venerdì 29 ottobre 2021

La vita di un uomo qualunque

Come cazzo è possibile che ad un uomo piaccia essere svegliato alle 6.30 da una sveglia, scivolare fuori dal letto, vestirsi, mangiare a forza, cagare, pisciare, lavarsi i denti e pettinarsi, poi combattere contro il traffico per finire in un posto dove essenzialmente fai un sacco di soldi per qualcun altro e ti viene chiesto di essere grato per l'opportunità di farlo?

Charles Bukowski, libro Factotum



mercoledì 27 ottobre 2021

giovedì 21 ottobre 2021

La socialdemocrazia e il popolo

 


Mi dispiace tanto, ma più di così non sono riuscita ad ottenere.

Non disperare e resisti, forse la prossima volta andrà meglio. 

mercoledì 6 ottobre 2021

Afghanistan 2021

 

Sotto il giogo imperialista nessuna liberazione della donna e nessuna laicità è possibile!

In Turchia, un tempo baluardo laicista fra i paesi musulmani, “Teoria” è una rivista politica che reca nella sua testata la massima “Lavoratori e popoli oppressi di tutto il mondo, unitevi”, il suo direttore è il giornalista Cemil Gözel, che sull’Afghanistan premette – ricordando un po’ la famosa tesi maoista – che “la fonte delle idee giuste è la pratica sociale: questo vale per tutti i paesi!”. Qual è quindi la pratica sociale che l’Afghanistan ha sperimentato negli ultimi 20 anni? “L’Afghanistan era un paese occupato dagli Stati Uniti, che avevano istituito uno stato fantoccio. Nelle condizioni di occupazione, l’Afghanistan non ha avuto l’opportunità di fare alcun passo avanti in termini di liberazione, indipendenza, unità nazionale e una lotta di classe che avrebbe indebolito l’imperialismo in tutto il mondo. Perché tutte queste dinamiche sono possibili solamente una volta vinta la guerra contro l’occupazione imperialista. Oggi l’Afghanistan, benché guidato dai talebani, è stato liberato dall’occupazione e lo Stato fantoccio imposto dagli americani è stato liquidato”.

Il carattere relativo del progresso

Gözel lo ribadisce a chiare lettere: “essere contro l’imperialismo è l’asse principale: non esiste liberazione, indipendenza o secolarizzazione sotto il giogo dell’imperialismo. La pratica sociale del mondo in via di sviluppo dimostra che il fattore che impedisce lo sviluppo degli Stati è l’imperialismo”. In questo contesto insomma definire se qualcosa è progressista o reazionario muta rispetto a dove avviene: un islamista in Europa è ovviamente reazionario, ma in Afghanistan è progressista in quanto lotta contro l’invasore, che è il problema principale del Paese. Ecco perché – insiste il direttore di “Teoria” – “ogni azione che faccia regredire l’imperialismo è progressista e rivoluzionaria. Questo è il fattore decisivo per noi. Indubbiamente, il benessere sociale e lo sviluppo dei diritti, ora che l’occupazione è finita, dovranno entrare nell’agenda politica futura dell’Afghanistan”. E infine l’affondo contro la sinistra europea che rifiuta di vedere l’imperialismo come asse principale: per Cemil Gözel tali critiche rappresentano un mero “orientalismo” che non aiuta la liberazione dei popoli e anzi: “sotto le loro critiche ai talebani ci sono timidi complimenti all’imperialismo”!

venerdì 1 ottobre 2021

Una nonna in fuga

 https://www.corriere.it/esteri/21_settembre_30/germania-ex-segretaria-nazista-96enne-scappa-evitare-processo-fermata-polizia-051175d2-2205-11ec-bc6c-99e19555fe91.shtml

Anche fra i fasci c'è chi ha le palle e chi no. La nonna non ha rispetto per lo stato del diritto finanziario? Beh, caffè pagato!