Biden –Harris: Ritorno al
passato
Come da copione, apparentemente anonimo, ma in realtà scritto da Hillary Clinton, la signora sarà la vice di Biden.
Vediamo in breve chi è“l’indomita combattente per le persone comuni”descritta dal neo presidente e perché il
binomio non è altro che il prodotto della burocrazia democratica atto a
mantenere lo status quo per salvaguardare i propri privilegi, guidato dalle
pensate di Obama e Hillary.
Nel suo recente passato da procuratrice,
Kamala vanta il mancato perseguimento dell’attuale ministro del tesoro di
Donald Trump, Steven Mnuchin, colui che in piena pandemia ha preteso miliardi
di dollari per le corporation senza nessuna condizione, in cambio di una tantum
di 1.200 dollari data alle famiglie statunitensi.
Nel 2017 questo personaggio era
sotto inchiesta per frodi bancarie e per aver aggirato con mille violazioni del
diritto il pignoramento della sua banca.
Dalle indagini condotte in
seguito, è poi emerso che nel 2016 Mnuchin diede
alla campagna di Harris 2000 dollari, unica
candidata democratica a ricevere fondi da Mnuchin in quel ciclo elettorale,
sebbene in anni precedenti Mnuchin avesse fatto donazioni a entrambi i Clinton,
a Barack Obama, a Jonn Kerry. Altra conferma di quanto agli alti livelli i
soldi di persone di potere repubblicane vadano a foraggiare indistintamente
repubblicani e democratici.
Quanto ai riferimenti di Biden
alla lotta di Harris per migliorare la vita delle persone comuni, lavoratori,
mamme e bambini, persino il New York Times l’anno scorso ospitava l’opinione
della professoressa di legge californiana Lara Bezelon, che smentiva con i fatti
l’appellativo «progressista» con cui Kamala amava e ama tuttora definire la sua
attività di procuratrice. «La senatrice si è posta spesso dalla parte
sbagliata della storia. Di volta in volta, quando i progressisti la spingevano
a sostenere la riforma della giustizia criminale in qualità di procuratrice di
distretto [San Francisco] o procuratrice generale statale, Ms. Harris si è
opposta o è stata zitta. Cosa ancor più preoccupante, Kamala ha lottato con i
denti e con le unghie per sostenere carcerazioni ingiuste che erano state eseguite
con metodi dubbi di funzionari e includevano manomissione di prove, falsa
testimonianza e soppressione d’informazioni cruciali da parte dei procuratori».
Potrei continuare con i
rapporti fra il clan Clinton e la nuova vicepresidente, ma per il momento penso
che basti, almeno a far sorgere il dubbio a qualche irriducibile democratico su
chi in realtà sarà presidente o vice.
Nessun commento:
Posta un commento