lunedì 31 marzo 2014

Il muro

Il Muro.

 La brèche dans le mur à Aida


È quello israeliano, lungo settecento chilometri, che domina e circonda la vita dei rifugiati palestinesi nel campo di Aida a Betlemme. Prima della sua costruzione gli abitanti vi organizzavano grigliate e raccolta di olive. La mattina di venerdì 21 marzo alcuni giovani palestinesi hanno fatto un buco nel muro; sabato pomeriggio l’esercito israeliano ha invaso il campo profughi per permettere a una ditta specializzata di “ricucirlo” con una lastra di lamiera. Mezz’ora dopo la partenza dei militari la lastra era stata rimossa. Subito sono iniziate le operazioni di rastrellamento e gli scontri con gli abitanti del villaggio che sono durate fino a domenica sera. Due militari sono stati leggermente feriti, nove abitanti del campo arrestati e molti altri feriti. Insomma il solito bollettino di guerra quotidiana; sassi e fionde contro il meglio della tecnologia militare.
Ovviamente nessun giornale dell’Europa “finanziaria e democratica” ha riportato la notizia. Ai tempi di un altro muro, ogni tentativo di fuga di qualche mascalzone (ma anche cani o gatti) dava spunto agli editorialisti più accreditati presso le segreterie dei partiti e dei governi “liberi”, per riproporre la solita tiritera anticomunista.

I tempi sono cambiati? Certamente, in peggio!

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