domenica 18 agosto 2019

Linee di condotta

Dal "Manifesto del Partito Comunista"

I comunisti sdegnano di nascondere le loro opinioni e le loro intenzioni. Dichiarano apertamente che i loro fini possono esser raggiunti soltanto col rovesciamento violento di tutto l’ordinamento sociale finora esistente. Le classi dominanti tremino al pensiero d’una rivoluzione comunista. I proletari non hanno da perdervi che le loro catene. Hanno un mondo da guadagnare.


lunedì 12 agosto 2019

Francia-Italia: Attivista arrestato dopo 18 anni



Vincenzo Vecchi avait participé en 2001 à la manifestation contre les puissants de la Terre lors du sommet du G8 de Gènes. Au cours de cette mobilisation, Carlo Giuliani, un manifestant, avait été tué par par la police. La répression avait été particulièrement violente pendant et après le sommet. Une dizaine de “Black bloc” avaient été condamné à des très lourdes peines de prison pour en faire des exemples, dont Vincenzo Vecchi. Celui-ci avait disparu et était en cavale depuis 18 ans, réfugié depuis de nombreuse années dans un village en Bretagne.
Vincenzo Vecchi a finalement été interpellé le jeudi 8 août et placé en détention à la prison de Vezin (Rennes) en attendant sa possible extradition vers l’Italie. Il comparaîtra devant la chambre d’instruction de Rennes le mercredi 14 août à 9 h.

sabato 10 agosto 2019

"Analfabetismo di ritorno" in Svizzera

Cioè "comprensione uguale a zero"

Uno svizzero su sei non sa né leggere, né scrivere. O meglio: ascolta, legge, magari trascrive. Ma non è in grado di andare a fondo sui contenuti. Il livello di comprensione è basso. Li chiamano analfabeti di ritorno. Perché hanno avuto un normale percorso scolastico di alfabetizzazione per poi perdere le competenze per strada.

Però votano, eccome se votano, firmano postulati, iniziative, referendum e la chiamano anche ... democrazia diretta.

Capito perché vengono eletti sempre i soliti e spadroneggiano le grandi famiglie?

mercoledì 7 agosto 2019

Tutti sulla stessa barca ?


Fonte:mps.ti@bluewin.ch

Presentazione del nuovo stabilimento FFS di Castione: ancora e solo aria fritta!!!

Con la tradizionale pomposità che contraddistingue gli appuntamenti pubblici in Ticino del CEO delle FFS Andreas Meyer questa mattina  si è ripetuta la solita messa in scena.
Come si ricorderà, in occasione del dibattito pubblico che aveva anticipato la votazione popolare dello scorso 19 maggio sull’iniziativa Giù le Mani dall’Officina le FFS avevano subdolamente evitato di dare qualsiasi informazioni in merito al piano industriale e conseguentemente ai posti di lavoro previsti nello stabilimento di Castione.  La presentazione del piano industriale era stata rinviata alla data odierna.
Questa mattina le FFS, con la consueta presenza dei paggi di corte Branda,  Zali e Vita  tutto si è detto e fatto ma non si è presentato alcun piano industriale minimamente degno di questo nome. Forse per la semplice ragione che non vi è nessun piano industriale. Il nuovo stabilimento industriale servirà, come previsto, unicamente quale deposito dei treni che circoleranno sul territorio ticinese ed alla manutenzione di poche locomotive fino al momento in cui verranno rottamate.
Il Movimento per il Socialismo  non è per nulla sorpreso di questa ennesima sceneggiata. Considera però scandalosa e irresponsabile la complicità delle autorità cantonali e comunali così come dei principali partiti politici che avevano fatto attivamente campagna per affossare l’iniziativa popolare Giù le Mani dall’Officina, unico strumento che avrebbe permesso di mantenere ed incrementare i posti di lavoro in Ticino. Quest’atteggiamento delle autorità e dei partiti politici è un tradimento verso gli interessi degli abitanti di questo cantone.

È proprio il caso di dire "tutti sulla stessa barca, appassionatamente", meno gran parte dei cittadini.


martedì 6 agosto 2019

Ticino felix: 50 milioni di franchi buttati dalla finestra

Ecco i risparmi che fanno i ministri con i soldi pubblici

Fonte: mps.ti@bluewin.ch


Aeroporto Lugano Agno: forse è ora d’aprire gli occhi, il giocattolino è rotto!

Nel corso dei prossimi anni anche Swiss abbandonerà lo scalo di Lugano Agno. Questa notizia, pubblicata dalla Sonntagszeitung nella sua edizione del 4 agosto 2019, non è che la prova del nove di quanto MPS ha affermato e ribadito a più riprese negli scorsi mesi:
Il previsto investimento pubblico con oltre 50 milioni di franchi per il rilancio dello scalo di Lugano Agno sarà un buco nell’acqua. Non vi sono ragioni economiche, commerciali, aziendali e/o turistiche che giustifichino il mantenimento e tanto meno lo sviluppo dell’aeroporto di Agno quale struttura pubblica o di interesse pubblico.
Anche lo studio dell’università di San Gallo, alla base della proposta di investimento di oltre 50 milioni (con un possibile ritorno nelle cifre nera non prima del 2032),  è costruito attorno all’ipotesi del mantenimento del volo di linea Lugano-Zurigo. Tesi ripresa e ribadita nel messaggio dell’esecutivo di Lugano.
Ciò che però le autorità luganesi e di sponda le prese di posizioni del Consiglio di Stato si sono guardate bene dal rendere pubblico è che Swiss, da tempo, ha segnalato alla proprietà la messa in discussione del volo di linea Lugano-Zurigo. Dunque la proprietà ossia il Municipio di Lugano ed il Consiglio di Stato hanno nascosto ai rispettivi legislativi così come all’opinione pubblica una fondamentale informazione.
Inutile nascondersi dietro un dito ed affermare che non vi è ancora una decisione definitiva. Questa è la prospettiva e le affermazioni del CEO di Swiss Thomas Klühr non sono che la conferma di un’evidenza.
Così come per il fumoso e abortito progetto Mizar il tandem formato dagli esecutivi della Città di Lugano e cantonale ci sta proponendo uno spreco di soldi pubblici senza nessuna prospettiva. Forse sarebbe ora che aprano gli occhi e se ne facciano una ragione: il giocattolino di Lugano Agno si è rotto e non serve incaponirsi.
Per questa ragione chiediamo al Consiglio di Stato:
1.     Per quale ragione, pur sapendo che il volo di linea Lugano-Zurigo nel corso dei prossimi anni verrà soppresso, ha deciso di imbarcarsi in un progetto milionario che non ha futuro?
2.     Perché non ha ritenuto necessario informare l’opinione pubblica ed il Gran Consiglio che Swiss ha, da tempo, segnalato la messa in discussione del volo di linea Lugano-Zurigo?
3.     Anche alla luce delle dichiarazioni del CEO di Swiss concorda che bisogna rinunciare, per lo meno come ente cantonale, a gettare dalla finestra milioni di franchi per un inutile e fallimentare rilancio dello scalo? E dunque bisogna rinunciare a presentare un messaggio al Gran Consiglio per la partecipazione a questo fallimentare progetto di rilancio dello scalo di Lugano Agno?

Per il Gruppo MPS-POP-Indipendenti