giovedì 29 ottobre 2015

Francia:Mini droni "indoor" per l'antiterrorismo

Pour ses opérations de contre-terrorisme, le RAID – mais aussi le GIGN – ont besoin de drones aériens capables d’opérer à l’intérieur de locaux fermés et hors de la vue de leur pilote. Le drone doit être capable d’entrer dans une pièce, ressortir/rentrer par une fenêtre ou changer de pièces. Une vingtaine de solutions ont été proposées et testées, sans résultat probant. De nouveaux essais sont prévus prochainement. Aeraccess (start-up francilienne) qui multiplie actuellement les présentations avec des services des ministères de l’Intérieur et de la Défense devrait, entre autre, participer à une démonstration.
La cellule des "Techs " du RAID (techniciens, venant en appui de la colonne d’intervention) utilise déjà pour son entraînement le DJI Phantom, et vole avec quasi-quotidiennement, mais cet engin n’est pas utilisable en opérations réelles. Le RAID avait testé la version I, acquis le standard II, et doit recevoir le standard III.

Fonte:http://www.secoursrouge.org/

Le drone Phantom III

Quanto costa il giocattolo ai contribuenti, cioè la minoranza che paga le  tasse?

Un aumento generalizzato dei salari non sarebbe più economico e politicamente vincente, proprio per sminuire i pericoli che si tenta di neutralizzare con queste "macchine intelligenti"?

Domande di cui sappiamo già la risposta: Il potere costa, la sua gestione pure, e visto che ci avete eletti, pagate!

mercoledì 28 ottobre 2015

Come si esporta la democrazia

Reclami e denunce contro gli psicologi USA della Cia


Fonte:http://www.secoursrouge.org/

L’ACLU (American Civil Liberties Union) a déposé une plainte contre deux psychologues, James Mitchell et John Bruce Jessen, qui ont conçu pour la CIA des "techniques d’interrogatoire renforcées" et les ont testé illégalement sur des détenus. Ces méthodes ont été créées suite aux attentats du 11 septembre. L’un des trois plaignants, décédé d’hypothermie, de déshydratation, de malnutrition et d’immobilisation durant l’un de ces "interrogatoire renforcé" est représenté par sa famille. Les trois plaignants (l’Afghan décédé, un pêcheur Tanzanien enlevé par la CIA en Somalie ainsi qu’un Lybien qui a été à nouveau torturé à son retour en Lybie) ont tous les trois été "interrogés" dans des sites clandestins de la CIA.
Les deux psychologues ont gagné $85 millions lors de leurs contrats qui courraient de 2001 à 2010. Les "techniques d’interrogatoires renforcées" ont notamment été conçues sur base d’expériences sur les entraînements de chiens et consistaient entre autres choses à des viols anals, à diverses formes de simulation d’exécution, au waterboarding et aux électrocutions. Selon un rapport produit par le sénat américain en 2011, ces tortures n’ont produit aucun renseignement utilisable. C’est dans ce rapport qu’est apparut le rôle des deux psychologues.
La vidéo suivante (anglais sous-titré anglais) explique plus en détails les techniques développées et fait témoigner les deux plaignants encore en vie

https://youtu.be/RIGQR3apPkU


Le waterboarding faisait partie de l'arsenal des "interrogatoires renforcés".
Le waterboarding faisait partie de l’arsenal des "interrogatoires renforcés".

venerdì 23 ottobre 2015

Comunicato dei soldati di 38 unità delle forze armate greche

Fonte: http://atenecalling.org/
DA http://atenecalling.org/ …carni lacerate dal filo spinato, bambini annegati sulle coste, affamati nelle piazze, folle accalcate che pregano per i loro documenti… Molti di noi hanno visto e hanno vissuto […]
…carni lacerate dal filo spinato, bambini annegati sulle coste, affamati nelle piazze, folle accalcate che pregano per i loro documenti…
Molti di noi hanno visto e hanno vissuto queste scene vergognose prima che arrivassero sulle prime pagine e nei telegiornali, sul fiume Evros e sulle isole, là dove ci hanno mandati per svolgere obbligatoriamente il servizio dell’assurdo. Lavoratori schiavi e contemporaneamente carne per i loro cannoni.
Queste scene ci scioccano, monopolizzano i nostri discorsi. Non vogliamo, però, che diventino routine. Come non ci siamo abituati e non riconosciamo i memorandum e le politiche anti-popolari, gli interventi imperialistici e le loro sporche guerre, così non accetteremo e non ci abitueremo al dramma dei profughi. È il dramma delle nostre genti, del nostro mondo, del mondo del lavoro, indipendentemente dalla nazionalità, dalla religione o dal sesso!
Il cosiddetto «aumento dei flussi migratori» è in realtà fuga dalla guerra e sradicamento. Non è un fenomeno naturale, ci sono dei responsabili. È la loro crisi capitalistica. Per far sì che passi, aboliscono i nostri diritti, ci lasciano nella fame, nella povertà, nella disoccupazione, nella nuova necessità di migrare. Sono gli USA, la NATO, l’Europa, la Cina e la Russia. Impongono i loro interessi economici con la paura e la morte, mantengono e resuscitano nuovi alleati e nemici, alimentano il fondamentalismo religioso. Sono le forze della periferia dell’impero (Turchia, Israele, Grecia, paesi Arabi), che inaspriscono gli antagonismi di quest’area.
Sono quelli che parlano di stati falliti e di popoli inferiori, quelli che affrontano gli uomini come spazzatura e fanno rastrellamenti, trasformando interi territori in discariche di persone e in dispense per il crudo sfruttamento! Uno solo è il nemico della classe borghese e dei suoi governi: i lavoratori, sia che si battano per i loro diritti, sia che si muovano senza documenti, anche se sono stati i loro interventi militari a portarli allo sradicamento. E inoltre, non sono i rifugiati a decidere dove andare: i flussi migratori vengono incanalati verso i moderni campi di concentramento, gli hot spot, perché i lavoratori scelgano dove essere sfruttati! Se ne libereranno, chiaramente, quando non avranno più bisogno di loro, o quando si azzarderanno a reagire, rimettendoli di nuovo sul mercato…
Lo stato greco e l’esercito sono parte del problema e non la soluzione. Il governo SYRIZA-ANEL continua la guerra al terrorismo, prende parte ai programmi imperialistici, combatte le «minacce non conformi» (migranti, movimenti sociali). Replica la falsa ripartizione tra profughi di guerra buoni e migranti economici cattivi. Le forze armate chiedono a noi, i soldati di leva, insieme a quelli in ferma stabile e agli ufficiali, di fare la guerra al «nemico esterno», come nel caso recente dell’esercitazione PARMENIONE 2015! Al ciclo morte-sfruttamento-oppressione collaborano in armonia i “nemici” Grecia e Turchia, che pattuglieranno congiuntamente l’Egeo! Il fronte di guerra dell’Europa, per altro, comincia a Gibilterra e termina nell’Egeo, con Frontex con un ruolo preponderante.
Un sommergibile greco si unirà alla flotta europea che opera nelle acque territoriali libiche. La 16° divisione, sull’Evros, è in stato d’allerta per i migranti che arrivano da Edirne. Ci ordinano di esercitarci per reprimere le folle, come a Kos, dopo i drammatici eventi di Kalymnos, quando il generale ha richiesto che venisse dichiarato lo stato di emergenza e che fossimo mandati armati contro i migranti reclusi senza cibo né acqua. Facciamo la guardia a questa cortina omicida che è anche la ragione di tutti questi annegamenti nell’Egeo.
NON COMBATTIAMO, NON REPRIMIAMO, NON DIAMO LA CACCIA AI MIGRANTI.
Noi soldati in lotta siamo contro tutto questo, contro i loro crimini vecchi e nuovi.
Chiamiamo a un Movimento di massa, sia dentro che fuori l’esercito.
Per bloccare in ogni modo Frontex, la NATO e l’esercito europeo, l’azione delle forze armate in questo massacro continuo. Non partecipiamo alle ronde.
Aiutiamo ad abbattere le cortine e non a costruirne di nuove. Che nessun soldato salga sulle navi dirette in missione.
Navi, sommergibili e aeroplani facciano ritorno alle loro basi. Nessun supporto ai loro rifornimenti.
Rifiutiamo la trasformazione dell’esercito greco in un dispositivo capitalista, sia a discapito dei migranti che dei movimenti sociali. Non accetteremo di rimediare come «lavori volontari» alle carenze delle infrastrutture sociali. Per noi la minaccia non conforme sono la guerra dichiarataci contro dai governi e gli interessi che essi sostengono..
Chiediamo ai nostri colleghi non solo di mostrare pietà e compassione, ma anche di considerare i comuni interessi di classe. Sono le stesse istituzioni borghesi, le stesse politiche borghesi, gli stessi governi borghesi che distruggono anche i nostri sogni.
Quello che adesso vivono i profughi, la continua persecuzione da parte di dispositivi totalitaristici di ogni tipo, la lotta per la dignità e la sopravvivenza, il loro tragico presente, sono per molti di noi l’incubo di un presente e di un futuro che non dobbiamo vivere: lo stato del totalitarismo parlamentare con i collaboratori NAZISTI di Alba Dorata.
Sappiamo bene che le prossime rivolte vedranno gli sfruttati uniti o gli uni contro gli altri.
Non esiste oggi una solidarietà più pragmatica e un aiuto più grande a noi stessi che il colpire il male alle radici.
Siamo parte del moderno movimento dei lavoratori e contro la guerra, che può esistere solo attraverso un’ottica di classe, anticapitalista e internazionalista. Con la resistenza, l’opposizione, il rifiuto in toto del governo, dei dispositivi imperialistici, del mondo borghese dell’oppressione.
(seguono nel testo originale le sottoscrizioni dei soldati di 38 unità delle forze armate, n.d.t.)
RETE DI SOLDATI LIBERI “SPARTAKOS”
COMITATO DI SOLIDARIETA’ AI SOLDATI DI LEVA

sabato 17 ottobre 2015

USA: Anche i civili in Afghanistan possono essere "ostili"

Il bilancio schiacciante degli attacchi con i droni

Le site d’investigation The Intercept a publié une série de documents secrets, qui lui ont été remis par un professionnel du renseignement américain. Ces documents montrent entre autres que lors d’une Opération Haymaker, dans le nord-est de l’Afghanistan entre janvier 2012 et février 2013, les frappes de drones des forces spéciales américaines ont tué plus de 200 personnes, dont seulement 35 étaient les cibles visées. Sur une sous-période de cinq mois pendant cette opération, 90% des personnes tuées n’étaient pas des personnes visées. Les documents montrent aussi que les militaires américains, les agences de renseignement, le JSOC (forces spéciales américaines procédant aux frappes) et la CIA (qui effectue aussi des frappes de drones) ont désigné ces victimes dans leurs statistiques comme des "ennemis tués au combat"

Fonte:http://www.secoursrouge.org/




Un drone Predator tirant un missile

Un Predator in azione

venerdì 16 ottobre 2015

Opportunismo

Stiamo comodi davanti alla televisione, navighiamo liberamente su internet, siamo connessi col mondo intero e sappiamo bene che in questo preciso istante aerei USA bombardano città, aerei russi radono al […]
Stiamo comodi davanti alla televisione, navighiamo liberamente su internet, siamo connessi col mondo intero e sappiamo bene che in questo preciso istante aerei USA bombardano città, aerei russi radono al suolo quartieri di Aleppo, il governo italiano si prepara ad usare i suoi caccia per ritagliarsi un posto fra i rapinatori a mano armata e dividersi il bottino.
Il bottino è il controllo del Medio Oriente, la crisi ha prodotto forze non più disposte a fare affari con le borghesie europee, alle loro condizioni e sotto il loro tallone. Il Califfato ne è l’espressione, viene presentato dai grandi padroni di oriente ed occidente come un pericolo potenziale da distruggere. Ma il problema è ben altro, la lotta al Califfato copre una concorrenza spietata fra i padroni russi ed americani, quelli europei e quelli cinesi in Africa e Medio Oriente. La crisi si fa sentire. Fratelli nemici si fronteggiano armi alla mano, da un momento all’altro non potremo più stare davanti alla televisione a vedere lontane città distrutte, la guerra ci coinvolgerà da molto più vicino. Poi propaganda patriottica, che è già iniziata, e piagnistei pacifisti, oggi completamente assenti.
La Pinotti parla di interventi armati, Gentiloni di regole di ingaggio per gli aerei da combattimento. Sono solo dei burattini nelle mani di Finmeccanica, Eni, Fincantieri, dei produttori di armi che spingono verso il grande affare: un intervento militare per ridare slancio ai loro profitti.
Poi lo storico scriverà “ furono i grandi gruppi industriali a volere la guerra”. Lo hanno già scritto per la seconda guerra mondiale, lo scriveranno ancora, impotenti … , su un’altra montagna di morti.
Chi può fermarli? Il popolo cristiano che è per l’amore universale? No, li convinceranno che combattono per la loro civiltà cristiana. I piccoli e medi imprenditori? No, conquistare nuovi mercati può far da volano ai loro affari. La gioventù disoccupata? Le diranno che la guerra può essere un’occasione di lavoro. Non parliamo di tutta quella piccola borghesia miserabile che verrà attirata dalla grande avventura di combattere e morire per la patria.
Chi può fermarli? Solo quei milioni di schiavi industriali che nelle fabbriche e nei campi di ogni paese conoscono chi è il padrone, coloro che hanno combattuto e combattono contro il proprio governo, coloro che, se devono fare una guerra, pensano che è mille volte più ragionevole rivolgere le armi contro il proprio padrone piuttosto che contro un qualunque altro schiavo straniero.
In molti paesi gli schiavi sono in movimento, subiscono bombardamenti e arresti, vengono assassinati per strada, ma non si fermano. Negli stessi USA gli operai non accettando differenti paghe per uno stesso lavoro e scrivono sulle loro bandiere uguaglianza. Nella vicina Francia gli operai manifestano quanta rabbia e quanta forza possono esprimere: due grandi manager con i calzoni in mano scappano scavalcano le reti con un balzo felino.
Nel paese del venditore di pentole, in Italia, una grave malattia ha infettato noi operai: l’opportunismo. I nuovi assunti hanno meno diritti? È un loro problema. I salari sono bassi? Meno male che almeno c’è il lavoro. La fabbrica vicina chiude? Fortunatamente non tocca a noi. I Tornado italiani radono al suolo case con i rispettivi abitanti “ terroristi”? Noi preferiamo non vedere o schierarci con questo o quel governo imperialista come se fossero delle squadre di calcio. Padroni, partiti politici e dirigenti sindacali hanno lavorato bene, l’opportunismo nelle fila degli operai ha funzionato bene, noi operai oggi siamo una massa dispersa e individualizzata, una nullità politica, della gente incapace di iniziare qualunque elementare movimento di resistenza. Come siamo messi oggi, ci possono portare al macello di una guerra fra padroni, come delle pecore al guinzaglio.
Il momento di mettere fine a questo stato di cose è maturo, non può più essere rimandato. La coalizione degli operai e di tutti gli schiavi salariati va ricostituita dalle fabbriche ai cantieri.
Dall’essere una nullità politica dobbiamo diventare una potente forza politica, la società fondata sul nostro sfruttamento è fallita, sta in piedi solo perché noi operai non osiamo attaccarla, per attaccarla e liberarci da una vita da schiavi ci vuole un nostro partito indipendente, battere l’opportunismo vuol dire iniziare a costruirlo.
Partito Operaio
Fonte:http://www.operaicontro.it/

mercoledì 14 ottobre 2015

Caso Assange:Il denaro può tutto !

Julian Assange, l’un des fondateurs de Wikileaks et l’un des organisateurs de la plus grande fuite de données confidentielles de l’histoire est depuis 2012 confiné à Londres, dans l’Ambassade d’Equateur, pays qui lui a offert le statut de réfugié politique. Il n’a toutefois jamais pu rejoindre ce pays vu la surveillance colossale dont il fait l’objet. La police attendait en effet 7 jours sur 7 et 24 heures sur 24 devant les portes de l’établissement dans le but de lui passer les menottes aussitôt qu’il serait sortit. Cette surveillance a eu un coût :17 millions d’euros. Face à ce coup astronomique, la police londonienne a annoncée qu’elle levait la garde permanente devant l’ambassade mais que s’il s’avisait d’en sortir "les policiers londoniens fourniront tous les efforts possibles pour l’arrêter".
Officiellement, le Royaume-Uni veut arrêter Assange pour des accusations d’agressions sexuelles et de ’non-port du préservatif’ émises par la Suède. S’il venait à être arrêté, il serait immédiatement extradé vers la Suède et aussitôt ré-extradé vers les Etats-Unis. Si certaines accusations sont à présent prescrites, l’accusation de ’non-port du préservatif’ (crime propre à la Suède) ne sera prescrite qu’en 2020.
Le bras de fer se poursuit donc entre le Royaume-Uni et l’Equateur, les premiers demandant qu’il soit expulsé de l’ambassade, les seconds demandant l’ouverture d’un corridor diplomatique jusqu’à l’aéroport où il serait exfiltré vers l’Equateur. Julian Assange poursuit ses activités depuis l’ambassade qu’il n’a pas quitté depuis le 19 juin 2012.

Fonte:http://www.secoursrouge.org/

Julian Assange à la fenêtre de l'Ambassade d'Equateur à Londres.

Julian Assange à la fenêtre de l’Ambassade d’Equateur à Londres.

martedì 13 ottobre 2015

Nella Svizzera felice si lavora gratis

Il lavoro gratuito dei consumatori

Si chiama “self-checkout”, quando i clienti dei supermercati svolgono i compiti delle cassiere per pagare ciò che hanno acquistato. Entro fine anno Migros e Coop  avranno, rispettivamente, 235 e 150 negozi dotati di self-checkout e self-scanning. Bene diranno alcuni, giustificando l’innovazione come risparmio di tempo e meno colonne alle casse. Invece bene proprio un bel niente!Il vantaggio è tutto per Migros e Coop che impegneranno il personale di cassa in altri lavori, risparmiando sui costi da gestire (ripetiamolo che non fa mai male) “pro saccoccia loro”. Nuovi assunti? Neanche mezzo, a parte qualche stagista o studente per lavori temporanei, a stipendi da bischeri, proprio quando non se ne può fare a meno. Risparmi o benefici da riservare ai clienti? Scherziamo davvero, i tempi sono difficili! Al massimo una generica e non vincolante dichiarazione d’intenti che con questa innovazione tecnologica potrebbero essere evitati futuri aumenti dei prezzi.

Insomma la solita musica che a fine anno cambia d’incanto spartito  con le consuete dichiarazioni ai media: Ottima annata per l’azienda (buona per chi non ama infierire), aumento di merci, clienti e utili. Per i bonus a dirigenti e manager vale invece tutto il rispetto dovuto alla privacy.
Quindi nessuna buona nuova per impiegati e clienti? Certo, ce ne sarebbe una: Migros e Coop affermano che nessuno di questi nuovi sistemi ha determinato una diminuzione di personale. Attenti però il “self-checkout” da noi è solo alle prime armi, se prenderà piede, come ha fatto il “Mystery shopping”(pratica di marketing per tenere sotto controllo i propri dipendenti), scommettiamo che saliranno vertiginosamente le proposte interne di pre-pensionamento?
Mala tempora currunt? Sì, per molti; per pochi invece corrono solo gli utili.

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giovedì 8 ottobre 2015

Svizzera:Rinnovo delle camere federali 18.10.2016

Allora?
Anche stavolta ri-mandate a Berna i soldatini della finanza che vi tagliano lo stipendio e aumentano a scadenze regolari i premi della s/cassa malati?
Non importa se l'astenzione sarà ancora vicina al 50%.
Non importa se tutti i giorni borbottate a denti stretti e sguardo basso che " tanto i politici fanno sempre quello che vogliono".
Non importa se per vivere "come si deve oggi" in famiglia dovete fate tre o quattro lavori a salari da barzelletta.
Non importa se per sostenere un matrimonio o un funerale  siete costretti ad attingere dai vostri conti bancari, regolarmente in nero.
E non importa neppure che vivete nel paese "più felice" del mondo (secondo misteriose e cervellotiche statistiche) perché la Svizzera è tale solo per i ricchi,i grattaculi, i gangster di ogni latitudine.
Per voi no! Anche se vi sembra, perché siete una multitudine di arresi, cagasotto e fighetti, che quando vedete sul marciapiede uno che sta male lo evitate per paura che sia un drogato,un accattone o un rifugiato.
Ditemi un po': Ma che cazzo di religione è la vostra se la gestione quotidiana corrente è questa?
Sto con voi dal luglio del 1962  e in tutto questo tempo, purtroppo, ho visto solo aumentare le pecore.
L'arrivo dei lupi ha avuto, per adesso, un impatto insignificante.

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Foto: Piazza federale: Due politicanti in libera uscita

venerdì 2 ottobre 2015

Anche il "servizio pubblico" ogni tanto ci azzecca

 Fonte:www.militant-blog.org



Dunque, ricapitolando: i “moderati siriani” sono addestrati dalla Cia, che ormai non maschera neanche più il suo coinvolgimento nella guerra islamica contro Assad; i siriani incazzati stanno invece con Al Queda o con l’Isis, formazione nata proprio durante l’aggressione alla Siria per volere di Turchia, Arabia Saudita e Stati Uniti. I russi, nel frattempo, pensando di sganciare bombe contro l’Isis colpiscono la Cia, o viceversa, pensando di colpire i militari siro-americani colpiscono l’Isis. E in tutto questo, noi siamo contro Assad perchè è lui l’attuale problema della Siria. I meravigliosi paradossi della “sinistra imperiale” europea