venerdì 6 dicembre 2013
Ancora sul caso Snowden
America über alles!
La notizia:
Il Washington Post ha pubblicato
mercoledì 4.12.2013 nuove informazioni sui dati messi a disposizione da Edward
Snowden. Citando documenti interni della NSA (National Security Agency) il giornale rivela che l'agenzia statunitense
intercetta i dati di geolocalizzazione di centinaia di milioni di telefoni
cellulari in tutto il mondo. La raccolta di tali dati avviene per mezzo di un
collegamento ai cavi che connettono le varie reti mobili, con lo scopo di
rintracciare i movimenti delle persone e le loro eventuali azioni nascoste
mediante potenti algoritmi matematici. L'agenzia ha memorizzato finora informazioni
su centinaia di milioni di telefonate e registrato cinque miliardi di dati al
giorno, per un volume totale di 27 terabytes.
Prima considerazione:
Dal 1952, con ordine
esecutivo presidenziale, la NSA è preposta al controllo del traffico telefonico
americano e ha a disposizione un numero imprecisato di satelliti puntati sul
territorio nazionale. Nata molto discretamente, e occupandosi di servizi di
sicurezza e d’intelligence, è stata più volte ironicamente chiamata No Such Agency, ovvero l'agenzia che non esiste. Negli ultimi anni però si
è “globalizzata” con l’intento di scovare possibili minacce anche fuori dai
confini americani. Il signor Snowden, l'ex contractor della Nsa che ha scelto di denunciare
l'enorme apparato in stile Grande Fratello dell'agenzia, si è beccato del
“terrorista” dagli ambienti vicini alla Casa Bianca, così come nei paesi
alleati si tenta di fare con alcuni giornalisti di autorevoli testate (il
londinese Guardian è il caso più recente) che hanno diffuso il materiale
filtrato per mano dell’ex analista NSA. Snowden è un pentito che, un bel giorno,
ha deciso di saltare il fosso; ma chi è rimasto al proprio posto cos’è? Un
combattente, con tanto di mandato istituzionale, per la libertà di espressione e
la democrazia?
Seconda
considerazione:
Fra la truppa con
il salame a stelle e strisce sugli occhi ci sarà certamente qualche “creativo”
che sosterrà l’oggettivo pericolo che incombe sugli USA da parte di spezzoni
militarizzati dell’Islam radicale. Bene, lo stesso identico pretesto è
accampato dai miliziani di Allah per portare la “guerra santa” in territori non
loro. Con una differenza sostanziale e inconfutabile: chi è andato per primo a
rompere le scatole a casa di altri?
Terza
considerazione:
Alla luce di
quanto (e non solo) il signor Snowden ha spiattellato, non sarebbe l’ora di
piantarla (almeno per igiene mentale) con la barzelletta degli “stati
canaglia”, la cui lista è periodicamente aggiustata secondo le necessità e i
prudori dello zio Sam? Lo dico per salvaguardare la storia del popolo americano
che non merita i governanti che si è dato (ma qui ci sarebbe da spendere più
pagine per dire come si vota negli USA), non per fare propaganda alla
Repubblica Popolare Democratica di Corea, meglio conosciuta come Corea del
Nord.
martedì 3 dicembre 2013
domenica 24 novembre 2013
Iniziativa 1:12 contro le retribuzioni eccessive dei super manager.
Alcune considerazioni*
Pochi giorni fa Filippo Rivola, esponente del movimento giovanile socialista, aveva risposto così alla domanda di un giornalista italiano: "Com'è la situazione in Svizzera riguardo al rapporto fra stipendi minimi e massimi nelle aziende?"
Oggi la quasi totalità delle aziende svizzere rientrano nello scarto 1:12. Solo lo 0,5% supera questo limite, ma si tratta comunque d'aziende importanti. Per esempio le aziende parastatali come La Posta (1:17) o Swisscom (1:35) superano di poco questo scarto. Ci sono poi aziende importanti come Lindt&Sprungli (che produce cioccolato - 1:76)) o Schindler (ascensori – 1:121), per arrivare fino alle multinazionali come Nestlé, Novartis o UBS. Brady Dougan, il CEO di Credit Suisse arriva a 1:191, Severin Schwan di Roche a 1:261, Orcel di UBS a 1:194. Il tutto mentre in Svizzera il 25% della popolazione non riesce a pagare le fatture per tempo e ci sono più di 400.000 lavoratori poveri. Certo, bisogna relativizzare rispetto ai problemi economici che state vivendo in Italia. Però non è accettabile nemmeno in Svizzera vedere il potere d'acquisto delle classi più povere che si erode anno dopo anno, mentre le retribuzioni dei manager esplodono sempre di più.
Risultato della votazione federale del 24.11.2013: Zero cantoni a favore dell'iniziativa.
Metà degli aventi diritto si è recata alle urne, quindi poco più della metà della metà ha avuto la meglio sul tema in consultazione. Tradotto: ancora una volta i super ricchi hanno fatto passare le loro farneticazioni.
Bene: da domani il primo dei salariati "normali" che sento piagnucolare sullo stipendio e tutto ciò che gli ruota attorno lo prendo a pedate nel culo, con o senza testimoni oculari e di qualsiasi grado.
*Nota: 1:12 rappresenta il rapporto fra lo stipendio minimo e quello massimo consentito.
giovedì 21 novembre 2013
Da Ticinolibero, Tribuna libera del 19 novembre 2013
Sangue, qualche spunto per le "anime belle".
Sangue, qualche spunto per le "anime belle".
Lo dico prima della
trasmissione di stasera, così magari le “anime belle” preposte ad intervenire
potranno avvalersi di uno spunto un po’ più stimolante. L’orrore nel film è
L’Aquila, città squarciata, morta, dove le rovine, i lavori abbandonati e la
schegge di pietra mai mosse dal terremoto del 6 aprile 2009, sembrano
simboleggiare la fine di un paese e della sua insopportabile classe dirigente.
I signorini che stasera si gireranno bellamente sulle poltrone dello studio di
Comano dovrebbero interrogarsi su questo fatto, certamente più stringente delle
rievocazioni di un ex rivoluzionario. Ma non lo faranno perché non si parla
delle malefatte degli amici degli amici, del terrorismo di Stato e
dell’economia finanziaria che colpisce e ammazza tutti i giorni. Senzani ha
ucciso in prima persona un presunto innocente, mister Obama uccide, per
interposta persona, quasi quotidianamente con i suoi droni, donne, vecchi e
bambini presunti innocenti, i Ceo della grande finanza portano al suicidio
molti dei loro ex collaboratori nella più tranquilla normalità. Questo è
l’orrore, non un’opera introspettiva, girata col telefonino e con telecamera
leggerissima da 300 euro.
Carlo Curti
martedì 12 novembre 2013
Dopo il congresso dei comunisti della svizzera italiana
Scintille, fuochi di paglia e cose
già viste
I giovanotti del
Partito Comunista Ticinese hanno tenuto il loro 22° congresso al Liceo
cantonale di Bellinzona. Chi c’è stato racconta di partecipazione numerosa (ed
è una buona notizia), relazioni, dibattito e conferma del segretario (ed è la
solita notizia), indicazioni strategiche per l’immediato futuro e per un
maggior radicamento sul territorio con tiratina d’orecchi alla loro destra (socialdemocratici)
e alla loro sinistra. Ecco la cattiva notizia.
Il Segretario vuole un
partito comunista “normale” che, senza liquidare storia e identità
rivoluzionaria, “sappia dare soluzioni ai problemi concreti della popolazione”.
Toh! Questa l’ho già sentita. Per i partiti storici, Lega, Verdi e le
nano-sigle accampate nel panorama politico ticinese, è la frase magica e
ridondante da scandire con enfasi a ogni tornata elettorale. Poi, “passata la
festa” (votazioni), “gabbato lo santo” (il popolo o se preferite, pantalone).
Ahi, ahi! Cari
figlioli, così si marcia sul posto; vi siete già dimenticati della fine fatta
da quelli che quarant’anni fa dicevano, con simile piglio e ditino ammonitore,
le stesse cose e paventavano gli stessi pericoli? L’impegno profuso a spegnere
le scintille non ha impedito i fuochi di paglia ma il falò che, con il vento
giusto, poteva attecchire nella prateria. Volete lavorare per una politica
“realista”? Allora rifugiatevi nel PS che, con i chiari di luna di questi
tempi, non vede l’ora di abbracciarvi; ma se avete a cuore un futuro più
dignitoso per quelli che devono lavorare per vivere e, sempre più spesso, non
ci riescono nemmeno, allora dovreste dare più importanza ai sogni, ai programmi
futuristici, alle imprese ragionevolmente impossibili. Solo con queste si
riscaldano gli animi e si riaccendono le speranze di chi non ha mai avuto
niente oltre la propria capacità operativa.
Altrimenti vi posso
già dire come sarete fra vent’anni; anzi no! Fatevelo dire dai vari Martinelli,
Kraehenbhuel, Rossi e compagnia bella; sapranno raccontarvelo con cognizione di
causa e dovizia di particolari.
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