martedì 15 aprile 2014

USA: Come si tratta un ex candidato al Nobel per la pace

Bradley Manning (1987) è un militare, informatico e attivista statunitense con cittadinanza britannica.
Accusato di aver scaricato decine di migliaia di documenti riservati mentre svolgeva il suo incarico di analista informatico in Iraq e di averli rilasciati all'organizzazione WikiLeaks, è stato arrestato, imputato di svariati reati contro la sicurezza nazionale e detenuto in condizioni considerate lesive diritti umani. Il suo caso ha suscitato un acceso dibattito in quanto quei dossier riguardavano l'omicidio di diversi civili disarmati da parte dell'esercito americano. Nell'agosto 2013 è stato condannato a 35 anni di carcere.
Nel 2011 e nel 2012 viene candidato al premio Nobel per la pace.

Accusa e detenzione

Nel maggio 2010 l'hacker Adrian Lamo denuncia Bradley Manning alle autorità militari, asserendo che Manning, in una conversazione via chat, gli confidò di aver passato a Julian Assange una serie di documenti confidenziali tra cui il video Collateral Murder (in cui due elicotteri Apache americani attaccano uccidendo 12 civili disarmati), ai quali aveva accesso dalla sua workstation. Dopo pochi giorni Bradley viene arrestato e tenuto in custodia in Kuwait per due mesi. Il 29 luglio viene trasferito nel carcere militare di Quantico, in Virginia.
Dopo dieci mesi di isolamento in quel carcere, è stato trasferito a Fort Leavenworth a seguito della pressione internazionale sulle sue condizioni di detenzione. Ciò nonostante, ancora nel marzo 2012, Juan Mendez ha formalmente accusato gli Stati Uniti di trattamento crudele, disumano e degradante per la forma di detenzione inflitta a Manning.
L'avvocato e opinionista Glenn Greenwald ha denunciato  le condizioni inumane a cui è sottoposto il soldato, che per gli standard di alcuni paesi costituirebbero tortura, sottolineando che Manning non è stato condannato per alcun reato.
David House, informatico e ricercatore, che visita Bradley due volte al mese, riferisce che Manning viene tenuto in isolamento per 23 ore al giorno, dorme con le luci accese e viene controllato ogni cinque minuti. Inoltre è costretto a dormire indossando soltanto un paio di pantaloncini, esponendo la pelle a diretto contatto con una coperta molto simile a un tappeto. Durante la notte viene svegliato dalle guardie se non completamente visibile. L'unica forma di esercizio consentitagli consiste nel camminare in circolo in una stanza per un'ora al giorno, e viene incatenato durante le rare occasioni in cui può ricevere visite. David House riferisce anche che le sue condizioni di salute psicofisica sono in peggioramento e che Bradley è catatonico.
A marzo il portavoce del dipartimento di stato americano PJ Crowley si dimette in seguito alle sue dichiarazioni riguardo al trattamento di Bradley Manning, da lui definito "ridicolo, controproducente e stupido".

Nota personale

A parte il solito silenzio dei media compiacenti con lo zio americano che non esitano ad arzigogolare sulla minima scoreggia che viene dai cosiddetti stati canaglia, c'è ancora in circolazione qualche "idealista" che ha il coraggio di appuntare sulla bandiera a stelle e strisce una medaglietta al valore civile, morale e democratico? 










Nessun commento:

Posta un commento