venerdì 17 giugno 2016

Europei di calcio "militanti"

L’Europa che ci piace


Manca ancora molto alla fine degli europei, ma quello che abbiamo visto finora ci basta per definirli i più belli di sempre. Di seguito, il pagellone, ancora parziale, dei grandi protagonisti in campo in questi giorni.
CGT VOTO 10: se ne frega dell’union sacrée calcistica e continua a bloccare il paese contro la controriforma liberista del lavoro. Mentalità.
RUSSI VOTO 9: i vincitori morali della manifestazione. Un manipolo di macchine da guerra che la polizia francese e i tifosi uniti di tutto il resto d’Europa non riescono a fermare. Hanno messo sottosopra tutte le città dell’europeo, che giocasse o meno la Russia. La Uefa minaccia l’esclusione della squadra dalla competizione e loro se ne sbattono assediando i centri storici occupati dagli imbolsiti hooligans inglesi, finalmente riportati alla loro naturale dimensione di ubriaconi da pub. Si filmano anche, deridono ogni forma di repressione, mostrano le loro facce, terrorizzano i tifosi occasionali da grande evento. Il governo russo, lungi dal condannare le violenze, difende i propri tifosi e accusa la Francia. Esempio.
ISIS VOTO 4,5: era la loro grande occasione, si limitano a fare fuori due guardie più per caso che per convinzione. C’è ancora tempo, ma l’impressione è che anche loro di fronte ai russi scapperebbero a barbe levate. Come in Siria d’altronde. Chiacchieroni.
INGLESI VOTO 4:  una debacle, in campo e fuori. Panzoni sfatti dall’alcool e dall’età, vengono scherzati da qualsiasi gruppo di tifosi minimamente preparato allo scontro. Ormai potrebbero divertirsi solo con gli italiani. Se esistessero dei tifosi italiani, ovviamente. Waterloo.
BELGIO VOTO 4: si trovassero un barbiere, piuttosto. Effimeri.
UCRAINA VOTO 3: la nuova Ucraina nazi-liberista affonda nel ridicolo anche contro l’Irlanda del Nord. Non basta il cappello Nato a farne una nazione. In attesa di un incontro catartico contro la Russia, speriamo si levino presto dalle palle. Scherzo della storia.
FRANCIA VOTO 2: fosse successo in Italia la metà del caos quotidiano che sconvolge la Francia avremmo già varato un governo di unità nazionale con lo Stato islamico. Le istituzioni transalpine invece reggono, ma non ci stanno capendo più un cazzo, è palese. Ogni giorno c’è una città sottosopra, la polizia corre da una parte e l’Isis spara dall’altra, cercano hooligans nei bar del centro e nel frattempo i russi fanno il maracanà in periferia, arrestano preventivamente un gruppo di turisti russi e la Cgt costringe alla resa le forze dell’ordine nel centro. Il delirio. Grandeur, in tutti i sensi.
ITALIANI VOTO 1: occupano militarmente i social network lamentandosi dei tifosi che si scontrano invece di fare la rivoluzione; un secondo dopo aver sputato merda sulla squadra, l’europeo, il calcio in generale, salgono trionfanti sul carro del vincitore nazionalpopolare, salvo poi abbandonarlo alla prossima sconfitta; negli stadi si distinguono per le solite facce da cazzo verniciate col tricolore; fuori dagli stadi non sono neanche presi in considerazione come possibili rivali. Miseria.

domenica 5 giugno 2016

Muhammad Alì

"Impossibile è solo una parola pronunciata da piccoli uomini che trovano più facile vivere nel mondo che gli è stato dato, piuttosto che cercare di cambiarlo. Impossibile non è un dato di fatto, è un'opinione. Impossibile non è una regola, è una sfida. Impossibile non è uguale per tutti. Impossibile non è per sempre"

In lingua originale: 
Impossible is just a big word thrown around by small men who find it easier to live in the world they've been given than to explore the power they have to change it. Impossible is not a fact. It's an opinion. Impossible is not a declaration. It's a dare. Impossible is potential. Impossible is temporary. Impossible is nothing

Muhammad Alì