giovedì 18 giugno 2020

Come fregano i padroni del vapore

Svizzera, Cantone Ticino 2020

I giochetti dei padroni e dei loro rappresentanti eletti a governare

Fonte: mps-ti.ch


Tassa di collegamento: milioni di franchi incassati indebitamente dalle imprese?

Ecco cosa ci scrive una delle tante persone che ci ha contatti dopo la nostra interpellanza (https://mps-ti.ch/2020/06/tassa-di-collegamento-milioni-di-franchi-incassati-indebitamente-dalle-imprese/) dei giorni scorsi sulla tassa di collegamento a questo punto indebitamente trattenuta: “Ho lavorato per la ....fino a circa metà del 2019. Ho pagato la tassa di collegamento per 2-3 anni, e come me altre 160 persone che affittano un posteggio su quel piazzale. Ora, oltre al fatto che vorrei proprio sapere cosa Zali intende fare dei miei soldi ... come farò a farmi rimborsare 12x 80.- x 3 anni...?? un bel gruzzoletto! e come me ci saranno migliaia e migliaia di persone...”.
Non si tratta evidentemente di un caso isolato. Un caso concreto nel quale in ballo ci sono circa 3'000 franchi., una somma tutt’altro che trascurabile per molti salariati in periodo di coronavirus, diminuzioni salariali, pressioni sui salari, etc.
Nel caso in questione, nel solo luogo al quale si fa riferimento vi erano 160 persone: quindi abbiamo già a che fare, in un solo caso, con circa mezzo milione di franchi. Quanti milioni sono stati indebitamente incassati (e non restituiti finora) da parte di tutte le aziende del Cantone visto che i lavoratori e le lavoratrici sottoposti a questa tassa dovrebbero essere circa 15'000?
Visto che anche il governo – dopo la sentenza del Tribunale federale – ha indicato che è da escludere l’applicazione retroattiva di questa tassa, questi soldi dovranno essere rimborsati ai salariati. Tra queste vi sono diverse importanti aziende private, ma anche enti pubblici come, ad esempio, l’Ente Ospedaliero Cantonale.
Si tratta di un atto necessario: e questo indipendentemente dalla posizione che si possa avere sulla istituzione stessa della tassa di collegamento.
Le cose da fare, e anche urgenti, sono molte per l’autorità politica: verificare chi ha trattenuto questa tassa, chi l’ha effettivamente poi restituita o ne ha bloccato la trattenuta una volta entrato in vigore l’effetto sospensivo dopo il ricorso al TF; infine chi ha continuato a trattenerla, come nel caso che abbiamo citato, e non l’ha mai restituita ai lavoratori e alla lavoratrici.
Il governo deve mettere in atto tutti i provvedimenti legislativi necessari e le concrete misure di vigilanza affinché non avvenga un furto di massa: perché, svanita la base legale di questa trattenuta, essa è diventata indebita, un furto vero e proprio che molte aziende hanno commesso ai danni di singoli lavoratori e lavoratrici.

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