domenica 17 dicembre 2023

È morto Toni Negri

Spero che in seguito alla dipartita e al conseguente processo di santificazione, ne venga pubblicata l’opera omnia, compresi i lunghi verbali degli interrogatori resi al giudice Sica dove forniva finalmente alla magistratura le chiavi interpretative per comprendere le geografie delle organizzazioni rivoluzionarie degli anni ’70.

“Noi c’eravamo già resi conto all’Asinara del lavoro di spionaggio che effettuava la direzione carceraria…
Tuttavia, leggendo le interviste dei giudici o gli articoli dei giornali, emergeva chiaramente, dagli strafalcioni interpretativi della lotta armata che commettevano, che non avevano capito nulla di queste contraddizioni.
Incastrare Negri come il telefonista di Moro, volle dire costringerlo, per discolparsi, a spiegare – da quel lucido intellettuale che era – cosa era esattamente il movimento rivoluzionario. E lui si faceva 10-15 ore di interrogatori, spiegando tutto.
E proprio su questo tipo di comportamento, non tanto sulle tesi politiche, che esprimo un giudizio negativo su Negri: io sono molto sensibile al comportamento di detenzione, ma anche alla regolarità come parte di un collettivo che decide un atteggiamento unitario. La critica durissima da fare fu che fino ad allora nessun prigioniero, dal grande prigioniero al compagno più sprovveduto, aveva accettato un rapporto con la magistratura.
Conosco decine e decine di ragazzi che per non aver risposto alle domande dei giudici si sono presi 10-15 anni di galera e se li sono cagati tutti, senza dire una parola. Spiegare una circostanza gli avrebbe risparmiato anni, e non l’hanno fatto.
Aldilà del documento della dissociazione, con tutti i danni che ha comportato in termini di desolidarizzazione, fu proprio questo comportamento di Negri a rappresentare una merda imperdonabile. Lui ha spiegato cos’era il movimento rivoluzionario, e anche se lo ha fatto dal punto di vista politico, come dice lui, di fatto ha differenziato anche le responsabilità”…

(Sante Notarnicola – Camminare sotto il cielo di notte, Calusca, 1993.)

venerdì 15 dicembre 2023

L' occasione da cogliere per i Palestinesi

 https://www.infoaut.org/conflitti-globali/la-liberazione-inizia-ora-i-palestinesi-devono-proteggere-la-resistenza-collettiva

domenica 5 novembre 2023

La futura guerriglia urbana

 https://contropiano.org/news/aggiornamenti-in-breve/italia/2013/11/16/un-libro-inquietante-al-centro-studi-americani-020328

I padroni del pianeta stanno già organizzandosi per salvarsi il culo.

venerdì 3 novembre 2023

Pacifismo o lotta armata?

 Da Contropiano, giornale comunista online.

Ci provano da anni, i palestinesi, con la resistenza non violenta e con le manifestazioni pacifiche.

Gli israeliani hanno massacrato pure i pacifisti.

A Gaza nel marzo 2018 si tenne la ‘Grande Marcia del Ritorno’ per chiedere il diritto degli esuli al ritorno in patria e agli Usa di non spostare l’ambasciata a Gerusalemme.

I cecchini israeliani uccisero 223 persone disarmate tra cui bambini, medici soccorritori e giornalisti.

Per quella manifestazione fu scelto il mese di marzo per ricordare le vittime del 30 marzo 1976 quando, durante la Giornata della Terra, furono uccisi sei pacifisti palestinesi che protestavano contro il continuo furto di terre e le costruzioni illegali dei coloni

Nel 2008, in una cittadina della Cisgiordania, pacifiche famiglie iniziarono a riunirsi una volta alla settimana per protestare contro le confische dei loro terreni.

Smisero di manifestare dopo che un cecchino dell’esercito israeliano uccise un uomo e un bambino di 10 anni.

Ai pacifisti internazionali non è andata meglio.

Nel 2010, gli attivisti della flottiglia Freedom Marmara tentarono di portare aiuti umanitari a Gaza stremata dall’assedio.

Nonostante fossero in acque internazionali, dove Israele non avesse alcun diritto, la marina israeliana raggiunse i pacifisti addirittura con una nave da guerra che aprì il fuoco contro persone inermi uccidendone 10.

La flottiglia era composta da 600 pacifisti di 40 nazioni: turchi, israeliani, parlamentari tedeschi e irlandesi, giornalisti, scrittori svedesi.

Il vile attacco fece indignare mezzo mondo. E cosa fa Israele quando le notizie di massacri varcano i suoi confini? Quello che ha sempre fatto: spalleggiato dalla stampa occidentale razzista e colonialista spara balle clamorose per placare l’opinione pubblica. Quando la verità verrà a galla la notizia non avrà risalto sui media e l’opinione pubblica avrà altro da pensare.

Quel caso fu da manuale: dissero che nelle stive delle navi dei pacifisti c’era una quantità enorme di armi destinata ai “terroristi palestinesi“. “Ah, allora non sono pacifisti! Qui le cose cambiano“, dicevano in tv gli stessi giornalisti che sproloquiano adesso.

Non è finita: il governo israeliano ebbe il coraggio di strumentalizzare la tragedia dell’Olocausto affermando di essere in possesso di una registrazione audio in cui i pacifisti provocavano i militari israeliani con una frase shock: “Tornate ad Auschwitz“.

Terribile, i pacifisti sono delle bestie” si disse allora.

Come confermarono anni dopo le indagini di vari paesi, prima fra tutti l’Inghilterra, nelle navi dei pacifisti non c’erano armi ma cibi e medicinali e nessuno di loro aveva osato dire simili sconcezze sull’Olocausto.

I palestinesi hanno provato a mettere i fiori nei loro cannoni, sono stati presi a cannonate.

Potrei continuare con altri massacri di pacifisti palestinesi avvenuti nel 1987, ’89, ’93, ’97, 2001, lo scorso anno, ma non vorrei essere annoverato da X/Twitter come l’autore del thread più lungo della storia.

Gianluca Martino

domenica 29 ottobre 2023

Vi è sfuggita la Palestina?

 Vi è sfuggita la Palestina?

A Roma 50 mila in piazza per la Palestina. Una marea di ragazzi sotto i trentanni, un evento che non si vedeva da Genova 2001. Nessun parlamentare presente, un primo segnale che il popolo può mettersi di traverso e abbandonare il Palazzo. Le bandiere della Palestina non vengono sventolate solo contro Netanyahu e Biben, ma contro il sistema ipocrita e feroce che li sostiene, sono un simbolo di lotta e riscatto planetari come quelle del Vietnam  60 anni fa. Se stampa e tv italiane non fossero in gran parte ridotte, dal loro servilismo, alla ottusità larvale, dovrebbero darsi da fare per provare a capire e spiegare ciò che sta succedendo. Una manifestazione da sola non cambia le cose, ma può essere un segnale che le cose stanno cambiando, un messaggio  esteso anche alla provincia dormiente più o meno vicina. La Palestina ormai è uno spartiacque politico, morale, storico. E come sempre quando precipitano i grandi eventi i giovani ci sono, per una  scelta di campo e iniziare a fare i conti con il sistema di poteri e valori occidentali che oggi guida e sostiene lo sterminio palestinese.

Il 4 novembre è prevista la replica.


sabato 21 ottobre 2023

Israele in Palestina

Nel 2006, mentre si stavano svolgendo alcuni attacchi di Hezbollah ad Israele, il senatore a vita Giulio Andreotti intervenendo nel corso di una seduta del Senato Italiano, disse: “Ognuno di noi se fosse nato in un campo di concentramento e da 50 anni fosse lì...", beh, continuate voi, non è poi così difficile.

giovedì 19 ottobre 2023

Contro i tagli nell'amministrazione pubblica

Tutto giusto e condivisibile, ma se il popolino risponde con poche centinaia di cittadini in piazza, alle mozioni, interpellanze, raccolta firme e via dicendo, occorrerebbe affiancare altre iniziative. I padroni per natura si sentono superiori, se vedono che la risposta ai loro saccheggi è debole si convinceranno di essere invincibili. 

Carlo Curti, Lugano
---- Messaggio originale ----
Da : mps.ti@bluewin.ch
Data : 19/10/2023 - 14:17 (OE)
A : mps.ti@bluewin.ch
Oggetto : comitato contro i tagli - 24 ottobre

A tutti i partiti, sindacati e associazioni e persone interessate/i

Contro i tagli alla spesa pubblica,
difendiamo il potere d’acquisto delle famiglie

La presentazione del Preventivo 2024 ha confermato quanto indicavamo nel nostro precedente appello inviatovi negli scorsi giorni.

Le misure presentate avranno conseguenze a più livelli e tendono a peggiorare il servizio pubblico nel suo complesso, attraverso un degrado qualitativo e quantitativo dei servizi offerti.
Per quel che riguarda il personale, ricordiamo che il progetto di Preventivo non prevede la compensazione del rincaro (il governo sostiene che deciderà in dicembre, ma significativo che nel Preventivo non sia previsto alcun importo), a cui si aggiungono altre misure (contributo di solidarietà del 2% per il salario che eccede i 60'000 fr, blocco delle rivalutazioni delle funzioni, congelamento della sostituzione del personale, etc.). Tutto questo, lo ricordiamo, dopo che le modifiche appena varate in ambito pensionistico incideranno ulteriormente sui salari dei dipendenti del Cantone.

Per quel che riguarda le prestazioni vanno segnalate le diminuzioni in vari ambiti; in particolare nel settore dei sussidi dei premi di cassa malati, nel settore invalidi, nel sostegno alle famiglie, nel finanziamento agli istituti ospedalieri, nelle cure domiciliari, etc.). Senza dimenticare poi che queste misure avranno ripercussioni sia sulle prestazioni e i servizi erogati a livello comunale, sia sulle condizioni del personale comunale e degli enti parapubblici.

Tutto questo, come detto, avviene in un contesto generale nel quale le condizioni di lavoro e di vita della maggioranza delle persone peggiora ormai da tempo e tenderà sempre più a peggiorare.

Di fronte a tutto questo è necessario sicuramente battersi per una diversa distribuzione della ricchezza, distribuzione sempre meno egualitaria nel nostro paese; ma bisogna anche rafforzare quei meccanismi di perequazione delle differenze sociali che, almeno in parte, sono garantite dalla spesa pubblica e in particolare da quella a carattere sociale.

Noi riteniamo che di fronte a queste politiche sia necessario che tutte i partiti, le associazioni, i sindacati e le persone che vogliono opporsi a questo stato di cose, si mobilitino su tutti i terreni. Solo con un’ampia mobilitazione sarà possibile cercare di rispondere a questa offensiva.

Noi ci impegneremo attivamente in questa battaglia. In particolare poiché continua  a non condividere l’analisi maggioritaria sulle finanze del Cantone (cioè che risultati d’esercizio negativi e aumento del debito pubblico siano insostenibili), né la necessità di continuare una spesa di contenimento della spesa pubblica.

Per questo, ribadiamo l’appello e l’invito che abbiamo lanciato qualche giorno fa per l’organizzazione di un coordinamento di tutti partiti, associazioni, persone che vogliono opporsi a questa politica.

La riunione si terrà martedì 24 ottobre alle ore 18.00 presso il ristorante Casa del Popolo a Bellinzona

martedì 17 ottobre 2023

Costituzione federale svizzera (preambolo)

"Consci che libero è soltanto chi usa della sua libertà e che la forza di un popolo si commisura al       benessere dei più deboli dei suoi membri ..."

 18 aprile 1999

Scriverlo è facile e non costa nulla!

lunedì 16 ottobre 2023

Destri, sinistri e... mutisti

 Junge Tat e compagnia più o meno bella


"Il ragazzo l'ha fatto" è una possibile traduzione, infatti una manciata di giovanotti ha srotolato uno striscione contro gli stranieri da una delle torri di Castelgrande a Bellinzona.
Imbarazzo ! Tremendo imbarazzo di media,politica e buona parte dei vettori economico-finanziari.
Però anche il Consiglio Federale e la Banca Nazionale l'hanno fatto quando hanno salvato (o tentato di salvare) dalla bancarotta UBS e Credito Svizzero, affondati per manifesta, rovinosa  onnipotenza dei propri dirigenti. Generosa e subitanea partecipazione che però viene meno quando si tratta di alleviare i bisogni di larga parte della popolazione colpita dal costante, velenoso rincaro del vivere comune.
Anche i politicanti lo fanno (e continuano a farlo) quando promettono buona volontà e aiuto a tutti prima di essere eletti. Intenti che restato sospesi nel vuoto delle legislature succedutesi fino ad oggi.
Anche l'opposizione (ci piacerebbe sapere a cosa) continua a farlo in nome della trasparenza e della concertazione democratica per finire (sempre!) ad accontentarsi di quello che è disposta a mollare la controparte.
I contadini (e chi li manovra) lo fanno quando vorrebbero cancellare la presenza di alcuni, storici predatori dalle nostre montagne perché inficerebbero i loro redditi. Qualcuno gli ha magari ricordato che libertà, diritto e profitto di rado vanno a braccetto?
Noi tutti lo facciamo, quotidianamente, quando contrapponiamo il mutismo a tutto quello che non ci garba per non compromettere i pezzettini (esagero!) di benessere che ci siamo conquistati facendo silenzio.
Ma allora chi non lo fa? Da noi nessuno, fuori i Palestinesi, da sempre e con tutti i mezzi a loro disposizione!

mercoledì 11 ottobre 2023

Destri, sionisti e lupi

 https://www.bluewin.ch/it/attualita/svizzera/ludc-lancia-un-gioco-online-che-permette-di-sparare-ai-lupi-1917492.html

I destri nazionali con i lupi come i sionisti con i palestinesi

lunedì 25 settembre 2023

I successi ucraini

ll viaggio di Zelensky negli USA si è appena concluso e sia Biden che Blinken (o meglio, i gruppi di cui fanno gli interessi) hanno investito troppo in questa faccenda per permettergli di fare la figura di quello che si presenta a mani vuote, soprattutto davanti a un Congresso mai così diviso sull’opportunità di autorizzare altri versamenti.

E così nelle ultime 48 ore abbiamo assistito a una serie impressionante di annunci: Andriivka è stata riconquistata, un’intera brigata russa spazzata via, la flotta del Mar Nero sostanzialmente distrutta.

Risultati sicuramente impressionanti, e pazienza se quanto comunicato non corrisponde esattamente alla realtà o che Andriivka non è esattamente Melitopol. L’importante, appunto, è presentarsi con qualcosa, qualsiasi cosa che giustifichi le spese sostenute e, auspicabilmente, quelle future, tanto l'opinione pubblica crede ( per la maggioranza) a quello che le viene offerto.
Chiaro che il discorso vale anche per la controparte russa, ma i democratici siamo noi, loro o nessuno dei due?

Uno volta di più viene confermato che lo stop alla guerra (e alla vita politica di Zelensky) lo daranno gli USA, con il beneplacito, magari "obtorto collo", di Mosca.

giovedì 21 settembre 2023

Aumenti delle tariffe elettriche a Lugano

 AIL e tariffe elettriche: finalmente abbiamo capito…


Abbiamo finalmente capito a quali nobili scopi servono gli aumenti delle tariffe elettriche, del gas e dell’acqua che le Aziende Elettriche di Lugano (AIL) hanno imposto negli ultimi anni ai loro circa 115'000 utenti.

L’aumento delle tariffe elettriche del 47,4% negli ultimi due anni, quelle del gas del 40% e quelle dell’acqua potabile di oltre il 20% (un salasso complessivo per una famiglia tipo non lontano dai 1'000 franchi all’anno) serve a sostenere il nuovo campo di calcio di Lugano.

La notizia è di ieri: le AIL SA di Lugano daranno il proprio nome all’Arena Sportiva, il nuovo stadio del Polo Sportivo e degli eventi (PSE), rafforzando in modo importante il loro ruolo di principale sponsor della prima squadra e del settore giovanile del FC Lugano. Dare il proprio nome a uno stadio, il cosiddetto “naming partner”, significa versare centinaia di migliaia di franchi, se non diversi milioni. Le AIL SA pomperanno denaro nel PSE dal 1° di luglio 2025 e per 5 anni di fila, con l’opzione di ulteriori 5 anni. Come da copione il silenzio è assoluto sui milioni di franchi che saranno iniettati in questa operazione dall’evidente inutilità sociale.

Naturalmente sappiamo che le AIL hanno attribuito ad altre cause gli aumenti di tariffe degli ultimi anni, tutte cause che abbiamo a più riprese e dettagliatamente contestato già lo scorso anno con una petizione firmata da oltre 1'300 cittadini e cittadine e, nelle ultime settimane, attraverso una richiesta di moratoria che abbiamo inoltrato a tutti i municipi proprietari di aziende di distribuzione, a cominciare dalla più importante, le AIL di Lugano. 

La richiesta di una moratoria sulle tariffe dell’AIL SA si basa su almeno due motivi principali. 

In primo luogo, gli aumenti non sono solo il risultato delle contraddizioni della liberalizzazione del mercato dell’energia ma anche di una politica nell’approvvigionamento condotta dalla direzione delle AIL SA improntata alla ricerca della massima redditività, ciò che l’ha spinta ad assumere dei rischi che si sono rivelati mortali per i prezzi dell’energia elettrica fornita. Ma chi se ne frega, tanto i 115'000 utenti pagheranno qualsiasi aumento perché l’energia ormai un bene fondamentale. E così gli utenti devono passare alla cassa pagando tariffe più elevate, unitamente ad altri aumenti ormai noti a tutti – affitti, premi di cassa malati, etc. 

In secondo luogo sulla situazione finanziaria delle AIL che avrebbero potuto rinunciare a questi aumenti di tariffe visto che godono di una situazione patrimoniale assolutamente florida. Sono un vero e proprio forziere. Nel 2022 l’azienda luganese ha accumulato 170,5 milioni di franchi sotto forma di accantonamenti a corto e lungo termine. Una somma ingente. Non si capisce quali siano i rischi futuri ipotizzabili per le AIL SA che giustifichino degli accantonamenti di queste dimensioni. E neppure si capisce quale evento debitorio del passato, di cui l’importo e/o la scadenza sono incerti, giustificherebbe degli accantonamenti della portata di quelli delle AIL SA. In sostanza, i soldi ci sono per finanziare una moratoria delle tariffe per i prossimi 3 anni a partire dal 2024. 

L’annuncio che le AIL SA verseranno alcuni milioni di franchi nel PSE è dunque una vera e propria dimostrazione di arroganza nei confronti di 115’000 utenti. Tariffe che esplodono, poteri politici e aziendali che non solo rifiutano spudoratamente di assumere una parte di questi costi, ma addirittura, con totale mancanza di rispetto annunciano, lo sperpero di soldi pubblici – le AIL SA è una società anonima ma di proprietà al 100% del Comune di Lugano! – nella sponsorizzazione di uno stadio! Risulta ormai evidente come le AIL SA servano da collettore per alimentare interessi politico-finanziari privati di varia natura. La cittadinanza luganese dovrà già finanziare direttamente gli interessi esorbitanti del PSE attraverso un aumento futuro del moltiplicatore di imposta. Come se ciò non bastasse, dovrà farlo anche indirettamente, con il pagamento di tariffe elettriche sempre più esorbitanti e fuori controllo!


giovedì 25 maggio 2023

Le tasse dei "cumenda" in Ticino

 https://mps-ti.ch/2023/05/i-ricchi-sanno-far-di-contoperche-i-globalisti-pagano-volentieri-piu-imposte/

martedì 2 maggio 2023

Dopo il solito 1° maggio

Momenti di ieri e di oggi

Il nome di battaglia del nonno era "fischio", ma in sezione dopo il '45 lo chiamavano "fiuto".Decorato nella Grande Guerra e "irregolare" nel biennio precedente la Liberazione, nel Partito era prima rispettato, poi sopportato con indulgente simpatia.Insomma, come si dice oggi "hai ragione ma non voglio litigare con gli altri per avertela data". Arrivò il '56  con il rimpasto  (la chiamarono rotazione) dei dirigenti a tutti i livelli, giù giù fino alle sezioni più periferiche. Una sera, in sezione, presenti alcuni pezzi grossi regionali, decise di rompere gli argini: "Potete giustificarlo come vi pare e piace, ma se andiamo avanti così fra meno di venti anni ci presenteremo alle elezioni assieme ai democristiani". Silenzio di tomba, nessuna replica e la cosa finì lì. Due anni dopo non rinnovò la tessera del Partito, ma la Segreteria decise di farlo al suo posto, a vita.

Quella tessera da tempo è sgattaiolata fra i miei libri, discreta , lontana dall'odierno protagonismo politico on-line e, penso, gli avrebbe fatto piacere. Le volte che mi capita fra le mani chiudo gli occhi e l'annuso, come fanno i collezionisti per i testi vintage, prima di rimetterla dov'era. Allora mi scappa sempre la solita frase: "Avevi ragione, non te l'hanno mai detto ma è come se l'avessero sempre fatto".

Così va il mondo, più o meno.


mercoledì 19 aprile 2023

Il valore della sconfitta

      "Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta.

Alla sua gestione. All'umanità che ne scaturisce.
A costruire un'identità capace di avvertire una comunanza di destino dove si può fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccato.
A non divenire uno sgomitatore sociale a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo in questo mondo di vincitori volgari e disonesti, di prevaricatori falsi e opportunisti, della gente che conta, che occupa il potere, che scippa il presente (figuriamoci il futuro), a tutti i nevrotici del successo dell'apparire del diventare.
A questa antropologia del vincente preferisco di gran lunga chi perde.
E' un esercizio che mi riesce bene. E mi riconcilia con il mio sacro poco."


Pier Paolo Pasolini (1922-1975)

venerdì 7 aprile 2023

Elezioni Cantone Ticino

 Chi non perde, vince?

Sembrerebbe di sì, da tempo, anche se i numeri dicono altro, per esempio che vince il Ticino apartitico/apolitico con la scheda senza intestazione e sempre meno votanti.

Sui contendenti nessuna nuova, a parte qualche donzella imbellettata, un dottore distratto (?), le solite due "bocce ferme"da ventennio italiota del secolo scorso e una carrettata di ma, se, forse, vedremo.

A poche centinaia di chilometri, verso ponente, se qualcuno osa spostare di un paio di anni in avanti la pensione, subito l'aria si fa irrespirabile e le città diventano simili a Beirut. Non è una questione geografica, ma di DNA. Loro hanno dentro il '79 e il '48, noi qualche oliva farcita, pizzette e decilitri di spritz. Siamo terra di mugugni sommessi per non farci scoprire dai reggicoda delle tre decine di famiglie che dettano i tempi del quotidiano. Il buffo sta nel fatto che quasi tutti lo sanno e nessuno fa nomi e cognomi, come nella saga dei Corleone.

Vi dirò, a me questo "stallo movimentato" non dispiace, anzi mi stuzzica a ipotizzare il prossimo futuro, quando si ritireranno i ministri eletti al cui seguito si intravede già il deserto. E allora?

Fermarsi un attimo a ripensare il presente al posto di "puntare" le convenienze, a cosa lasceremo oltre la montagna di rifiuti sulla quale stiamo seduti, che siamo i predatori più temibili del pianeta sarebbe già un esercizio utile, senza scomodare e pagare dazio alla sterminata truppa di psichiatri e psicologi.

Insomma un "ricominciare" che in questo caso non significa tornare indietro.


martedì 28 marzo 2023

Il lupo, l'agnello e il mostro

 Dal Corriere del Ticino del 27.03.2023

l lupo, l’agnello e il mostro

Silva Martinelli, Ponte Tresa


Nella nostra società, sia per pigrizia che per mancanza di tempo, la mente umana non è più abituata ad approfondire i temi e si limita a un giudizio superficiale, suddividendo il mondo in buoni e cattivi.

L’immagine apparsa sul giornale di alcuni giorni fa del contadino dalla faccia triste e preoccupata che stringe al petto il candido agnellino indifeso avrà commosso centinaia di persone, ma mi piacerebbe sapere quante di loro, in occasione della «santa» Pasqua sbraneranno agnelli e capretti senza nessuno scrupolo, rimorso di coscienza o necessità di sopravvivenza. C’è da chiedersi: chi è il vero mostro su questo pianeta?