Scintille, fuochi di paglia e cose
già viste
I giovanotti del
Partito Comunista Ticinese hanno tenuto il loro 22° congresso al Liceo
cantonale di Bellinzona. Chi c’è stato racconta di partecipazione numerosa (ed
è una buona notizia), relazioni, dibattito e conferma del segretario (ed è la
solita notizia), indicazioni strategiche per l’immediato futuro e per un
maggior radicamento sul territorio con tiratina d’orecchi alla loro destra (socialdemocratici)
e alla loro sinistra. Ecco la cattiva notizia.
Il Segretario vuole un
partito comunista “normale” che, senza liquidare storia e identità
rivoluzionaria, “sappia dare soluzioni ai problemi concreti della popolazione”.
Toh! Questa l’ho già sentita. Per i partiti storici, Lega, Verdi e le
nano-sigle accampate nel panorama politico ticinese, è la frase magica e
ridondante da scandire con enfasi a ogni tornata elettorale. Poi, “passata la
festa” (votazioni), “gabbato lo santo” (il popolo o se preferite, pantalone).
Ahi, ahi! Cari
figlioli, così si marcia sul posto; vi siete già dimenticati della fine fatta
da quelli che quarant’anni fa dicevano, con simile piglio e ditino ammonitore,
le stesse cose e paventavano gli stessi pericoli? L’impegno profuso a spegnere
le scintille non ha impedito i fuochi di paglia ma il falò che, con il vento
giusto, poteva attecchire nella prateria. Volete lavorare per una politica
“realista”? Allora rifugiatevi nel PS che, con i chiari di luna di questi
tempi, non vede l’ora di abbracciarvi; ma se avete a cuore un futuro più
dignitoso per quelli che devono lavorare per vivere e, sempre più spesso, non
ci riescono nemmeno, allora dovreste dare più importanza ai sogni, ai programmi
futuristici, alle imprese ragionevolmente impossibili. Solo con queste si
riscaldano gli animi e si riaccendono le speranze di chi non ha mai avuto
niente oltre la propria capacità operativa.
Altrimenti vi posso
già dire come sarete fra vent’anni; anzi no! Fatevelo dire dai vari Martinelli,
Kraehenbhuel, Rossi e compagnia bella; sapranno raccontarvelo con cognizione di
causa e dovizia di particolari.
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