domenica 22 marzo 2015

Lugano: Posteggio gratuito per il ministro democristiano

Goldcard per i posteggi di Lugano, Beltraminelli: "Si sta esagerando, sembra che aver fatto il municipale sia un reato". E poi aggiunge: Non mi sento in colpa. Ho la tessera perché è legale averla".




Tranquillo, nessun reato, solo attentato alla pazienza dei cittadini, allo sviluppo armonico del territorio e delle condizioni di vita dei residenti senza "santi in paradiso".

Come si può vedere niente di nuovo essendo queste prerogative essenziali per arrivare a posare le chiappe sulla poltroncina giusta.

giovedì 19 marzo 2015

Lugano:Quale futuro per il CSOA(Centro sociale occupato autogestito)?

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Andiamo per punti (municipali) senza il cavalier Bertini:
1.Il centro come luogo di attività autogestite,come principio,potrebbe anche andar bene ma ben lontano dal centro "pulsante" della città.
2.A Lugano chi comanda si dovrebbe sapere da tempo,il gioco delle parti e la pantomima democratica che ogni quadriennio ci rifilano sono fatte apposta per non cambiare nulla. Quindi per il CSOA dove è situato ora la vedo grigia/nera.
3.La repressione non c'è stata fino a quando la Lega,per calcoli suoi, teneva il piede in due staffe e perché nessuno dei mercanti cittadini vuole il casino per strada.
4.Tutto però ha un fine (economico-finanziario-speculativo) e questo sta per arrivare anche per l'area dell'ex macello.
5.Quando non c'è opposizione, chi comanda decide i tempi della democrazia tollerante e di quella intransigente, con tanti saluti alla verbosità catto-socialdemocratica che non ha mai contato niente in passato e meno oggi.
6.Per i giovanotti autogestiti quindi nessuna ritirata strategica: O dentro (dove sono ora) o fuori per sempre. Se non vogliono la seconda si preparino a difendere fino all'ultimo, e con ogni mezzo, la prima. Anche in caso di "energico" allontanamento forzato saranno almeno i soli che in questo sonnolento Cantone avranno avuto il coraggio di non calare le braghe per un piatto di aria fritta, da sempre menu preferito dei figuri che affollano le varie associazioni di volontariato

domenica 15 marzo 2015

Compagni di scuola

Gli inviti alle rimpatriate con i vecchi compagni di scuola o di lavoro, più che una tradizione, sono diventate ormai una certezza: Prima o poi capitano a tutti, anche ai disoccupati cronici. Uno che conosco bene se l’è ritrovato fra la corrispondenza proprio in questi giorni. Erano i suoi ex della licenza ginnasiale che a cinquant’anni di distanza gli proponevano una cenetta con menu aperto ai diversi gusti in un quartiere della “grande Lugano da bere”. Carini, verrebbe da dire, ma lui non sarà della serata e me lo spiega così:
Vi ringrazio per il pensiero che ha avuto almeno il merito di spolverare ricordi magari messi da parte ma mai archiviati. Non ci vediamo da cinquant’anni e i pochi che, durante questo periodo di tempo, ho avuto modo di incrociare per le vie della città hanno fatto ricorso a tutta la loro democratica diplomazia per far finta di non avermi visto. Li capisco, non “amoreggiavamo” allora, per niente negli anni a seguire, e nemmeno oggi.
Dopo la “quinta D” per me è stata tutta una salita, per scelte condivise con altri compagni che poi si sono persi,affrontata di corsa, senza un tentennamento, una vita da “mediano incontrista” (quello che prende in consegna l’uomo più forte della squadra avversaria e lo “martella” per limitarne le doti tecniche e risolutive) che continua ancora oggi, con i mezzi che consentono l’età avanzata e i tempi radicalmente differenti. Allora correvo, anche troppo, oggi cammino e quando non potrò più farlo mi aiuterò con un bastone.  La strada resta sempre la solita, quella che porta all’uomo senza l’armatura del denaro, dell’egoismo, del superfluo che fa perdere di vista il necessario.
Cenate dunque in allegria, ascoltando qualcuno che, magari, si parlerà troppo addosso; il ragazzo allampanato e occhialuto con la C strascicata sarà in un altro posto, forse anche lui a ricordare com’eravamo, com’eravate.
La classe era una di quelle a futuro garantito: Avvocati,docenti, giornalisti, politici, direttori universitari e di quotidiani, insomma una parte importante della società contemporanea. Nessun Consigliere di Stato, se ci fosse stato non avrebbe certo ignorato l’ex compagno “anomalo” incontrato per strada, soprattutto in tempo di rinnovo dei poteri cantonali. Dubito però che la decisione dell’invitato sarebbe stata diversa.