Se durante una discussione "frizzante" dai dello spaventapasseri al tuo occasionale interlocutore probabilmente la cosa finisce lì, a patto che il diverbio non passi alle vie di fatto. Se lo fai, magari senza saperlo, con un israelita nostrano rischi la convocazione all'istanza giuridica competente per istigazione verbale all'antisemitismo. Devi inoltre sperare che il personaggio non abbia agganci particolari con la manciata di famiglie che fanno il bello e cattivo tempo in città perché la trafila potrebbe avere strascichi anche nel sociale e in campo professionale. Non sono al corrente se nelle sonnolente contrade ticinesi sono avvenuti casi simili e mi auguro che non succedano nel breve periodo, ma con il malandazzo (eufemismo!) che si perpetua in Palestina non mi sento di essere ottimista per il futuro. Si sa, l'uomo è un legno storto impossibile da raddrizzare, capace di dare il meglio e il peggio quando meno te l'aspetti indipendentemente dall'età, dai mezzi a disposizione e dalla posizione sociale, però se si dovesse arrivare a tenersi dentro un "vaffa" per non rischiare di far la figura del nazista, beh, concedetemi il dubbio che forse la democrazia è un'altra cosa.
venerdì 26 gennaio 2024
giovedì 11 gennaio 2024
Ucraina: E ora?
Adesso vi accontentate del pareggio?
domenica 17 dicembre 2023
È morto Toni Negri
Spero che in seguito alla dipartita e al conseguente processo di santificazione, ne venga pubblicata l’opera omnia, compresi i lunghi verbali degli interrogatori resi al giudice Sica dove forniva finalmente alla magistratura le chiavi interpretative per comprendere le geografie delle organizzazioni rivoluzionarie degli anni ’70.
“Noi c’eravamo già resi conto all’Asinara del lavoro di spionaggio che effettuava la direzione carceraria…
Tuttavia, leggendo le interviste dei giudici o gli articoli dei giornali, emergeva chiaramente, dagli strafalcioni interpretativi della lotta armata che commettevano, che non avevano capito nulla di queste contraddizioni.
Incastrare Negri come il telefonista di Moro, volle dire costringerlo, per discolparsi, a spiegare – da quel lucido intellettuale che era – cosa era esattamente il movimento rivoluzionario. E lui si faceva 10-15 ore di interrogatori, spiegando tutto.
E proprio su questo tipo di comportamento, non tanto sulle tesi politiche, che esprimo un giudizio negativo su Negri: io sono molto sensibile al comportamento di detenzione, ma anche alla regolarità come parte di un collettivo che decide un atteggiamento unitario. La critica durissima da fare fu che fino ad allora nessun prigioniero, dal grande prigioniero al compagno più sprovveduto, aveva accettato un rapporto con la magistratura.
Conosco decine e decine di ragazzi che per non aver risposto alle domande dei giudici si sono presi 10-15 anni di galera e se li sono cagati tutti, senza dire una parola. Spiegare una circostanza gli avrebbe risparmiato anni, e non l’hanno fatto.
Aldilà del documento della dissociazione, con tutti i danni che ha comportato in termini di desolidarizzazione, fu proprio questo comportamento di Negri a rappresentare una merda imperdonabile. Lui ha spiegato cos’era il movimento rivoluzionario, e anche se lo ha fatto dal punto di vista politico, come dice lui, di fatto ha differenziato anche le responsabilità”…
(Sante Notarnicola – Camminare sotto il cielo di notte, Calusca, 1993.)
venerdì 15 dicembre 2023
L' occasione da cogliere per i Palestinesi
https://www.infoaut.org/conflitti-globali/la-liberazione-inizia-ora-i-palestinesi-devono-proteggere-la-resistenza-collettiva
domenica 5 novembre 2023
La futura guerriglia urbana
https://contropiano.org/news/aggiornamenti-in-breve/italia/2013/11/16/un-libro-inquietante-al-centro-studi-americani-020328
I padroni del pianeta stanno già organizzandosi per salvarsi il culo.
venerdì 3 novembre 2023
Pacifismo o lotta armata?
Da Contropiano, giornale comunista online.
Ci provano da anni, i palestinesi, con la resistenza non violenta e con le manifestazioni pacifiche.
Gli israeliani hanno massacrato pure i pacifisti.
A Gaza nel marzo 2018 si tenne la ‘Grande Marcia del Ritorno’ per chiedere il diritto degli esuli al ritorno in patria e agli Usa di non spostare l’ambasciata a Gerusalemme.
I cecchini israeliani uccisero 223 persone disarmate tra cui bambini, medici soccorritori e giornalisti.
Per quella manifestazione fu scelto il mese di marzo per ricordare le vittime del 30 marzo 1976 quando, durante la Giornata della Terra, furono uccisi sei pacifisti palestinesi che protestavano contro il continuo furto di terre e le costruzioni illegali dei coloni
Nel 2008, in una cittadina della Cisgiordania, pacifiche famiglie iniziarono a riunirsi una volta alla settimana per protestare contro le confische dei loro terreni.
Smisero di manifestare dopo che un cecchino dell’esercito israeliano uccise un uomo e un bambino di 10 anni.
Ai pacifisti internazionali non è andata meglio.
Nel 2010, gli attivisti della flottiglia Freedom Marmara tentarono di portare aiuti umanitari a Gaza stremata dall’assedio.
Nonostante fossero in acque internazionali, dove Israele non avesse alcun diritto, la marina israeliana raggiunse i pacifisti addirittura con una nave da guerra che aprì il fuoco contro persone inermi uccidendone 10.
La flottiglia era composta da 600 pacifisti di 40 nazioni: turchi, israeliani, parlamentari tedeschi e irlandesi, giornalisti, scrittori svedesi.
Il vile attacco fece indignare mezzo mondo. E cosa fa Israele quando le notizie di massacri varcano i suoi confini? Quello che ha sempre fatto: spalleggiato dalla stampa occidentale razzista e colonialista spara balle clamorose per placare l’opinione pubblica. Quando la verità verrà a galla la notizia non avrà risalto sui media e l’opinione pubblica avrà altro da pensare.
Quel caso fu da manuale: dissero che nelle stive delle navi dei pacifisti c’era una quantità enorme di armi destinata ai “terroristi palestinesi“. “Ah, allora non sono pacifisti! Qui le cose cambiano“, dicevano in tv gli stessi giornalisti che sproloquiano adesso.
Non è finita: il governo israeliano ebbe il coraggio di strumentalizzare la tragedia dell’Olocausto affermando di essere in possesso di una registrazione audio in cui i pacifisti provocavano i militari israeliani con una frase shock: “Tornate ad Auschwitz“.
“Terribile, i pacifisti sono delle bestie” si disse allora.
Come confermarono anni dopo le indagini di vari paesi, prima fra tutti l’Inghilterra, nelle navi dei pacifisti non c’erano armi ma cibi e medicinali e nessuno di loro aveva osato dire simili sconcezze sull’Olocausto.
I palestinesi hanno provato a mettere i fiori nei loro cannoni, sono stati presi a cannonate.
Potrei continuare con altri massacri di pacifisti palestinesi avvenuti nel 1987, ’89, ’93, ’97, 2001, lo scorso anno, ma non vorrei essere annoverato da X/Twitter come l’autore del thread più lungo della storia.
Gianluca Martino
domenica 29 ottobre 2023
Vi è sfuggita la Palestina?
Vi è sfuggita la Palestina?
A Roma 50 mila in piazza per la Palestina. Una marea di ragazzi sotto i trentanni, un evento che non si vedeva da Genova 2001. Nessun parlamentare presente, un primo segnale che il popolo può mettersi di traverso e abbandonare il Palazzo. Le bandiere della Palestina non vengono sventolate solo contro Netanyahu e Biben, ma contro il sistema ipocrita e feroce che li sostiene, sono un simbolo di lotta e riscatto planetari come quelle del Vietnam 60 anni fa. Se stampa e tv italiane non fossero in gran parte ridotte, dal loro servilismo, alla ottusità larvale, dovrebbero darsi da fare per provare a capire e spiegare ciò che sta succedendo. Una manifestazione da sola non cambia le cose, ma può essere un segnale che le cose stanno cambiando, un messaggio esteso anche alla provincia dormiente più o meno vicina. La Palestina ormai è uno spartiacque politico, morale, storico. E come sempre quando precipitano i grandi eventi i giovani ci sono, per una scelta di campo e iniziare a fare i conti con il sistema di poteri e valori occidentali che oggi guida e sostiene lo sterminio palestinese.
Il 4 novembre è prevista la replica.