martedì 29 dicembre 2020

Il giurista democratico che "stimola" i licenziamenti

Questo signorino , già 40 anni fa, era nel mirino delle organizzazioni combattenti. Ha salvato il pelotto per un niente, ma la pazienza proletaria non è infinita.

https://www.corriere.it/cronache/20_dicembre_29/vaccino-covid-ichino-il-datore-lavoro-puo-chiudere-contratto-se-dipendente-si-rifiuta-9b9d6a66-495b-11eb-922c-4ee9293ee215.shtml

Cambogia e Khmer rossi


 

lunedì 21 dicembre 2020

La plastica anche nelle placente

 Le placente umane – anche le placente umane – contengono plastica. Non come un bicchiere contiene il succo d’arancia, no. Piuttosto come il succo d’arancia contiene le vitamine. Ma è un paragone sbagliato, fuorviante. Perché le vitamine ci fanno bene. Anche Antonio Ragusa, primo autore dello studio e direttore di Ostetricia e ginecologia al Fatebenefratelli di Roma, l’ospedale che insieme al Politecnico delle Marche ha condotto la ricerca, ha provato con un paragone: «È come avere un bimbo cyborg, non più composto solo da cellule umane, ma misto tra entità biologica e entità inorganiche».


Solo che i cyborg sono personaggi della fantascienza, e sono fichissimi. Invece l’idea che un bambino venga nutrito da residui di plastica di bottiglie, smalti per unghie o tracce di cosmetici è spaventosa. Eppure non ci siamo spaventati. Telegiornali e quotidiani non l’hanno data con i toni apocalittici che usano quando falliscono le banche o crollano le borse. Invece dovrebbe farci molta paura. Nessuno sa a che livello di profondità e complessità quelle particelle interferiranno con gli organismi delle prossime generazioni. Se un’indagine si fa su 6 donne e su tutte e 6 si trovano riscontri, allora è molto probabile (e infatti ci sono già altri studi a dimostrarlo) che quelle microplastiche siano in tutti noi: anche nei bambini in età scolare, nelle donne non gravide, negli uomini. Non siamo cyborg, ma, e con una potenzialità molto più alta della norma, malati oncologici, leucemici, adulti sterili, e non si sa – non si sa – cos’altro.

Tuttavia c’è una riflessione che dovrebbe spaventarci ancora di più. Ed è quella su quanto lontano ci siamo spinti, quanto lontano (da noi stessi e dai nostri interessi di specie vivente) ci ha spinto un sistema orientato eminentemente al mercato, al profitto. Il capitalismo ha iniziato presto a sfoggiare con tracotanza i suoi stessi difetti, il carrozzone di diritti negati, disuguaglianze e iniquità del quale è alla guida. Ma dato che toccava sempre a “qualcuno altro” rispetto alle classi più protette e i cui diritti erano invece garantiti nessuno ha intralciato il cammino del carrozzone.

Qualche correzione, certo, è stata messa in atto, qualche grande conquista è stata raggiunta. Ma non si aveva mai la chiara esplicitazione della lotta che le persone dovevano condurre contro il capitalismo. La giornata lavorativa di 8 ore anziché le 16 di inizio rivoluzione industriale, ad esempio, così come tutti i diritti dei lavoratori che nel tempo sono stati messi nero su bianco, non viene spiegata nelle scuole come una vittoria dei cittadini contro il capitalismo, ma come una conquista a favore dei diritti dei lavoratori.

In ogni caso, la narrazione dice che se il capitalismo fa danni li fa “a casa sua” ovvero nei luoghi di lavoro e nei mercati. E gli altri danni? Chi inquina i nostri fiumi e i nostri mari? Chi rende irrespirabile l’aria delle città? Chi consente di costruire edifici che certamente crolleranno causando altrettanto prevedibili morti? Chi sotterra rifiuti tossici in aree agricole? Chi – a monte – consente produzioni tossiche? Chi sversa metalli pesanti in mare? Chi smaltisce illegalmente plastica che si disperderà nell’ambiente? Chi non si pone il problema della contaminazione da packaging del cibo messo in commercio? Chi non rispetta il principio di precauzione quando si tratta di immettere nel sistema vivente una nuova sostanza?

Di volta in volta si trovano locuzioni tranquillizzanti o colpevoli singoli, ma il capitalismo non viene indicato come responsabile: invece sono tutte vittorie del Capitalismo contro l’Umanità. Sulla responsabilità della plastica nei feti, qualcuno proverà a darla alle donne della ricerca pubblicata da Environment International, e d’altronde c’è chi ha dato la colpa del Coronavirus ai pangolini: siamo bravi a non vedere più in là del nostro naso, ce lo ha insegnato il migliore dei maestri, il capitalismo stesso.

Eppure qualcuno aveva visto il danno già molto tempo fa: «Venne infine un tempo in cui tutto ciò che gli uomini avevano considerato come inalienabile divenne oggetto di scambio, di traffico, e poteva essere alienato; il tempo in cui quelle stesse cose che fino allora erano state comunicate ma mai barattate, donate ma mai vendute, acquisite ma mai acquistate – virtù, amore, opinione, scienza, coscienza ecc – tutto divenne commercio». Era il 1847. Era Karl Marx. Se politica, ricerca e impresa sanno ancora fare il proprio mestiere, non possono che ripartire da lì

Silvio Greco, Il Manifesto

venerdì 18 dicembre 2020

lettera a babbo natale


Caro Babbo Natale,

quest'anno ti chiedo le stesse cose dello scorso anno.

Ho scritto su carta vetrata almeno con la mia letterina non ti pulisci il culo, come le altre volte.
 

martedì 15 dicembre 2020

Residuati della guerra fredda

 https://www.bluewin.ch/it/attualita/diversi/il-mostro-del-mare-del-caspio-e-riemerso-496525.html

Se si fosse data più attenzione alla correttezza dei dirigenti del partito che non alla fantasia dei progettisti militari, oggi ci sarebbero meno "mostri" obsoleti e un modo di sicuro più accattivante.

martedì 8 dicembre 2020

lunedì 7 dicembre 2020

Fronte Polisario/Marocco

 https://ilmanifesto.it/il-fronte-polisario-riprende-le-armi-si-poteva-evitare/?utm_source=lunedi-rosso&utm_medium=email&utm_campaign=07-12


Si poteva evitare cosa?

I tipi del Manifesto sempre più embedded !

domenica 6 dicembre 2020

Frank Zappa

 Il miglior consiglio che posso dare a chiunque voglia far crescere un bambino felice e mentalmente sano è: tenetelo lontano dalle chiese appena potete.

(Frank Zappa Baltimora, 21 dicembre 1940 – Los Angeles, 4 dicembre 1993)
Immagine

giovedì 3 dicembre 2020

Italia/Europa: Accordi per tutelare banche e padronato

 https://comedonchisciotte.org/siamo-in-una-economia-di-guerra/

I tiri mancini (e anche destri) della "democrazia"

 https://www.ticinolibero.ch/attualita/cronaca/1478318/ostinelli-non-accetto-le-dichiarazioni-dell-ordine-dei-medici-vi-spiego-perche

Carceri e potere

 

Le carceri sono sempre state la seconda residenza dei rivoluzionari.

Se si lotta sul serio fuori, prima o poi si va dentro




martedì 24 novembre 2020

lunedì 23 novembre 2020

domenica 22 novembre 2020

sabato 21 novembre 2020

Irlanda del Nord

 https://secoursrouge.org/irlande-du-nord-deux-membres-du-sinn-fein-poblachtach-devoilent-les-tentatives-de-recrutement-du-mi5/

Della serie "ti provoco, così posso rimetterti dentro".

Paul Valéry

 


"Se pensi come la maggioranza, il tuo pensiero è superfluo."


Bevitrice di assenzio (Pablo Picasso), Parigi,1901

venerdì 20 novembre 2020

Un documento del Centro Sociale Autogestito di Lugano

https://www.inventati.org/molino/le-sere-di-una-volta/?unapproved=36&moderation-hash=59e1921caac9a2a453d02cea57cb241f#comment-36




martedì 17 novembre 2020

Svizzera: Polizia über alles

 https://www.bluewin.ch/it/attualita/diversi/ag-polizia-abbatte-uomo-armato-di-coltello-a-suhr-465517.html

Occhio quindi a dire "pirla" a un poliziotto se avete in vista un victorinox pendente dalla cintura dei pantaloni. Svizzera felix !

lunedì 16 novembre 2020

USA: La nuova coppia di "comandanti"

 

Biden –Harris: Ritorno al passato




Come da copione, apparentemente anonimo, ma in realtà scritto da Hillary Clinton, la signora sarà la vice di Biden.

Vediamo in breve chi èl’indomita combattente per le persone comunidescritta dal neo presidente e perché il binomio non è altro che il prodotto della burocrazia democratica atto a mantenere lo status quo per salvaguardare i propri privilegi, guidato dalle pensate di Obama e Hillary.

Nel suo recente passato da procuratrice, Kamala vanta il mancato perseguimento dell’attuale ministro del tesoro di Donald Trump, Steven Mnuchin, colui che in piena pandemia ha preteso miliardi di dollari per le corporation senza nessuna condizione, in cambio di una tantum di 1.200 dollari data alle famiglie statunitensi.

Nel 2017 questo personaggio era sotto inchiesta per frodi bancarie e per aver aggirato con mille violazioni del diritto il pignoramento della sua banca.

Dalle indagini condotte in seguito, è poi emerso che nel 2016 Mnuchin diede alla campagna di Harris 2000 dollari, unica candidata democratica a ricevere fondi da Mnuchin in quel ciclo elettorale, sebbene in anni precedenti Mnuchin avesse fatto donazioni a entrambi i Clinton, a Barack Obama, a Jonn Kerry. Altra conferma di quanto agli alti livelli i soldi di persone di potere repubblicane vadano a foraggiare indistintamente repubblicani e democratici.

Quanto ai riferimenti di Biden alla lotta di Harris per migliorare la vita delle persone comuni, lavoratori, mamme e bambini, persino il New York Times l’anno scorso ospitava l’opinione della professoressa di legge californiana Lara Bezelon, che smentiva con i fatti l’appellativo «progressista» con cui Kamala amava e ama tuttora definire la sua attività di procuratrice. «La senatrice si è posta spesso dalla parte sbagliata della storia. Di volta in volta, quando i progressisti la spingevano a sostenere la riforma della giustizia criminale in qualità di procuratrice di distretto [San Francisco] o procuratrice generale statale, Ms. Harris si è opposta o è stata zitta. Cosa ancor più preoccupante, Kamala ha lottato con i denti e con le unghie per sostenere carcerazioni ingiuste che erano state eseguite con metodi dubbi di funzionari e includevano manomissione di prove, falsa testimonianza e soppressione d’informazioni cruciali da parte dei procuratori».

Potrei continuare con i rapporti fra il clan Clinton e la nuova vicepresidente, ma per il momento penso che basti, almeno a far sorgere il dubbio a qualche irriducibile democratico su chi in realtà sarà presidente o vice.

Presenza sul territorio e rilancio della lotta di classe

 http://www.militant-blog.org/?p=16134

venerdì 13 novembre 2020

Populismo e lotta di classe

 

Quando le manifestazioni nascono da un pensiero politico, sai chi trovare. Quando le manifestazioni sono esclusivamente di carattere sociale, troverai di tutto.

W.Ranieri, 28.10.2020

Dopo lo sciopero di Genova

In questo pezzo c'è tutta la "logica" sindacalpadronale. Succede a Genova, ma è come se capitasse ovunque nel mondo "libero". 
https://www.operaicontro.it/2020/11/12/per-mezza-vittoria-mezza-sconfitta/

https://www.operaicontro.it/2020/11/12/per-mezza-vittoria-mezza-sconfitta/

Cantone Ticino: Contro i privilegi dei ministri

 Scarica e firma il Referendum

A noi le conseguenze della pandemia,
a loro aumenti salariali e ancora più privilegi pensionistici!
Opponiamoci a questa vergogna, firmiamo il referendum!


È appena partita la raccolta delle firme a sostegno del referendum contro la decisione del Gran Consiglio di aumentare i salari dei Consiglieri di Stato e di prolungare i loro privilegi pensionistici.

Quella che doveva essere la fine dei privilegi, si è trasformata in maggiori privilegi salariali e pensionistici per i membri del governo.

Vorremmo che questa sciagurata decisione potesse almeno essere sottoposta al giudizio popolare. È un momento difficile per promuovere un referendum (fare bancarelle è quasi impossibile): ma noi vogliamo lo stesso provare ad opporci a questa legge che riteniamo non solo ingiusta, ma anche immorale.

Mentre tutti subiamo le conseguenze sociali e materiali della pandemia i nostri governanti si aumentano il salario. È una vergogna!

Aiutateci a fare in modo che su tutto questo si possa perlomeno discutere e votare: sostenete il referendum firmando il formulario, fatelo firmare e rispeditelo il più presto possibile all’indirizzo indicato.

Il formulario potete scaricarlo a questo indirizzo:
https://mps-ti.ch/wp-content/uploads/2020/11/formulario-10-firme-referendum-Salari-Cds.pdf

Su questo troverete, riassunte, le ragioni del referendum:
https://mps-ti.ch/wp-content/uploads/2020/11/Perché-un-referendum-sui-Salari-Cds.pdf

Un grazie a tutte e tutti!
 



giovedì 12 novembre 2020

Anna Magnani

 "Non ho ancora imparato a farmi scivolare tutto addosso, ma meglio ruvida che viscida"




mercoledì 11 novembre 2020

Dittatura e/o Democrazia

“La dittatura perfetta avrà sembianza di democrazia. Una Prigione senza muri nella quale i prigionieri non sogneranno di fuggire. Un sistema di schiavitù dove, grazie al consumo e al divertimento, gli schiavi ameranno la loro schiavitù”.

“Ci sarà in una delle prossime generazioni un metodo farmacologico per far amare alle persone la loro condizione di servi e quindi produrre dittature, come dire, senza lacrime, una sorta di campo di concentramento indolore per intere società in cui le persone saranno private di fatto delle loro libertà, ma ne saranno piuttosto felici”.



Aldous Huxley 1894-1963

lunedì 9 novembre 2020

Guerriglia ELN in Colombia

 https://www.infoaut.org/conflitti-globali/guerrigliero-racconta-come-e-avvenuta-la-morte-del-comandante-uriel-dell-eln

Svizzera italiana "felix"

 L'amministrazione cantonale oscura il sito dell'MPS per i propri dipendenti: grave atto di censura politica



In mattinata l'MPS ha inviato a tutti i dipendenti amministrativi del Cantone una comunicazione relativa ai risultati del sondaggio effettuato nei giorni scorsi sull'applicazione delle direttive in materia di COVID 19 (sondaggio che vi abbiamo trasmesso in mattinata).
Immediatamente, l'amministrazione cantonale è intervenuta per impedire che i dipendenti si collegassero al sito dell'MPS per prendere conoscenza dei risultati del sondaggio.
In pratica, l'amministrazione cantonale ha oscurato, per i dipendenti del Cantone, il sito dell'MPS.
Riteniamo questo intervento lesivo dei più elementari diritti democratici. Il fatto è ancora più grave poiché va a colpire un partito presente in Gran Consiglio e che rappresenta molto spesso l'unica forza di opposizione.
Appare inconcepibile che l'amministrazione (con il chiaro consenso del governo) oscuri i siti di forze politiche di opposizione sulla base del fatto di non condividere quanto dicono e scrivono queste forze; peggio ancora, per impedire ai propri dipendenti di accedere alle comunicazioni dell'MPS. Se le ragioni fossero legate al fatto che i dipendenti non devono, durante il loro lavoro, accedere a siti esterni all'amministrazione, in particolare siti di partiti politici, immaginiamo che lo stesso trattamento riservato all'MPS sia stato riservato a quello del PLRT, del PPD, della Lega, etc. etc. Ma, evidentemente, le cose non stanno così.
Si tratta di un intervento di censura degno dei peggiori paesi: anche se non siamo a Pyongyang o a Pechino, i metodi sono gli stessi.
L'MPS chiede che abbia fine immediatamente questo oscuramento e che i dipendenti del Cantone possano avere accesso al nostro sito.

Il segretariato MPS

giovedì 22 ottobre 2020

Pensieri d'antan

"Non cercare il favore della moltitudine, raramente esso si ottiene con mezzi leciti e onesti.

Cerca piuttosto l'approvazione dei pochi, ma non contare le voci, soppesale".

Immanuel Kant, 1724-1804



Una classe come si deve


 

domenica 18 ottobre 2020

Il Covid , la Sinistra e i Padroni del vapore

 http://www.militant-blog.org/?p=16121#more-16121

Da leggere anche le note dei lettori in fondo all'articolo

venerdì 16 ottobre 2020

Aforisma

Non c'è niente di più interessato, di più sospetto, della generosità dei ricchi e potenti

Roberto Gervaso, 1937-2020

venerdì 9 ottobre 2020

mercoledì 7 ottobre 2020

Le pensioni dei ministri ticinesi, feudo italofono della Svizzera felix

 

Progetto pensioni dei ministri: un’offesa alle cittadine e ai cittadini di questo Cantone

 

Come sempre, le agenzie di stampa, i giornali e i giornalisti, la radio e la televisione vengono a sapere i contenuti e le conclusioni delle discussioni delle commissioni parlamentari prima dei parlamentari stessi. Un’ulteriore prova di quanto sia ormai sceso in basso l’ordine liberale che governo il mondo del capitale.

Dobbiamo così fidarci delle notizie frammentarie, ma comunque indicative, apparse in rete (o attraverso le solite dichiarazioni lottizzate dei presidenti di partito) circa il progetto di nuova regolamentazione del sistema pensionistico per i Consiglieri di Stato. Un sistema fatto di privilegi, in gran parte illegali, che i partiti di governo hanno voluto in passato difendere a tutti i costi.

Un sistema che finora è stato in piedi grazie alla benevolenza di “mister non luogo a procedere”, quel Procuratore Generale che denuncia incompetenze e lentezze dei suoi subordinati (buttandoli a mare dopo aver taciuto per lungo tempo) e, allo stesso tempo, agisce con i tempi e la velocità della lumaca quando si tratta di confrontarsi con il poter politico che lo sostiene.

Noi non abbiamo dimenticato (e glielo faremo sapere con atti chiari) che egli da quasi due anni ha sul proprio tavolo un esposto con tanto di perizia sui valori di riscatto pagati da attuali e precedenti consiglieri di Stato per “comperare” anni di servizi attraverso il versamento di contributi forfettari. Abbiamo dimostrato che tali somme violano qualsiasi norma attuariale e che si tratta di privilegi assolutamente inaccettabili e che, per di più, non hanno alcuna base legale. Si tratta di una situazione che la nuova regolamentazione prevista con la riforma annunciata non cancella (per gli attuali e i precedenti consiglieri di Stato continua a valere l’attuale regime)

Ma torniamo alla soluzione annunciata che dovrebbe risolvere il problema dei vitalizi sulla base di quanto possiamo sapere e in attesa di leggere il messaggio.

Ci si dice che “Con la riforma prevista, i futuri consiglieri di Stato guadagneranno come oggi circa 230'000 franchi netti”. Lo schema è chiaro: siccome i Consiglieri di Stato dovranno pagare i contributi alla cassa pensione, il salario netto dovrebbe diminuire della somma relativa ai contributi (attorno al 11.5%): si deve quindi dedurre che il salario lordo dei consiglieri di Stato aumenterà di una somma corrispondente a questa percentuale.

Ma non è finita qui, l’amministrazione cantonale dovrà farsi carico del pagamento di un ulteriore 17.6% del salario quale contributo del datore di lavoro alla cassa pensione. In totale il costo salariale di un consigliere di stato aumenterà annualmente di ben 75'000 franchi. Come dire: l’attuale salario dei consiglieri di Stato di fatto aumenterà di circa un terzo!

Una bellissima pensata dei parlamentari e dei partiti che hanno sostenuto questa soluzione! Bisognerà ricordarsene in occasione dei prossimi aumenti dei contributi di Cassa Malati, o di premi assicurativi e previdenziali di vario genere (dal 2° pilastro all’AVS): per evitare che il salario netto dei lavoratori e delle lavoratrici (del pubblico e del privato) diminuisca, i datori di lavoro dovrebbero essere obbligati ad aumentare i salari delle relative percentuali!

Mentre alle cittadine e ai cittadini, a chi vive del proprio salario o della propria pensione si chiede di tirare la cinghia, mentre si annunciano misure di risparmio e la necessità di essere in futuro moderati e frugali, ecco che la massima autorità del paese decide di aumentarsi uno stipendio già assai elevato.

Immaginiamo già che cosa ci si dirà: che questo aumento vuole semplicemente compensare l’introduzione della deduzione del premio della cassa pensione e che alla fine il salario netto sarà lo stesso.

Ma un simile ragionamento dimostra solo di non saper che cosa è una pensione o un premio pagato per una prestazione pensionistica: altro non è che salario (differito poiché verrà versato solo alla fine della carriera lavorativa), ma è pur sempre salario. Perciò non solo i consiglieri di Stato manterranno il loro salario netto dopo aver versato il loro premio di cassa pensione: ma riceveranno quale aumento reale del loro salario la parte che il Cantone, come datore di lavoro, verserà a sua volta (anche se questa parte di salario non figura come salario disponibile, a fine mese).

Siamo quindi confrontati con un doppio aumento salariale (complessivamente di circa il 30%): quello che permetterà di mantenere intatto il salario netto e la parte versata dal Cantone che confluirà nell’avere di vecchiaia di ogni Consigliere di Stato.

È poi prevista un’indennità straordinaria per il Consigliere di Stato che dovesse lasciare l’esecutivo (per ragioni diverse se abbiamo per compreso). Essa ammonterà nel caso di una presenza di 12 anni in Governo al 270% del salario annuo, dunque 750'000 franchi a cui si deve aggiungere la prestazione di libero passaggio che di fatto verrà incassata in contanti dal consigliere di stato partente. Somma pari per 12 anni di presenza al 360% del salario per un ammontare di 1 milione di franchi. Dunque un consigliere di stato dopo 12 anni potrà partire con 1'750'000 franchi di liquidazione. Una somma di fatto simile all’attuale vitalizio. Cambiare tutto per non cambiare nulla!

Ci fermiamo qui perché, siamo sicuri, che la lettura di dettaglio di questo bellissimo “compromesso” ci riserverà altre sorprese.

Abbiamo combattuto negli scorsi anni una battaglia contro i privilegi pensionistici, per di più illegali, dei membri del governo (e anche i privilegi di funzione: ricordano tutti la vicenda dei telefonini). Non staremo a guardare di fronte ad una soluzione che mantiene, in altro modo, questi privilegi.

E questo proprio mentre la vita quotidiana della stragrande maggioranza della popolazione tende a peggiorare, mentre si annunciano, come detto, misure di austerità. Mentre, si annunciano, a livello cantonale come a livello federale, proposte di peggioramento dei sistemi pensionistici.

L’MPS si opporrà con tutti i mezzi a questa soluzione; se necessario, e anche da solo, ricorrendo all’arma del referendum.

lunedì 5 ottobre 2020

Trump: Missione compiuta

Qualsiasi sia l'esito dello scrutinio di novembre il "compagno" Donald ha lavorato bene, per sé, per le lobby che lo sostengono e pure per chi lo avversa dentro e fuori il paese.

Mi spiego con degli esempi:

L'America aveva bisogno di tornare ad essere una nazione normale, con tutto ciò che ne consegue: Crisi, antagonismi, lotta di classe, emarginati e salariati in piazza. Aveva bisogno di una scossa interna per rivitalizzare una "sinistra" anemica e moribonda. C'è riuscito al meglio: Bravo!

L'America doveva pure cessare di essere considerata il massimo, obsoleto riferimento  della democrazia; In questo il presidente ha fatto più di tutti: Gli insulti che ha scambiato in TV con quella mammoletta di Biden, ne sono la prova "in diretta".

L'America doveva far vedere, senza equivoci, da che parte sta nella questione Palestinese: L'ha fatto, non solo con Gerusalemme capitale, e le infinite fazioni palestinesi si sono incarognite. Buon segno, anche per i sonnolenti leader della OLP.

Gli USA hanno tirato fuori dall'angolo la Corea del Nord, "innominabile regno di cattivi e dittatori", riportandola al tavolo della trattativa senza il ricorso alle eliminazioni mirate e ai danni collaterali. Il caso dell'Iran è rimasto isolato, nulla in confronto alle "operazioni chirurgiche" dei suoi predecessori. Anche qui, buona prova.

Potrei continuare, ma non voglio infastidire.
Insomma, se resta allo studio ovale ci sarà da divertirsi, anche perché, libero da ogni vincolo di un'ulteriore campagna elettorale, darà sicuramente il meglio di sé.

Niente in America sarà più come prima, e questo non può che essere un segnale positivo per i cittadini di questo martoriato pianeta.



giovedì 24 settembre 2020

Ora e sempre ...

                                                        ... Palestina unica e indipendente !



martedì 22 settembre 2020

Kim come Castro?

 Se il buon giorno si vede dal mattino il leader nordcoreano vivrà fino a 90 anni. È fine agosto quando i quotidiani italioti (e non solo) lanciano la notizia bomba dell’estate: Il “dittatore” sarebbe in coma, prossimo alla morte. La fonte, si badi bene, è la Corea del Sud, cioè quanto di più attendibile in materia. Infatti passano pochi giorni e il baldo Kim ricompare in pubblico, fumando una sigaretta.

Le redazioni del media interessati, anziché vergognarsi (sentimento che però presuppone due variabili rare: dignità e consapevolezza) se la cavano ridacchiando: “Kim è vivo, ma è la Corea del Nord a non stare bene”. Invece da noi si scoppia di salute, evidentemente! Una crisi politico-economica senza fine, con presunti leader delegittimati persino da fette dei loro elettorati, una leadership economica che continua a manovrare governi sintetici, organici ai suoi diktat, messa all’angolo dalla tempesta del Covid, capace solo di cancellare migliaia di posti di lavoro del terziario informale, poco qualificato e a remunerazione vergognosa che, si badi bene, è stato il solo settore capace di tenere su una linea decente le statistiche sulla disoccupazione negli ultimi decenni.

C’era bisogno della pandemia per scoprire che la finanziarizzazione della sanità, dell’educazione e del commercio fa vittime fra i meno abbienti e riduce le possibilità di impiego per i residenti? C’era bisogno del virus per scoprire la crisi culturale, la decadenza pre-politica del livello di civiltà di un paese in cui si respinge persino l’istinto primordiale di aiutare una persona in seria difficoltà, soprattutto se di colore o etnia diversa? Come si può vedere non è solo la Corea del Nord a non stare bene e considerato che siamo (statistiche alla mano) uno dei paesi più ricchi del mondo, la cosa dovrebbe stuzzicarci almeno qualche dubbio.

Per Kim invece nessun problema. Nel recente passato un “lider maximo” suo correligionario ha lasciato questa valle di lacrime dopo 638 tentativi di assassinio e mille notizie di morte avvenuta che, quando è arrivata, l’ha trovato tranquillo sul letto di casa.

lunedì 21 settembre 2020

Rossanda, le Br e "l'album di famiglia":


Il 28 marzo 1978 Rossanda scrisse: 

"Chiunque sia stato comunista negli anni Cinquanta riconosce di colpo il nuovo linguaggio delle Br. Sembra di sfogliare l'album di famiglia: ci sono tutti gli ingredienti che ci vennero propinati nei corsi Stalin e Zdanov di felice memoria. Il mondo, imparavamo allora, è diviso in due. Da una parte sta l'imperialismo, dall'altra il socialismo. L'imperialismo agisce come centrale unica del capitale monopolistico internazionale. Vecchio o giovane che sia il tizio che maneggia la famosa Ibm (la macchina da scrivere usata dalle Br per i loro comunicati), il suo schema è veterocomunismo puro. Cui innesta una conclusione che invece veterocomunista non è: la guerriglia". 



Quando le acque saliranno ...

 https://www.bluewin.ch/it/attualita/diversi/cosi-i-ricchi-affronteranno-il-cambiamento-climatico-439426.html

sabato 29 agosto 2020

venerdì 28 agosto 2020

Colombia/USA/Italia: Assassini di Stato

https://www.infoaut.org/conflitti-globali/l-assassino-salvatore-mancuso-non-puo-e-non-deve-entrare-in-italia

martedì 18 agosto 2020

Licenziamenti post Covid 19 (Svizzera felix)

Licenziamenti Manor: ancora una volta, i profitti prima di tutto!


Dopo un’estate d’attesa il padronato sembra ora avere innescato una nuova marcia nel processo di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale. Naturalmente alla base di queste decisioni, che comportano soppressioni di impieghi e rimessa in discussione delle condizioni di lavoro (salari, orari di lavoro, etc.), vengono indicate le conseguenze della pandemia sullo sviluppo degli affari.
Tuttavia noi sappiamo che la crisi pandemica, in molti settori, ha semplicemente rappresentato la scintilla che ha avviato processi di riorganizzazione e ristrutturazione in atto o preparati da anni per rispondere alla crisi di redditività di molti settori e la volontà padronale di difendere e rilanciare i livelli di profitti.
Il comportamento della Manor, che ha deciso di sopprimere il 5% (476 posti di lavoro) dell’organico del gruppo, richiama quello di altri gruppi che già hanno preso decisioni simili negli ultimi tempi, sia nel settore industriale (gruppo Georg Fischer con AGIE e Precicast, Mikron, etc.) che in quello terziario (ricordiamo i vari processi di ristrutturazione e le soppressioni di posti di lavoro annunciati e attuati dal settore bancario). Scrive la stessa Manor : “Ci troviamo nel primo anno di un processo di trasformazione iniziato a fine 2019 e destinato a durare diversi anni. La crisi legata al coronavirus ha colpito duramente il settore del commercio al dettaglio, ma al contempo ha fatto da catalizzatore».
Infatti già nei mesi scorsi il gruppo Manor aveva proceduto a licenziamenti e riorganizzazioni dei punti vendita, primi passi di un processo di ristrutturazione e massimizzazione dei profitti.
Il processo di ristrutturazione viene condotto nel più puro stile Manor, senza che i lavoratori e le lavoratrici o i loro rappresentanti (ricordiamo che Manor non è firmataria di alcun contratto collettivo) siano stati in qualche modo coinvolti in questa decisione. La trafila è quella classica: annuncio dei licenziamenti e di un piano sociale (che, come sempre, immaginiamo sarà più che modesto).
La crisi pandemica ha mostrato in modo chiaro come la difesa dei profitti e delle proprie esigenze da parte delle aziende venga prima di tutto: a cominciare dalla salute dei lavoratori e delle lavoratrici; ma, dopo la fase più acuta, sta dimostrando che tutti i discorsi sulla cosiddetta “ripartenza” altro non sono che artifici retorici. Le aziende ristrutturano e riorganizzano le proprie attività nella sola logica della difesa dei profitti. Inutile dire che, in questo contesto, dimenticano (come fanno sempre) la loro proclamata “responsabilità sociale”.
Di fronte a tutto questo è necessario cercare di organizzare un minimo di resistenza alla soppressione di posti di lavoro, avanzando soluzioni alternative quali, ad esempio, la diminuzione del tempo di lavoro che, oltre a salvare posti di lavoro, rappresenterebbe un redistribuzione della ricchezza. È in questa prospettiva che devono muoversi le organizzazioni sindacali (ammesso che abbiano ancora un minimo di capacità di intervento) rifiutando i licenziamenti e cercando di mobilitare i lavoratori e le lavoratrici.
Manor ha affermato che “L'intero processo si svolge in maniera responsabile e in stretto coordinamento con le parti sociali e le autorità locali”. Non è accettabile che, in un contesto degradato dal punto di vista occupazionale e sociale come quello ticinese, le “autorità locali” accettino questi provvedimenti. È necessario un intervento pubblico che faccia pressione per evitare un ulteriore colpo all’occupazione nel nostro Cantone.

sabato 15 agosto 2020

Omaggio a Maria Callas

Una gran donna per il suo tempo, forse un troppo fragile.
Chapeau !



Il primo capo dei servizi di sicurezza sovietici

"L'UOMO DI FERRO" FELIKS DZERZINSKIJ
"Non pensate che io cerchi forme di giustizia rivoluzionaria; in questo momento non è di giustizia che abbiamo bisogno. Adesso è questione di guerra faccia a faccia, di lotta all'ultimo sangue. O vita o morte! Io propongo, anzi, esigo, un organo per la resa rivoluzionaria dei conti con i controrivoluzionari."
(Discorso di Dzerzinskij al Sovnarkom, 20 dicembre 1917)
Il 20 dicembre 1917 nacque la CEKA (letteralmente "Comitato straordinario di tutte le Russie per combattere la controrivoluzione e il sabotaggio"), antenata del KGB, che aveva nel simbolo uno scudo, per proteggere la rivoluzione, ed una spada, per colpire i suoi nemici. A guidare il nuovo organismo venne posto Feliks Dzerzinskij, nato da famiglia benestante polacca nel 1877 ma ben presto diventato "il più acceso nemico del nazionalismo", tanto da allearsi con i bolscevichi dopo aver fondato il Partito Socialdemocratico del Regno di Polonia e Lituania assieme a Rosa Luxemburg.
Il compromesso di qualsiasi tipo era estraneo alla personalità di Dzerzinskij. Nel 1901 scrisse:
"non sono capace di odiare o di amare a metà, non riesco a dare metà della mia anima. Posso solo darmi per intero: o tutto o niente."
Nella sua carriera di rivoluzionario nella Russia zarista e in Polonia, Dzerzinskij non fu mai fuori dal carcere per più di tre anni. Fu arrestato la prima volta nel 1897, in seguito alla denuncia di un giovane operaio "sedotto da dieci rubli offerti dai gendarmi". Quando, vent'anni più tardi, uscì definitivamente dalla Prigione Centrale di Mosca dopo la Rivoluzione di febbraio, aveva trascorso complessivamente 11 anni in carcere, in esilio o ai lavori forzati, ed era evaso tre volte. Appena libero Dzerzinskij si alleò con i bolscevichi, entrando a far parte del Comitato Centrale bolscevico, ed ebbe un ruolo importantissimo nella Rivoluzione d'ottobre.
Nel suo primo anno come capo della CEKA, Dzerzinskij lavorò, mangiò e dormì nel proprio ufficio alla Lubjanka. La sua capacità di sopportazione e lo stile di vita spartano gli valsero il soprannome di "Feliks uomo di ferro". Il "vecchio cekista" Fedor Timofeevic Fomin così illustrò più tardi, la determinazione con cui Dzerzinskij rifiutava qualsiasi privilegio che non fosse concesso anche agli altri cekisti:
"Un vecchio inserviente gli portava la cena dalla mensa comune usata da tutti i dipendenti della CEKA. A volte cercava di servire a Feliks Edmundovic qualche piatto un po' migliore o più gustoso. Feliks Edmundovic lo guardava di traverso con occhi inquisitori e chiedeva: "Vuoi dirmi che tutti hanno avuto questo per cena, stasera?". Il vecchio, nascondendo il proprio imbarazzo, si affrettava a rispondere: "Tutti, tutti quanti, compagno Dzerzinskij"."
Come Lenin, Dzerzinskij era un incredibile maniaco del lavoro, pronto a sacrificare sè stesso e gli altri alla causa della Rivoluzione. "La mia forza" dichiarò nell'ultimo discorso che tenne prima di morire "deriva dal non essermi mai risparmiato". La citazione più frequente nei testi usati poi dal KGB era il precetto di Dzerzinskij secondo cui i cekisti dovessero avere "cuore caldo, mente fredda e mani pulite."
Il culto di Dzerzinskij iniziò subito dopo la sua morte, avvenuta nel 1926. Per anni nel circolo ufficiali del KGB, in una sala delle conferenze, l'effigie di Dzerzinskij in uniforme, con la maschera mortuaria e il calco delle mani, rimase collocata in una bara di vetro come oggetto di venerazione così come lo erano le spoglie imbalsamate di Lenin nel mausoleo della Piazza Rossa. Tutti i giovani funzionari del Primo Direttorato Centrale (Servizio Segreto Estero del KGB) dovevano, all'inizio della carriera, deporre fiori o corone davanti ad un grande busto di Dzerzinskij posto su un piedistallo di marmo, costantemente circondato da fiori freschi. I novizi dovevano inoltre osservare un minuto di silenzio a capo chino, come gli ex combattenti davanti alla tomba del soldato ignoto.
(fonte: "La storia segreta del KGB" di Andrew & Gordiewskij, pp. 52-57)
[nell'immagine si vede un'opera (olio su tela) del 1959 che ritrae Lenin e Dzerzinskij che ascoltano un rapporto di Fedotov


USA e Il colpo di stato in Bolivia

https://mps-ti.ch/2020/08/elon-musk-e-il-colpo-di-stato-in-bolivia-per-il-litio-la-risorsa-strategica-del-futuro/

venerdì 14 agosto 2020

Proposta per frontalieri (Italia-Cantone Ticino)

Proposta per frontalieri

Se chiedi a un lavoratore ospite perché ha deciso di sciropparsi chilometri di  strada e code ogni giorno per guadagnarsi lo stipendio, ti risponderà che da loro il lavoro non c’è e quando si trova, non è sicuro che a fine mese arrivi il salario pattuito; punto. Ma come? Dottori, tecnici, infermieri, commercialisti, docenti, giornalisti, brillanti laureati non trovano lavoro? O la spinta a venire oltre la ramina ha giustificazioni che proprio nulla in comune hanno con l’internazionalismo e la voglia di nuove esperienze professionali? Insomma da noi prendono il doppio, anche se l’euro è più forte del franco. Allora via col vento rossoblù, rigorosamente uno per macchina (e ti pareva!) a varcare soglie di edifici pubblici, ospedali, cliniche, università, scuole pubbliche/private, redazioni, studi tecnici e commerciali. Bonazze imbellettate e maschietti alla Philippe Plein gironzolano con vetture di tendenza nelle pause professionali addentando panini portati da casa, pernottando a casa di colleghi compiacenti, regalando all’accogliente Cantone gli spiccioli per un caffè e una birra. E noi? Politici e padroni ringraziano per il know how apportato, i comuni mortali per il posto di lavoro sempre più difficile da trovare e gli stipendi fermi all’inizio del secolo. Se a Bellinzona ci fossero dei “rappresentanti del popolo”, l’andazzo avrebbe preso da tempo una piega diversa. Ecco un esempio: I lavoratori insubrici che desiderano contribuire al benessere del Cantone saranno autorizzati a farlo (dopo attento esame!) percependo retribuzioni equipollenti a quelle in vigore nei loro luoghi di domicilio e caldamente invitati all’utilizzo di mezzi pubblici o collettivi dove sia possibile e razionale per la trasferta.Sarà data precedenza a chi si trova in stato di effettiva necessità. Purtroppo a Bellinzona c’è di tutto meno quelli citati sopra e, fatto ancora più grave, alla sempre più esigua maggioranza di votanti ticinesi sembra non interessi granché un’eventuale scossa di assestamento. Bene, come dicono dalle mie parti, il mondo è dei furbi e dei maneggioni, ma se questi spadroneggiano, significa che ci sono moltitudini di bischeri che glielo permettono.

Documento

Francesco Cossiga: “Br, eravate dei nemici politici, non dei criminali”

«Ormai la cosiddetta giustizia che si è esercitata e ancora si esercita verso di voi, anche se legalmente giustificabile, è politicamente o vendetta o paura»


Senato della Repubblica
Francesco Cossiga
Signor Paolo Persichetti
Casa Circondariale Marino del Tronto
Frazione Navicella, 218
63100 Ascoli Piceno
Roma, 27 settembre 2002
Gentile Signor Persichetti,
ho letto la Sua intervista a La Stampa (25 settembre 2002) e La ringrazio per l’attenzione che Lei e i Suoi compagni riservate alle mie valutazioni e ai miei giudizi.
Io ho combattuto duramente il terrorismo, ma ho sempre ritenuto che certo si trattasse di un gravissimo e deprecabile fenomeno politico, ma che affondava le sue radici nella particolare situazione sociale politica del Paese, e non invece un “humus delinquenziale”.
Il terrorismo di sinistra – frutto anche di chi nei partiti e nella Cgil lanciava la pietra e nascondeva la mano, e che insegnava la “violenza” in Parlamento e “in piazza”, ma non si é poi assunto, tutt’altro, la responsabilità delle conseguenze pratiche degli insegnamenti stessi -, nasce a mio avviso da una lettura “non storica” del marxismo-leninismo e da una “mitizzazione” della Resistenza e della Liberazione che, nel contenuto sociale e politico della sinistra, è fallita perché ha portato alla ricostituzione di un “regime delle libertà borghesi”.
Ritengo che l’estremismo di sinistra, che era non un terrorismo in senso proprio (non credeva infatti che solo con atti terroristici si potesse cambiare la situazione politica), ma era “sovversione di sinistra” come agli albori era il bolscevismo russo, e cioè un movimento politico che, trovandosi a combattere un apparato dello Stato, usava metodi terroristici come sempre hanno fatto tutti i movimenti di liberazione, Resistenza compresa (l’assassinio di un grande filosofo, anche se fascista, che camminava tranquillamente per strada, Giovanni Gentile, da parte di Gap fiorentini si può giudicare positivamente o negativamente, ma da un punto di vista teorico è stato pur sempre un atto di terrorismo) pensando di innescare – e qui era l’errore anche formale – un vero e proprio movimento rivoluzionario.
Voi siete stati battuti dall’unità politica tra la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista Italiano, e per il fatto che non siete stati in grado di trascinare le masse in una vera e propria rivoluzione. Ma tutto questo fa parte di un periodo storico dell’Italia che è concluso; e ormai la cosiddetta “giustizia” che si è esercitata e ancora si esercita verso di voi, anche se legalmente giustificabile, è politicamente o “vendetta” o “paura”, come appunto lo è per molti comunisti di quel periodo, quale titolo di legittimità repubblicana che credono di essersi conquistati, non con il voto popolare e con le lotte di massa, ma con la loro collaborazione con le Forze di Polizia e di Sicurezza dello Stato. Per questo, io che sono stato per moltissimi di voi: “Cossiga con la K” e con le due [N.d.R. qui viene lasciato uno spazio riempito poi con due “S” runiche, a mano], e addirittura “un capo di assassini e un mandante di assassinii”, oggi sono perché si chiuda questo doloroso capitolo della storia civile e politica del Paese, anche ad evitare che pochi irriducibili diventino cattivi maestri di nuovi terroristi, quelli che hanno ucciso D’Antona e Biagi che, per le Forze di Polizia e per la giustizia, è facile ricercare tra di voi, perché voi siete stati sconfitti politicamente e militarmente con l’aiuto della sinistra: andare a cercarli altrove potrebbe essere forse più imbarazzante…
Purtroppo ogni tentativo mio e di altri colleghi della destra o della sinistra di far approvare una legge di amnistia e di indulto si è scontrato soprattutto con l’opposizione del mondo politico che fa capo all’ex-partito comunista.
Leggo che Le hanno rifiutato l’uso di un computer, che onestamente non sapevo costituisse un’arma da guerra! Qualora Lei lo richieda ancora e ancora glielo rifiutassero, me lo faccia sapere, che provvederò io a farglielo dare.
Non perda mai la Sua dignità di uomo neanche in carcere, luogo non fatto e non gestito certo per “redimere” gli uomini! E non perda mai la speranza.
Cordialmente,
Francesco Cossiga