domenica 5 aprile 2020

Covid-19 Svizzera/Ticino

Non siamo tutti sulla stessa barca! Anche nel dramma del COVID agli imprenditori miliardi, ai salariati lacrime e sangue! Per un reddito di pandemia!

Da anni la situazione economica e sociale nel Canton Ticino è grave e preoccupante. Vi sono dei tassi di disoccupazione e sottoccupazione tra i più elevati della Svizzera. Nel 2019 la disoccupazione era al 6.8%, a fronte del 4.4% a livello svizzero. La sottoccupazione al 9.9% (CH 7.3%), il tasso di povertà del 17% ed un rischio povertà addirittura del 30%.
La crisi che seguirà la pandemia rischia di accentuare ancora di più questa situazione e di provocare una catastrofe sociale.
Non dovremo però attendere la fine della pandemia per vedere i primi sintomi di questa situazione.  
Secondo gli ultimi dati statistici a disposizione lo stipendio mensile mediano lordo, calcolato su 13 mensilità, in Ticino è di fr. 4’852. Dedotti gli oneri sociali arriviamo ad una somma di circa fr. 4000.— .  Già in tempi “normali” si tratta di un magro stipendio che non basta a coprire le spese di una famiglia. Da qui la necessità in una famiglia con due adulti del doppio lavoro.
In tempi di pandemia questa somma verrà ulteriormente ridotto del 20%, circa 1’000 franchi, riducendo così il reddito mensile disponibile a 3'000 franchi.
Un reddito che non permetterà di coprire le normali spese di ogni famiglia: affitto, cassa malati, una qualche ipoteca, assicurazioni, ecc.
Ma vi è chi sta ancora peggio. E pensiamo a tutte e tutti coloro che hanno dei rapporti di lavoro precari, temporanei, a domicilio. Così come tutte quelle famiglie monoparentali che dipendono finanziariamente dal versamento di alimenti. Migliaia di cittadine e cittadini che a seguito della pandemia stanno avendo ed avranno un grave problema di liquidità!
La situazione è drammaticamente chiara: o qui lo Stato introduce un reddito di pandemia a compensazione ed/o integrazione dello stipendio mancante o, fra qualche mese, migliaia di cittadine e cittadini di questo Cantone si vedranno sommersi da precetti esecutivi, magari inviati dalle quelle stesse imprese che negli scorsi giorni in 30 minuti hanno ricevuto 500'000 franchi dalla Confederazione.
Una volta passata la pandemia lo Stato potrà istituire un’imposta di solidarietà a carico delle aziende e recuperare quanto versato alle cittadine ed ai cittadini. Perché non dobbiamo dimenticarcelo: sarebbero loro, le aziende, a dover garantire il 100% del salario ai propri dipendenti.
Come indicato nel titolo di questa mozione in questa società non sono tutti sulla stessa barca. Nella giornata di venerdì 3 aprile 2020 il Consiglio Federale ha portato a 40 miliardi il volume delle fideiussioni alle aziende a seguito del COVID-19.
Come indicato dal ministro delle finanze Maurer una qualsiasi azienda, tempo 30 minuti dall’inoltro della richiesta di un credito di 500'000 franchi, deve poter avere sul suo conto bancario tale somma. Somma garantita interamente dalla Confederazione ed a tasso 0. Il secondo livello dei crediti fino a 20 milioni deve essere a disposizione al massimo in una giornata.
Alla luce di queste considerazioni tramite questa mozione chiediamo al Consiglio di Stato di istituire con effetto immediato un reddito di pandemia per tutte le cittadine e tutti i cittadini residenti in Ticino.
Tale reddito di pandemia deve essere concesso analogamente ai 500'000 franchi garantiti dalla Confederazione senza grandi lungaggine burocratiche (tempo indicativo 30 minuti) tramite gli uffici dei singoli comuni di residenza.
Esso deve essere versato a tutte le cittadine e tutti i cittadini residenti che possano rendere verosimile una riduzione del loro reddito mensile, a seguito di lavoro ridotto, mancato reddito, mancati versamenti d’alimenti, ecc.
Tale reddito di pandemia deve garantire un reddito fino ad un massimo di 6'000 franchi mensili.

Per il gruppo MPS-POP-Indipendenti

Nessun commento:

Posta un commento