domenica 11 maggio 2014

Jean Paul Marat, l'amico del popolo



Non fatevi fregare quando paternamente vi battono sulla spalla e vi dicono che non ci sono nel mondo diseguaglianze gravi contro le quali valga la pena battersi. Se gli credete, essi, nei loro palazzi di marmo e nelle loro banche di granito, dai quali derubano i popoli del mondo pretendendo di farne il bene, avranno un potere assoluto. State in guardia, poiché appena gli sembrerà opportuno,per proteggere il loro oro, vi spediranno in guerre le cui armi, subito sviluppate da scienziati servili, diventeranno sempre più letali, fino a quando, con un cenno della mano, saranno capaci di fare a pezzi milioni di voi.

 Jean-Paul Marat, martire della rivoluzione francese, 1743-1793


venerdì 9 maggio 2014

Le possibili nuove terre di Israele

Israele anche in Texas ?





Una parte del Texas potrà diventare il “nuovo Israele” se un politico statunitense vedrà realizzata la sua proposta di offrire a Israele di cambiare la Cisjordania per una parte del territorio degli Stati Uniti.
Allan Levene, immigrato ebreo britannico nazionalizzato statunitense, membro del Congresso degli USA per il Partito Repubblicano in Georgia e nelle Hawai, propone di creare un territorio d’Israele nella costa orientale dello stato del Texas.
Si tratta di circa 8.000 miglia quadrate (20.720 km²) di terra poco popolata che confina con il golfo del Messico. Secondo Levene, lo stato ebraico riceverà questa striscia di terra se rinuncerà ai territori della Cisgiordania.
Il politico ha sottolineato che “il clima è simile e Israele potrebbe avere accesso al golfo del Messico per il suo commercio internazionale”, scrive il quotidiano The Jewish Journal of Greater L.A.
Inoltre gli Stati Uniti riceveranno benefici da questo accordo e non dovranno spendere milioni di dollari in Medio Oriente come contributi annuali per aiuti esterni, mentre il Texas beneficerà di alti indici di posti di lavoro nel settore della costruzione.
La misura aiuterà anche i palestinesi che alla fine potranno avere tutta la Cisgiordania per loro, afferma Levene.
Adesso la palla passa a Benjamin Netanyahu che, ovviamente, sarà tentato a prendersi tutto il Texas e tenere la Cisgiordania.


giovedì 8 maggio 2014

Strategie USA

Cuba inclusa di nuovo sulla lista dei paesi che promuovono il terrorismo internazionale dal Dipartimento di Stato americano.

Yes, we can!





mercoledì 7 maggio 2014

Media e potere





I media sono l’entità più potente della Terra.

Hanno il potere di render innocenti i colpevoli e colpevoli gli innocenti.

E’ il potere che controlla la mente delle masse.


Malcolm X

martedì 6 maggio 2014

Il dito medio del Sindaco di Torino

Piero Fassino, ultras juventino e candidato presidente della repubblica


Durante la commemorazione della tragedia di Superga, svoltasi al vecchio stadio Filadelfia di Torino, il sindaco del capoluogo piemontese, Piero Fassino, è stato pesantemente contestato da diversi sostenitori della squadra granata. Fassino non ha resistito alle ingiurie ricevute, ed ha risposto con il suo dito medio alzato. In un primo tempo la notizia del gestaccio era stata smentita dal sindaco PD, ma i numerosi filmati pervenuti ai media l’hanno costretto a rimangiarsi “democraticamente” la parola.
Ecco la sua giustificazione ufficiale:

“Io non chiedo scusa a chi mi ha insultato .È stata data una ricostruzione sbagliata di quello che è successo. Perché dovrei chiedere scusa a chi mi ha insultato e aggredito, in modo pesante, a chi ha offeso la mia famiglia? Non ripeto quello che mi è stato detto per carità di patria. Mi hanno lanciato addosso ghiaia e lattine di birra. Cosa che ha provocato in me una reazione istintiva e umana, di cui naturalmente mi rammarico, ma che considerato il contesto mi sembra comprensibile. Chiedere scusa a quelle persone no. Arriva un momento in cui si deve reagire. Ecco, la tesi del porgere l’altra guancia a ogni costo mi sembra opinabile. Io rivendico il mio diritto a non farlo. A un certo punto bisogna anche dire basta”


Fassino è un padrone amico dei padroni. Perché deve scusarsi?
Fassino è un uomo del PD e non si scusa, il gesto del dito alzato lo rivendica.
Fassino avvisa e dice basta.


Questo è il personaggio che un altro padrone (Carlo De Benedetti) ha proposto come candidato per la successione di Napolitano.

Ma le scuse ai lavoratori italiani, perlomeno ai pochi rimasti, per questi vergognosi giri di valzer, mai neh?

lunedì 5 maggio 2014



Ucraina: Quello che la "libera stampa" non dice
(http://www.secoursrouge.org/)


Les affrontements entre fascistes et nationalistes ukrainiens d’une part, militants pro-russes et anti-fascistes d’autre part, ont débouchés sur un massacre à Odessa. Les nationalistes ukrainiens ont mis le feu à la Maison des syndicats, où s’entassaient leurs opposants. 31 personnes sont mortes des suites d’une intoxication à l’oxyde de carbone ou en sautant par la fenêtre. Parmi lesquels des militants connus de la gauche révolutionnaire ukrainienne comme Andrew Brazhevsky, membre du mouvementBorotba.
Un ancien prisonnier politique, Alexandre Gerasimov, a été lui gravement brûlé. Alexandre Gerasimov était un des 12 militants de l’Union de la Jeunesse Communiste Léniniste arrêtés à Odessa en 2002, parmi lesquels quatre Russes, sept Ukrainiens et un Moldave, qui avait développé une organisation clandestine révolutionnaire dans cette région à grandes concentrations ouvrières multinationales, dont le but de fonder une République soviétique de la Mer Noire. Alexander Gerasimov était resté détenu plusieurs années en Ukraine

Alexandre Gerasimov


Aujourd’hui, la foule a pris d’assaut le siège de la police d’Odessa et libéré 67 personnes, antifascistes et/ou pro-Russes, détenus par la police ukrainienne.

giovedì 1 maggio 2014

Festa del lavoro

1 Maggio 2014, festa del lavoro


Chi lavora con le sue mani è un lavoratore.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano.
Chi lavora con le sue mani, la sua testa e il suo cuore è un artista.
(Francesco d’Assisi)

Ottawa


Chi fa lavorare gli altri è un padrone.
Chi lavora contro i padroni è un rivoluzionario.
(Carlo Curti)