mercoledì 21 gennaio 2015

Jane Fonda:Pentita di lusso e di convenienza

«Quella foto mi farà male fino alla morte». A distanza di oltre 40 anni l’attrice statunitense Jane Fonda, oggi 77enne, torna a chiedere scusa per lo scatto che la ritrae in mezzo ai soldati di Hanoi nel 1972, durante la guerra in Vietnam. «Quando è possibile cerco di sedermi con veterani e parlare con loro - ha detto l’attrice durante un evento in Maryland dove è stata duramente contestata dai reduci del Vietnam che hanno lanciato volantini con la scritta «Perdonare? Forse. Dimenticare? Mai» - Capisco la loro rabbia, mi rende triste. Mi fa male e lo farà fino alla tomba. Ho fatto un enorme, enorme errore» 
(AP)



Se moriva a 40 anni che immagine avremmo avuto di lei?
Il tempo ha rimediato, per fortuna, a uno "scherzo" della storia.

Pensieri e parole sul quartier generale


I media sono l’entità più potente della Terra. Hanno il potere di render innocenti i colpevoli e colpevoli gli innocenti. E’ il potere che controlla la mente delle masse.


Malcolm X  (1925-1965)

giovedì 15 gennaio 2015

Giappone:Anche per Hochino Fumiaki "je suis Charlie Hebdo"???

40° anno di prigione per Hochino Fumiaki, ormai vero e proprio "morto vivente"



Hoshino Fumiaki a été arrêté en 1975 pour son rôle présumé dans la mort d’un agent de police lors d’une manifestation à Shibuya (Tokyo) le 14 novembre 1971 contre un traité qui rendait permanent les bases militaires américaines à Okinawa. C’était pendant la guerre du Vietnam et les bases à Okinawa étaient directement impliquée dans l’effort de guerre américain (c’est à Okinawa qu’était principalement stocké le napalm). Un manifestant avait aussi trouvé la mort dans les violents affrontements qui eurent lieu à cette occasion. De nombreuses personnes avaient été arrêtées et la police avait lancé des recherches pour en arrêter d’autres, dont plusieurs étaient passé à la clandestinité.
Arrêté et jugé au moment où plusieurs membres de la gauche révolutionnaires (notamment de l’Armée Rouge) étaient jugés, et où les autorité japonaise voulaient faire des exemples, la peine de mort a été requise contre lui. Le verdict s’est reposé uniquement sur des témoignages qui ont été refusé ou rétracté, et une pétition signée par 120.000 personnes a dénoncé les poursuites contre Hoshina. Il a finalement été condamné à 20 ans en 1979. Le procès d’appel s’est soldé en 1980 par une condamnation à la perpétuité. Les nombreux comité de soutien à Hoshino demande un nouveau procès – mais les demandes ont été rejetée deux fois. Les comités ont aussi entamé des poursuites contre l’État japonais pour que toutes les pièces du dossier soient rendues publiques et pour améliorer les conditions de détention (Hoshino est détenu à la prison de Tokushima ou il n’y a pas de chauffage).

Fonte:http://www.secoursrouge.org/

Manifestation pour Hoshino Fumiaki

domenica 11 gennaio 2015

B.Netanyahu, oggi a Parigi ma il 22.7.1987 dov'era?

Riprendo da "POLVERE DA SPARO"(http://baruda.net/) e pubblico, con il più completo e irriducibile consenso.


E’ il quotidiano israeliano Haaretz a comunicarci che domani in piazza, a Parigi, alla mastodontica manifestazione “per la libertà di espressione e la democrazia” sarà presente anche Benyamin Netanyahu.
Sotto il drappo nero e la scritta “Je suis Charlie” abbiamo visto scorrere, in queste giornate, tra le più terrificanti immagini di questi tempi e sicuramente domani, sull’asfalto parigino, assisteremo alla sagra della mostruosità.
Charlie Hebdo era irriverenza e blasfemia, lotta con qualunque arma all’oscurantismo: i caduti di quel giorno son gente nostra, son compagni, sono anarchici, sono blasfemi cazzari che hanno sempre odiato quel che questa gente è. Una rivista nata sull’antimilitarismo, sull’abbattimento del bigottismo e dell’oscurantismo, sulla presa per il culo di qualunque tipo di religione (che ci piaccia o no): chi riempirà le strade domani sarà proprio il nemico di quelle matite spezzate.
Poi, mi ripeto, veniamo a sapere che non ci sarà solo un inutile Renzi, no..
alla sfilata di domani ci sarà anche chi ha fatto scuola in materia di uccisioni di vignettisti: il primo ministro dello stato ebraico di Israele.
Sarebbe bello se domani in piazza Bibi Netanyahu ci raccontasse dove era il 22 luglio 1987, mentre su un marciapiede di Londra veniva colpito Naji al-Ali, disegnatore e vignettista palestinese,
papà premuroso di Handala, bimbo palestinese simbolo delle sue strisce di cui nessuno ha mai visto il volto perché è sempre stato disegnato di spalle. Un bambino che rappresentava (e certo il piombo del Mossad non l’ha interrotto in questo suo compito) la resistenza palestinese e un intero popolo, un bimbo che si sarebbe girato per mostrare il suo volto solo una volta tornato a casa sua, solo una volta tornato libero, in terra di Palestina.
Il papà di Handala, colui che muoveva quella matita così fastidiosa, era un uomo straordinario: a 10 anni era stato un Handala anche lui, esule, cacciato dalla sua terra e abitante di arrangiate tende nel campo di Chatila in Libano.
Naji al-Ali con la sua matita, ogni giorno, anche dal più lontano esilio londinese, colpiva il nemico israeliano occupante con strisce sottili e pungenti, laceranti e dolci,
era un combattente instancabile, finchè Israele non decise di andarlo a cercare.Handala, di Naji al-Ali
Trovò la morte con un colpo in pieno volto, a molte miglia di distanza dalla sua terra profumata di Timo,
colpevole, con la sua ironia e le sue matite,
di combattere l’occupazione militare, l’esilio, l’impossibilità di ritorno, l’apartheid che ancora avanza.
Sarebbe bello chiedere a Netanyahu dove era in quel luglio del 1987 quando il volto di Naji veniva spappolato,
quando abbiamo perso per sempre la possibilità di vedere il volto del suo Handala.
Sarebbe bello che Netanyahu domani si guardasse allo specchio e lo vedesse lui il volto di Handala, intento a sputargli in un occhio, poco prima di raggiungere una manifestazione in nome della libertà di espressione e in ricordo di vignettisti “uccisi dal terrore”.
Vergognatevi!

mercoledì 7 gennaio 2015

Azione guerrigliera a Istanbul il 6.1.2015

Fonte:http://www.secoursrouge.org/

Un policier blessé mardi lors d’un attentat-suicide visant un poste de police du quartier touristique de Sultanahmet à Istanbul est décédé de ses blessures à l’hôpital. Un autre policier a été plus légèrement blessé lors de cette attentat, réalisé par une femme non identifiée qui a fait exploser une ceinture d’explosifs. Deux des charges n’ont pas explosées, ce qui a empêché le bilan d’être beaucoup plus lourd.
EDIT : L’attaque à la grenade contre les policiers à Istanbul jeudi a elle été revendiquée par le DHKP-C*. Dans une revendication publiée sur son site, le mouvement a expliqué avoir agi en représailles contre le gouvernement islamo-conservateur au pouvoir, après la mort en mars 2014 d’un adolescent, Berkin Elvan, décédé des suites de ses blessures infligées par la police lors des manifestations dirigées contre le régime en juin 2013


Onore alla compagna Sultan Kalsen caduta in azione il 6.1.2015

Collegamento permanente dell'immagine integrata

*Le Parti-Front de libération du peuple révolutionnaire (DHKP-C) est une organisation communiste révolutionnaire turque active sur tous les terrains des luttes populaires. Héritière de Dev Sol, elle a donné naissance à Halk Cephesi (Front populaire)

sabato 3 gennaio 2015

La Svizzera ha paura di quest'uomo?

Rifiutata la libertà condizionata a Marco Camenisch

Fonte: http://www.secoursrouge.org/

La Cour Fédérale suisse de Lausanne a refusé à Marco Camenisch la libération conditionnelle auquel il a droit après avoir purgé les 2 tiers de sa peine après un an de réflexion. Cette décision fait suite au refus de deux autres cours de justice. La raison donnée par les autorités suisses est que "la violence chronique et une vision du monde qui promeut le crime", ce sont donc explicitement les opinions anarchistes et le refus de repentir du prisonnier qui sont visés. Dans leur rapport, les juges mentionnent aussi que Marco fait preuve d’un manque de "renonciation par rapport à ses violences passées et d’une distanciation par rapport à la violence comme moyen politique". La cour écrit plus clairement que Marco ne pourra pas espérer de libération avant le mois de mai 2018.

Marco Camenisch

Allora: L'invicibile Confederazione Helvetica, suolo dorato per ricchi, banchieri, evasori e contrabbandieri di tutte le razze, artisti sul viale del tramonto, sportivi d'élite, lavanderia internazionale di tutte le monete correnti, dotata di un esercito di milizia, una polizia federale e 22 corpi di polizia cantonali, depositi di armi e munizioni dentro le proprie montagne, innumerevoli agenzie di sicurezza e di polizia private, videosorvegliata e microfonata fin nei suoi angoli più reconditi... ha così paura di questo ex-giovanotto( la foto avrà almeno 30 anni) e dell'ipotetico manipolo di suoi correligionari da soprassedere alla sua legislazione detentiva e rifiutargli di passare una vecchiaia perlomeno decente dopo i decenni trascorsi nei suoi asettici lager per "cittadini pericolosi"?
Se sì, ma quanto è pericoloso questo Camenisch?