giovedì 21 novembre 2013

Da Ticinolibero, Tribuna libera del 19 novembre 2013

Sangue, qualche spunto per le "anime belle".

Lo dico prima della trasmissione di stasera, così magari le “anime belle” preposte ad intervenire potranno avvalersi di uno spunto un po’ più stimolante. L’orrore nel film è L’Aquila, città squarciata, morta, dove le rovine, i lavori abbandonati e la schegge di pietra mai mosse dal terremoto del 6 aprile 2009, sembrano simboleggiare la fine di un paese e della sua insopportabile classe dirigente. I signorini che stasera si gireranno bellamente sulle poltrone dello studio di Comano dovrebbero interrogarsi su questo fatto, certamente più stringente delle rievocazioni di un ex rivoluzionario. Ma non lo faranno perché non si parla delle malefatte degli amici degli amici, del terrorismo di Stato e dell’economia finanziaria che colpisce e ammazza tutti i giorni. Senzani ha ucciso in prima persona un presunto innocente, mister Obama uccide, per interposta persona, quasi quotidianamente con i suoi droni, donne, vecchi e bambini presunti innocenti, i Ceo della grande finanza portano al suicidio molti dei loro ex collaboratori nella più tranquilla normalità. Questo è l’orrore, non un’opera introspettiva, girata col telefonino e con telecamera leggerissima da 300 euro.
Carlo Curti

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