mercoledì 24 giugno 2020

martedì 23 giugno 2020

Cantone Ticino, Svizzera felix, salariati gabbati


Ti fregano la tassa di collegamento intascata indebitamente? Arrangiati, a Zali (e ai suoi sodali di governo) non gliene può fregare di meno!


Ci sono alcune migliaia di lavoratori e lavoratrici che da anni pagano la tassa di collegamento. Da quando cioè il Parlamento ne votò la introduzione. La messa in vigore (e l’incasso da parte del cantone) vennero poi sospese a seguito del ricorso evaso solo di recente dal Tribunale federale.
Questi ha confermato la validità di questa tassa; ma il governo si è affrettato a dichiarare che comunque l’incasso della stessa non poteva avere effetto retroattivo e che quanto prima si sarebbe deciso la nuova data di entrata in vigore.
Tuttavia da almeno tre anni ormai molte delle aziende sottoposte a tale tassa (e che hanno scaricato sui lavoratori) hanno continuato a percepirla.
Abbiamo già segnalato che vi sono casi nei quali ai lavoratori e alle lavoratrici interessati è stato prelevata complessivamente una somma di alcune migliaia di franchi: una somma, a questo punto, prelevata indebitamente, alla luce della decisione del TF e del governo quanto alla rinuncia alla retroattività.
Normale quindi che chiedessimo (e lo abbiamo fatto con un’interpellanza - https://mps-ti.ch/2020/06/tassa-di-collegamento-milioni-di-franchi-incassati-indebitamente-dalle-imprese/) che cosa intendesse fare il governo (che è comunque parte in causa) per vegliare a che tali somme fossero restituite.
Come abbiamo scritto, si tratta di un atto necessario: e questo indipendentemente dalla posizione che si possa avere sulla istituzione stessa della tassa di collegamento.
Le cose da fare, e anche urgenti, sono diverse: verificare chi ha trattenuto questa tassa, chi l’ha effettivamente poi restituita o ne ha bloccato la trattenuta una volta entrato in vigore l’effetto sospensivo dopo il ricorso al TF; infine chi ha continuato a trattenerla e non l’ha mai restituita ai lavoratori e alle lavoratrici.
Abbiamo chiesto al governo quali provvedimenti pensasse di mettere in atto per verificare che non vi siano abusi e che i soldi indebitamente trattenuti vengano restituiti ai lavoratori e alle lavoratrici. Cosa che diverse ditte stanno già facendo. Ma ve ne sono altrettante che fanno finta di niente e continuano a trattenere importi globalmente importanti.
Con la strafottenza che lo contraddistingue il consigliere di Stato Zali (e il governo visto che questo bell’imbusto parlava a nome del governo) ha risposto, nella seduta del Gran Consiglio di ieri, alle domande poste dall’MPS, con dei semplici monosillabi. Un atto non certo offensivo nei nostri confronti (l’MPS non può sentirsi offeso da un personaggio come Zali), ma nei confronti di quella “dignità” del Parlamento alla quale si attaccano i rappresentanti di tutti i partiti (naturalmente quanto fa loro comodo…).
Ma al di là della forma, interessante appare la sostanza: Zali e il governo non intendono fare nulla per verificare che quanto prelevato indebitamente venga restituito. Certo, si tratta di un rapporto privato tra lavoratore e azienda; ma è anche vero che lo Stato, con le sue decisioni, è all’origine di questo prelievo. Se le condizioni in cui esso è avvenuto non sono più date, vi è perlomeno una responsabilità nel verificare che questo non porto ad abusi veri e propri da parte delle aziende. Perciò Zali (e i suoi sodali di governo) non intendono fare proprio nulla, né fornendo l’elenco delle aziende che avevano proceduto alla trattenuta, né organizzando controlli, tantomeno informando i diretti interessati. Evidentemente a Claudio Zali, risolti come sappiamo i propri problemi pensionistici, del resto e degli altri non gliene può fregare di meno!

Israele: Tecniche di spionaggio ...


... ovviamente anti palestinese.

https://secoursrouge.org/israel-une-technique-permet-de-reconstituer-une-conversation-en-analysant-le-vacillement-des-ampoules/

domenica 21 giugno 2020

giovedì 18 giugno 2020

Come fregano i padroni del vapore

Svizzera, Cantone Ticino 2020

I giochetti dei padroni e dei loro rappresentanti eletti a governare

Fonte: mps-ti.ch


Tassa di collegamento: milioni di franchi incassati indebitamente dalle imprese?

Ecco cosa ci scrive una delle tante persone che ci ha contatti dopo la nostra interpellanza (https://mps-ti.ch/2020/06/tassa-di-collegamento-milioni-di-franchi-incassati-indebitamente-dalle-imprese/) dei giorni scorsi sulla tassa di collegamento a questo punto indebitamente trattenuta: “Ho lavorato per la ....fino a circa metà del 2019. Ho pagato la tassa di collegamento per 2-3 anni, e come me altre 160 persone che affittano un posteggio su quel piazzale. Ora, oltre al fatto che vorrei proprio sapere cosa Zali intende fare dei miei soldi ... come farò a farmi rimborsare 12x 80.- x 3 anni...?? un bel gruzzoletto! e come me ci saranno migliaia e migliaia di persone...”.
Non si tratta evidentemente di un caso isolato. Un caso concreto nel quale in ballo ci sono circa 3'000 franchi., una somma tutt’altro che trascurabile per molti salariati in periodo di coronavirus, diminuzioni salariali, pressioni sui salari, etc.
Nel caso in questione, nel solo luogo al quale si fa riferimento vi erano 160 persone: quindi abbiamo già a che fare, in un solo caso, con circa mezzo milione di franchi. Quanti milioni sono stati indebitamente incassati (e non restituiti finora) da parte di tutte le aziende del Cantone visto che i lavoratori e le lavoratrici sottoposti a questa tassa dovrebbero essere circa 15'000?
Visto che anche il governo – dopo la sentenza del Tribunale federale – ha indicato che è da escludere l’applicazione retroattiva di questa tassa, questi soldi dovranno essere rimborsati ai salariati. Tra queste vi sono diverse importanti aziende private, ma anche enti pubblici come, ad esempio, l’Ente Ospedaliero Cantonale.
Si tratta di un atto necessario: e questo indipendentemente dalla posizione che si possa avere sulla istituzione stessa della tassa di collegamento.
Le cose da fare, e anche urgenti, sono molte per l’autorità politica: verificare chi ha trattenuto questa tassa, chi l’ha effettivamente poi restituita o ne ha bloccato la trattenuta una volta entrato in vigore l’effetto sospensivo dopo il ricorso al TF; infine chi ha continuato a trattenerla, come nel caso che abbiamo citato, e non l’ha mai restituita ai lavoratori e alla lavoratrici.
Il governo deve mettere in atto tutti i provvedimenti legislativi necessari e le concrete misure di vigilanza affinché non avvenga un furto di massa: perché, svanita la base legale di questa trattenuta, essa è diventata indebita, un furto vero e proprio che molte aziende hanno commesso ai danni di singoli lavoratori e lavoratrici.

Passeggiate e/o manifestazioni

Sopra: Deambulazione rutinaria cittadina con figli, mogli e amanti
Sotto:  MANIFESTAZIONE




domenica 7 giugno 2020

Gli 80 anni di Francesco Guccini

"Mai stato comunista.
 Votavo socialista e adesso Partito Democratico".

Un modo come un altro per banalizzare la propria festa di compleanno.


giovedì 4 giugno 2020

Eppure il vento soffia ancora ...


Rivolta USA

Ora tutti i democratici saranno pronti a denunciare il razzismo, ripeteranno che neri e bianchi hanno gli stessi diritti, che la brutalità della polizia deve finire. Ma chi si schiererà con gli incendiari, con la gioventù nera e bianca che sta mettendo a ferro e fuoco 25 città degli Stati uniti? Lo faremo noi, gli operai del partito operaio. Chi semina vento raccoglie tempesta.
Si può calpestare un uomo perché è nero nella civile America, si può soffocarlo per strada perché un poliziotto è così sicuro di avere lo Stato dalla sua parte? Si può vedere una scena del genere dopo duecento anni di chiacchiere contro il razzismo, di enunciazioni sull’uguaglianza di diritti? Non si può. E la società dei ricchi deve pagare un prezzo. Ed il prezzo lo sta pagando, vanno a fuoco commissariati di polizia, supermercati saccheggiati e l’onda della rivolta non si è ancora infranta. Il governo sta schierando la guardia nazionale ma per sedare una rivolta così potente dovrebbe eliminare tutti i neri d’America.
Se il sistema sociale gestito dai padroni, e quello degli Stati Uniti ne è la forma più sviluppata, produce ancora razzismo e brutalità poliziesca una ragione ci sarà. Il sistema dello sfruttamento ha bisogno di schiavi e se può usare il colore della pelle per avere schiavi più a buon mercato e più sottomessi non ha nessun interesse a finirla con la discriminazione razziale. Lo sanno bene anche i nostri padroni delle campagne, caporali e politici conniventi e prefetti e poliziotti che più delle volte si girano dall’altra parte. Lo sanno bene quelli che si affrettarono a condannare la violenza dei braccianti neri che si rivoltarono a Rosarno dopo la strage dei loro compagni.
Ma ora l’America brucia. Una vita nella miseria accompagnata dalla prepotenza dei poliziotti è diventata insopportabile, le manifestazioni con le petizioni hanno fatto il loro tempo, le risposte più naturali sono diventate il fuoco e il saccheggio. Il fuoco per cancellare l’ambiente sociale in cui bisogna subire una prepotenza così brutale. Il saccheggio per appropriarsi di quei beni, che pur avendoli prodotti, sono del tutto irraggiungibili ai milioni di poveri, a maggioranza neri, degli Stati Uniti.
Gli operai del partito operaio, che conoscono la prepotenza di chi sta in alto, che conoscono la realtà della miseria, che sanno come possono ferire le ingiustizie dei padroni e dei loro governi, vanno oltre la denuncia generica del razzismo, oltre la semplice indignazione, si schierano con la gioventù nera e bianca in rivolta per le strade delle città americane. Sono gli schiavi che alzano la testa, è il mondo nuovo che si sta manifestando con tutta la sua forza.
Partito Operaio
PER CONTATTI: partito.operaio@gmail.com01/06/2020 Italy – Sesto San Giovanni (MI), via G. Matteotti 496