sabato 8 agosto 2015

Modernità planetaria


… L’industria moderna ha trasformato la piccola officina dell’artigiano patriarcale nella grande fabbrica del capitalista industriale. Masse di operai addensate nelle fabbriche vengono organizzate militarmente. Come soldati semplici dell’industria vengono sottoposti alla sorveglianza di tutta una gerarchia di sottufficiali e di ufficiali. Non solo sono schiavi della classe borghese, e dello Stato borghese, essi sono ogni giorno e ogni ora schiavizzati dalla macchina, dal sorvegliante e, soprattutto, dal singolo borghese fabbricante stesso. Questo dispotismo è tanto più meschino, odioso, esasperante, quanto più apertamente esso proclama come fine ultimo il guadagno. …


 Dal “Manifesto Comunista” di Karl Marx e Friedrich Engels, traduzione dall’edizione tedesca del 1872



Fabbrica di iPhone in Cina:Turni fino a dodici ore consecutive per sei giorni alla settimana come denuncia il sindacato del settore.


Marchionne, l’Oracolo di Melfi. Viaggio nella fabbrica della rivoluzione
Fabbrica Fiat a Melfi(Italia) con il grande capo Marchionne che spiega quanto è stato bravo a farli lavorare di più e guadagnare di meno.







venerdì 7 agosto 2015

martedì 4 agosto 2015

Stalin fra i più ricchi di sempre?

Lo scrive oggi il "Corriere della Sera" con questa giustificazione:

Inutile dire che Stalin (1878-1953) aveva il pieno controllo dell’Unione sovietica, un dittatore assoluto a capo di una delle più grandi economie mondiali. Dunque, una figura non comune nella storia moderna. Tre anni prima della sua morte, la ricchezza dell’Urss rappresentava il 9,5% della produzione mondiale e, nonostante non si concentrasse tutta nelle mani di Stalin, il dittatore aveva la capacità di influenzarla. «Aveva un potere enorme e dunque, attraverso il potere, poteva avere tutto quello che voleva» spiega George O. Liber, professore di storia all’Università dell’Alabama a Birmingham.



Come qualsiasi presidente degli Stati Uniti, dal 1789 ad oggi.

Il PIL della felicità


"Con troppa insistenza e troppo a lungo, sembra che abbiamo rinunciato all'eccellenza personale e ai valori della comunità, in favore del mero accumulo di beni terreni. Il nostro Pil ha superato 800 miliardi di dollari l'anno, ma quel PIL - se giudichiamo gli USA in base ad esso - comprende anche l'inquinamento dell'aria, la pubblicità per le sigarette e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine settimana. Il Pil mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende il fucile di Whitman e il coltello di Speck, ed i programmi televisivi che esaltano la violenza al fine di vendere giocattoli ai nostri bambini.Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. Comprende le auto blindate della polizia per fronteggiare le rivolte urbane. Il Pil non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori famigliari o l'intelligenza del nostro dibattere. Il Pil non misura né la nostra arguzia, né il nostro coraggio, né la nostra saggezza, né la nostra conoscenza, né la nostra compassione, né la devozione al nostro Paese. Misura tutto, in poche parole, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull'America ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani."

Robert Kennedy, 18 marzo 1968, Università del Kansas

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sabato 1 agosto 2015

Ticino(CH):Le "Baruffe chiozzotte" a sinistra per la candidatura al parlamento

Il sitino online dei giovani socialisti definisce il verde Sergio Savoia "ex volpe,ex di sinistra ed ex leader".
Motivo? Essersi proposto come candidato cantonale unico d'area alle prossime elezioni nazionali, proposta poi bocciata a maggioranza dal "parlamentino rosa".
Ognuno può fare e scrivere ciò che vuole ma poi bisogna essere coerenti con quel che si dice.
I fatti dicono che a Savoia  si è preferito un tale che di nome fa Roberto Malacrida, vanificando così ogni ipotetico (molto!) sogno di possibile elezione.
Savoia sarà anche tutti gli ex dichiarati sopra, ma preferirgli Malacrida è come se a un carcerato si chiedesse di sceglire dove essere trasferito; penitenziario cantonale della Stampa a Lugano o a Guantanamo, il lager a stelle e strisce in terra cubana, e questi preferisse il secondo.
Ma forse sono io che mi aspetto ancora troppo dai socialdemocratici.
Comunque per chi ha la fortuna di NON conoscere le diatribe della politichetta svizzero-italiana, allego per conoscenza le foto degli antagonisti (si fa per dire!).

Sergio Savoia, "lider maximo" dei verdi cantonali

Roberto Malacrida, candidato d'area/aria(?) PS