua ad ammucchiare carta,terreni,monete e mattoni per quarant'anni di "onorato lavoro"?
Fategli un favore:Legatelo!
mercoledì 12 agosto 2015
martedì 11 agosto 2015
Similitudini italo-svizzere
Non molto tempo fa girava, negli ambienti del politichese italico, una battutina che faceva più o meno così:Dalle macerie del PD(partito democratico, attualmente al governo) risorgerà o il Partito Comunista Combattente o la Balena Bianca(vecchia, storica denominazione della Democrazia Cristiana).Cosa si stia materializzando dall'evaporazione degli ultimi resti della sinistra parlamentare è sotto gli occhi di tutti.
A nord, oltre le contee leghiste lombardo-venete, c'è un pezzetto di terra italica con passaporto svizzero. Bene, anche lassù gli arrabbiati del 68 si sono riabbracciati con chi allora contestavano dando "vita" al PS (partito socialista) cantonale. Risultato dopo trent'anni? Niente, non un'idea antagonista, un sussulto, un'alzata di ingegno e di scudo per difendere i salariati.
Il grande capitale, ma anche quello piccolo, gongola e decide, "sua sponte", quando essere magnanimo e quando aguzzino, senza pericoli di sorta.
Qui la battuta di prima sulla disgregazione della sinistra ufficiale ha già la risposta, senza punti di domanda: Il partito unico cantonale;quello democraticonazionalpopolare.
Amen.
Il grande capitale, ma anche quello piccolo, gongola e decide, "sua sponte", quando essere magnanimo e quando aguzzino, senza pericoli di sorta.
Qui la battuta di prima sulla disgregazione della sinistra ufficiale ha già la risposta, senza punti di domanda: Il partito unico cantonale;quello democraticonazionalpopolare.
Amen.
lunedì 10 agosto 2015
Strategie USA in Medio Oriente
Fonte:http://www.operaicontro.it/
A quanto pare il Pentagono non sa che fine hanno fatto gran parte delle reclute siriane ed iracheneaddestrate per combattere loStato Islamico. La moderna guerra per procura in Medio Oriente è diventata un pozzo senza fine dove finiscono i soldi del contribuente americano, con risultati assolutamente mediocri. Dopo aver speso42 miliardi di dollari per addestrare ed armare l’esercito iracheno, che alla vista dei guerrieri dell’Isis l’estate scorsa se l’è data a gambe, adesso l’amministrazione Obama ha avuto il via libera per spendere altre cifre non indifferenti per addestrare e armare milizie siriane ed irachene con risultati analoghi.
Che fine fanno le reclute che svaniscono? Una domanda che non solo Washington deve porsi, ma che concerne tutti i paesi della grande coalizione e quelli della Nato. Il problema va detto non è solo monetario ma strategico. A quanto pare infatti le reclute sono ben disposte a combattere il regime di Assad ma sono reticenti a lottare contro l’Isis. Gran parte dei futuri combattenti sono sunniti, gente che è stata oppressa dal regime sciita di Assad e che non vede lo Stato Islamico come un nemico. Certo questo è un bel problema, anche perché è probabile che le reclute ‘svanite’ nel nulla sono finite nelle file dello Stato Islamico, che invece ha apertamente dichiarato guerra ai governi sciiti siriani ed iracheni. Insomma alla fineaddestriamo i nostri nemici.
La storia si ripete. Dopo aver addestrato e finanziato i mujaheddin in Afghanistan per combattere i sovietici, vinta Mosca i guerrieri musulmani si sono rivoltati contro l’occidente. Ma l’attuale guerra per procura nel Medio Oriente è infinitamente più complessa della Jihad anti-sovietica. Un tempo c’erano solo due super potenze, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, oggi ce ne sono tante, troppe, e il denaro scorre più copiosamente del sangue.
Altro problema non indifferente è la posizione dei curdi nella guerra contro l’Isis. Dopo le scaramucce militari e la tensione creatasi nelle ultime settimane tra Turchia e Kurdistan Iracheno, gli americani hanno pensato bene di cedere al governo di quest’ultimo la moglie di Abu Sayyaf, ex membro dell’esercito di Saddam Hussein e considerato il cervello strategico dell’Isis. Un gesto chelegittima questo ‘semi-stato’ e che sicuramente ha adirato Ankara.
Dopo aver interrogato per due mesi la donna di nazionalità irachena, Washington ha deciso che se ne doveva occupare il Kurdistan. Una decisione che ha lasciato un po’ tutti di stucco e che mette a nudo le difficoltà legali che gli Stati Uniti hanno nel gestire questa guerra. Infatti non sapevano cosa fare di Umm Sayyaf, non potevano portarla a Guantanámo, né imprigionarla negli Stati Uniti, non volevano restituirla al governo di Baghdad, di cui chiaramente non si fidano, quindi non rimaneva che cederla al Kurdistan.
Intanto l’Isis continua la sua marcia verso l’egemonia politica della regione e del mondo musulmano. A un anno dall’inizio della campagna aerea, il territorio in mano allo Stato Islamico invece di diminuire è aumentato; nel Nord Africa, nel Sahel, in Yemen, in Pakistan ed Afghanistan, nel Caucaso e nel sud est asiatico, la bandiera nera del Califfato non solo ha fatto la sua comparsa ma un numero sempre maggiore di gruppi islamici l’ha adottata.
L’atteggiamento dei vari paesi musulmani coinvolti nella guerra per procura, sia quelli sciiti come l’Iran e quelli sunniti come l’Arabia Saudita, continua ad essere profondamente ambiguo. Tutto ciò sta trascinando nel conflitto paesi limitrofi, ad esempio la Turchia.
L’opzione armata, dunque, che costa al contribuente occidentale grandi quantità di denaro, non funziona. E si badi bene, anche noi italiani che ufficialmente non armiamo e non addestriamo le reclute, paghiamo indirettamente il fallimento di questa politica e lo facciamo con i riscatti per portare a casa i nostri connazionali finiti nelle mani dei gruppi armati seguaci dell’Isis.
Ma in questa estate torrida nessuno ha voglia di affrontare questo problema, se ne riparlerà, però, in autunno, durante la campagna elettorale americana. Allora si che il dibattito si farà acceso.
sabato 8 agosto 2015
Modernità planetaria
… L’industria moderna ha trasformato la piccola officina dell’artigiano patriarcale nella grande fabbrica del capitalista industriale. Masse di operai addensate nelle fabbriche vengono organizzate militarmente. Come soldati semplici dell’industria vengono sottoposti alla sorveglianza di tutta una gerarchia di sottufficiali e di ufficiali. Non solo sono schiavi della classe borghese, e dello Stato borghese, essi sono ogni giorno e ogni ora schiavizzati dalla macchina, dal sorvegliante e, soprattutto, dal singolo borghese fabbricante stesso. Questo dispotismo è tanto più meschino, odioso, esasperante, quanto più apertamente esso proclama come fine ultimo il guadagno. …
Dal “Manifesto Comunista” di Karl Marx e Friedrich Engels, traduzione dall’edizione tedesca del 1872
Fabbrica di iPhone in Cina:Turni fino a dodici ore consecutive per sei giorni alla settimana come denuncia il sindacato del settore.
Fabbrica Fiat a Melfi(Italia) con il grande capo Marchionne che spiega quanto è stato bravo a farli lavorare di più e guadagnare di meno.
venerdì 7 agosto 2015
Boicotta Israele
Israele si boicotta anche con un semplice codice a barre,non acquistare i prodotti con le prime tre cifre 729 (foto)
Così potrete mantenere viva la memoria di Ali Saad Dawabasha, 18 mesi, morto arso vivo e colpevole di abitare vicino a una colonia sionista.
Così potrete mantenere viva la memoria di Ali Saad Dawabasha, 18 mesi, morto arso vivo e colpevole di abitare vicino a una colonia sionista.
martedì 4 agosto 2015
Stalin fra i più ricchi di sempre?
Lo scrive oggi il "Corriere della Sera" con questa giustificazione:
Inutile dire che Stalin (1878-1953) aveva il pieno controllo dell’Unione sovietica, un dittatore assoluto a capo di una delle più grandi economie mondiali. Dunque, una figura non comune nella storia moderna. Tre anni prima della sua morte, la ricchezza dell’Urss rappresentava il 9,5% della produzione mondiale e, nonostante non si concentrasse tutta nelle mani di Stalin, il dittatore aveva la capacità di influenzarla. «Aveva un potere enorme e dunque, attraverso il potere, poteva avere tutto quello che voleva» spiega George O. Liber, professore di storia all’Università dell’Alabama a Birmingham.
Come qualsiasi presidente degli Stati Uniti, dal 1789 ad oggi.
Inutile dire che Stalin (1878-1953) aveva il pieno controllo dell’Unione sovietica, un dittatore assoluto a capo di una delle più grandi economie mondiali. Dunque, una figura non comune nella storia moderna. Tre anni prima della sua morte, la ricchezza dell’Urss rappresentava il 9,5% della produzione mondiale e, nonostante non si concentrasse tutta nelle mani di Stalin, il dittatore aveva la capacità di influenzarla. «Aveva un potere enorme e dunque, attraverso il potere, poteva avere tutto quello che voleva» spiega George O. Liber, professore di storia all’Università dell’Alabama a Birmingham.
Come qualsiasi presidente degli Stati Uniti, dal 1789 ad oggi.
Il PIL della felicità
"Con troppa insistenza e troppo a
lungo, sembra che abbiamo rinunciato
all'eccellenza personale e ai valori della
comunità, in favore del mero accumulo di
beni terreni. Il nostro Pil ha superato 800
miliardi di dollari l'anno, ma quel PIL - se
giudichiamo gli USA in base ad esso -
comprende anche l'inquinamento
dell'aria, la pubblicità per le sigarette e le
ambulanze per sgombrare le nostre
autostrade dalle carneficine dei fine
settimana. Il Pil mette nel conto le
serrature speciali per le nostre porte di
casa e le prigioni per coloro che cercano
di forzarle. Comprende il fucile di
Whitman e il coltello di Speck, ed i
programmi televisivi che esaltano la
violenza al fine di vendere giocattoli ai
nostri bambini.Cresce con la produzione
di napalm, missili e testate nucleari e
non fa che aumentare quando sulle loro
ceneri si ricostruiscono i bassifondi
popolari. Comprende le auto blindate
della polizia per fronteggiare le rivolte
urbane. Il Pil non tiene conto della salute
delle nostre famiglie, della qualità della
loro educazione o della gioia dei loro
momenti di svago. Non comprende la
bellezza della nostra poesia, la solidità
dei valori famigliari o l'intelligenza del
nostro dibattere. Il Pil non misura né la
nostra arguzia, né il nostro coraggio, né
la nostra saggezza, né la nostra
conoscenza, né la nostra compassione,
né la devozione al nostro Paese. Misura
tutto, in poche parole, eccetto ciò che
rende la vita veramente degna di essere
vissuta. Può dirci tutto sull'America ma
non se possiamo essere orgogliosi di
essere americani."
Robert Kennedy, 18 marzo 1968, Università del Kansas
sabato 1 agosto 2015
Ticino(CH):Le "Baruffe chiozzotte" a sinistra per la candidatura al parlamento
Motivo? Essersi proposto come candidato cantonale unico d'area alle prossime elezioni nazionali, proposta poi bocciata a maggioranza dal "parlamentino rosa".
Ognuno può fare e scrivere ciò che vuole ma poi bisogna essere coerenti con quel che si dice.
I fatti dicono che a Savoia si è preferito un tale che di nome fa Roberto Malacrida, vanificando così ogni ipotetico (molto!) sogno di possibile elezione.
Savoia sarà anche tutti gli ex dichiarati sopra, ma preferirgli Malacrida è come se a un carcerato si chiedesse di sceglire dove essere trasferito; penitenziario cantonale della Stampa a Lugano o a Guantanamo, il lager a stelle e strisce in terra cubana, e questi preferisse il secondo.
Ma forse sono io che mi aspetto ancora troppo dai socialdemocratici.
Comunque per chi ha la fortuna di NON conoscere le diatribe della politichetta svizzero-italiana, allego per conoscenza le foto degli antagonisti (si fa per dire!).
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