martedì 12 novembre 2013

Dopo il congresso dei comunisti della svizzera italiana

Scintille, fuochi di paglia e cose già viste


I giovanotti del Partito Comunista Ticinese hanno tenuto il loro 22° congresso al Liceo cantonale di Bellinzona. Chi c’è stato racconta di partecipazione numerosa (ed è una buona notizia), relazioni, dibattito e conferma del segretario (ed è la solita notizia), indicazioni strategiche per l’immediato futuro e per un maggior radicamento sul territorio con tiratina d’orecchi alla loro destra (socialdemocratici) e alla loro sinistra. Ecco la cattiva notizia.
Il Segretario vuole un partito comunista “normale” che, senza liquidare storia e identità rivoluzionaria, “sappia dare soluzioni ai problemi concreti della popolazione”. Toh! Questa l’ho già sentita. Per i partiti storici, Lega, Verdi e le nano-sigle accampate nel panorama politico ticinese, è la frase magica e ridondante da scandire con enfasi a ogni tornata elettorale. Poi, “passata la festa” (votazioni), “gabbato lo santo” (il popolo o se preferite, pantalone).
Ahi, ahi! Cari figlioli, così si marcia sul posto; vi siete già dimenticati della fine fatta da quelli che quarant’anni fa dicevano, con simile piglio e ditino ammonitore, le stesse cose e paventavano gli stessi pericoli? L’impegno profuso a spegnere le scintille non ha impedito i fuochi di paglia ma il falò che, con il vento giusto, poteva attecchire nella prateria. Volete lavorare per una politica “realista”? Allora rifugiatevi nel PS che, con i chiari di luna di questi tempi, non vede l’ora di abbracciarvi; ma se avete a cuore un futuro più dignitoso per quelli che devono lavorare per vivere e, sempre più spesso, non ci riescono nemmeno, allora dovreste dare più importanza ai sogni, ai programmi futuristici, alle imprese ragionevolmente impossibili. Solo con queste si riscaldano gli animi e si riaccendono le speranze di chi non ha mai avuto niente oltre la propria capacità operativa.

Altrimenti vi posso già dire come sarete fra vent’anni; anzi no! Fatevelo dire dai vari Martinelli, Kraehenbhuel, Rossi e compagnia bella; sapranno raccontarvelo con cognizione di causa e dovizia di particolari.

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