martedì 30 aprile 2019
sabato 27 aprile 2019
giovedì 18 aprile 2019
Lugano, il futuro del suo "aeroporto" e l'ambiente
Il Movimento per il socialismo (MPS) ha preso atto delle dichiarazioni del consigliere di Stato Claudio Zali al termine del consiglio di amministrazione di Lugano Airport, tenutosi lunedì scorso.
Il Consigliere di Stato ha espresso l’intenzione di sottoporre al Parlamento, in tempi verosimilmente relativamente brevi, la proposta di sottoscrivere la proposta della partecipazione del Cantone ad un aumento di capitale. Oggi, lo ricordiamo, la quota del Cantone è del 12.5%: una partecipazione che dovrebbe essere aumentata in modo “molto importante”, fino al 40% secondo indiscrezioni di stampa.
È evidente che una simile operazione trasformerebbe di fatto l’aeroporto di Lugano da scalo di “interesse cantonale” in vero e proprio aeroporto cantonale; permetterebbe alla città di Lugano di alleggerire il proprio impegno, anche in considerazione del fatto che nella futura configurazione azionaria si pensa di aprire in modo più importante alla partecipazione di privati.
L’MPS si oppone chiaramente e con forza a questa prospettiva. Lo sviluppo dei vettori di trasporto per il futuro del Cantone deve andare in tutt’altra direzione. L’MPS ritiene che le vicende degli ultimi anni abbiano sufficientemente dimostrato che non vi sono ragioni economiche, commerciali, aziendali e/o turistiche che giustifichino il mantenimento e/o lo sviluppo dell’aeroporto di Agno quale struttura pubblica o di interesse pubblico.
La sola via dignitosa da perseguire sarebbe quella di una dismissione dello scalo, attraverso un piano di riconversione che permettesse di trovare ai lavoratori e alle lavoratrici che vi lavorano una nuova ed adeguata sistemazione lavorativa. In questo senso la Città, come maggiore azionista, dovrebbe e potrebbe facilmente farsene carico attraverso le proprie strutture amministrative. È questa l’unica strada possibile. Qualunque altra via sarebbe l’ennesimo tentativo destinato al fallimento, sprecando, come già fatto in questi ultimi anni, importanti risorse pubbliche.
Per questa ragione l’MPS preannuncia la propria opposizione alla proposta, qualora venisse formulata dal governo, di aumentare la partecipazione del Cantone a Lugano Airport; vi si opporrà dentro e fuori dal Parlamento cantonale, se necessario anche lanciando il referendum.
L’MPS non può non sottolineare come sia malvenuta, da parte del ministro dell’ambiente cantonale, una proposta che punta sullo sviluppo di un vettore di trasporto come quello aereo, oggi sempre più rimesso in discussione da una nuova consapevolezza sulla grave situazione climatica: ricordiamo che in Svizzera le emissioni nocive dovute al trasporto aereo sono, nell’arco degli ultimi dieci anni, praticamente raddoppiate.
Anche qui si dovrebbe far seguire alle parole i fatti. E anche il sindaco Borradori, bravo a salutare e a incoraggiare gli studenti che protestano per il clima, meglio farebbe a mostrare un po’ più di coerenza ambientale.
Il Consigliere di Stato ha espresso l’intenzione di sottoporre al Parlamento, in tempi verosimilmente relativamente brevi, la proposta di sottoscrivere la proposta della partecipazione del Cantone ad un aumento di capitale. Oggi, lo ricordiamo, la quota del Cantone è del 12.5%: una partecipazione che dovrebbe essere aumentata in modo “molto importante”, fino al 40% secondo indiscrezioni di stampa.
È evidente che una simile operazione trasformerebbe di fatto l’aeroporto di Lugano da scalo di “interesse cantonale” in vero e proprio aeroporto cantonale; permetterebbe alla città di Lugano di alleggerire il proprio impegno, anche in considerazione del fatto che nella futura configurazione azionaria si pensa di aprire in modo più importante alla partecipazione di privati.
L’MPS si oppone chiaramente e con forza a questa prospettiva. Lo sviluppo dei vettori di trasporto per il futuro del Cantone deve andare in tutt’altra direzione. L’MPS ritiene che le vicende degli ultimi anni abbiano sufficientemente dimostrato che non vi sono ragioni economiche, commerciali, aziendali e/o turistiche che giustifichino il mantenimento e/o lo sviluppo dell’aeroporto di Agno quale struttura pubblica o di interesse pubblico.
La sola via dignitosa da perseguire sarebbe quella di una dismissione dello scalo, attraverso un piano di riconversione che permettesse di trovare ai lavoratori e alle lavoratrici che vi lavorano una nuova ed adeguata sistemazione lavorativa. In questo senso la Città, come maggiore azionista, dovrebbe e potrebbe facilmente farsene carico attraverso le proprie strutture amministrative. È questa l’unica strada possibile. Qualunque altra via sarebbe l’ennesimo tentativo destinato al fallimento, sprecando, come già fatto in questi ultimi anni, importanti risorse pubbliche.
Per questa ragione l’MPS preannuncia la propria opposizione alla proposta, qualora venisse formulata dal governo, di aumentare la partecipazione del Cantone a Lugano Airport; vi si opporrà dentro e fuori dal Parlamento cantonale, se necessario anche lanciando il referendum.
L’MPS non può non sottolineare come sia malvenuta, da parte del ministro dell’ambiente cantonale, una proposta che punta sullo sviluppo di un vettore di trasporto come quello aereo, oggi sempre più rimesso in discussione da una nuova consapevolezza sulla grave situazione climatica: ricordiamo che in Svizzera le emissioni nocive dovute al trasporto aereo sono, nell’arco degli ultimi dieci anni, praticamente raddoppiate.
Anche qui si dovrebbe far seguire alle parole i fatti. E anche il sindaco Borradori, bravo a salutare e a incoraggiare gli studenti che protestano per il clima, meglio farebbe a mostrare un po’ più di coerenza ambientale.
lunedì 15 aprile 2019
La politichetta dei socialdemocratici svizzero-italiani
Furbizie social-liberali e divisione dei salariati
Fonte:mps.ti@bluewin.ch
Avevamo
scritto, qualche giorno fa, che “non saremmo per nulla sorpresi se, con la solita furbizia e
ripetendo lo scenario dello scorso 29 aprile sulla votazione per la cosiddetta
riforma “fisco-sociale”, il comitato cantonale del PS si esprimesse per un
sostegno all’iniziativa sull’Officina: un colpo al cerchio e uno alla botte (se
vincerà il SI, avrà vinto il partito; se vincerà il NO avranno vinto Branda,
Bertoli, Bang, etc., cioè ancora il partito). Al governo e all’opposizione,
ovunque come Dio: in cielo, in terra e in ogni luogo”.
Proprio oggi leggiamo sul Corriere un
contributo di un membro del comitato cantonale del PS che invita il partito in
questa direzione, ricordando, senza tirarne le conclusioni, che la stessa sera
in cui si terrà il Comitato Cantonale, vi sarà uno speciale della trasmissione
modem nella quale il capofila del NO all’iniziativa “giù le mani” sarà proprio
quel Mario Branda che, da mesi, conduce questa campagna contro l’iniziativa,
senza trascurare momenti vicini alla diffamazione nei confronti del comitato
Giù le mani, come è stato il caso nella recente assemblea di Bellinzona.
Unitamente, come detto qui sopra, ad altri pezzi grossi del partito (facciamo
notare che il gruppo parlamentare del PS si è già pronunciato contro
l’iniziativa: nel loro ridicolo controprogetto presentato al momento della
discussione in Gran Consiglio il dispositivo di voto indicava chiaramente il
rifiuto dell’iniziativa).
Siamo alle solite. Mentre gli organismi
ufficiali fanno finta di sostenere un’iniziativa (cosa di per sé positiva,
anche se arriva alla fine di un processo nel quale si sono sostenute posizioni
contrarie), i dirigenti più in vista, quelli “ascoltati” dalla base, quelli che
“contano” per orientare il voto della “base”, fanno attivamente (e da tempo) campagna contro quella stessa iniziativa. Con
il risultato di spingere la maggioranza del partito ad opporsi all’iniziativa.
La “faccia” è salva, in particolare dal punto di vista elettorale.
Il risultato di questo tipo di politica
è la divisione del fronte che, quasi naturalmente saremmo portati a dire, si
dovrebbe schierare a favore di iniziative favorevoli ai salariati e che vedono
il fronte dei partiti borghesi e padronale schierato dall’altra parte. Con
questo tipo di politica si salvano certo, come detto, immagine e, forse,
posizioni elettorali a breve termine: ma si contribuisce in modo significativo
alla sconfitta del fronte dei salariati.
Uno scenario che rischia di
ripetersi, lo stesso 19 maggio, anche con la votazione federale sulla RFFA che
vede i pezzi grossi del PSS e importanti dirigenti sindacali schierati a favore
del progetto. E non saremmo sorpresi, nemmeno in questo caso, se il PS
cantonale si inventasse una “libertà di voto” o qualcosa del genere. Non costa
nulla e può anche rendere.
mercoledì 10 aprile 2019
Un mondo perfetto
Fonti ONU riportano:
2 miliardi di persone in sovrappeso
672 milioni di obesi
821 milioni che soffrono la fame
Iscriviti a:
Post (Atom)