martedì 8 giugno 2021

Le bischerate della socialdemocrazia

" Sappiamo che ogni qualvolta si contrappone la piazza al Parlamento (notare la P maiuscola) lì comincia la notte della democrazia. Guai a contrapporre una forma di democrazia all'altra".

Guglielmo Epifani, appena passato a spalar carbone da messer Satanasso.

sabato 5 giugno 2021

Per la manifestazione degli "autonomi" a Lugano

La polizia comincia con le provocazioni ancora prima dell’inizio della manifestazione

 

Sono numerosi i segnali che giungono da più parti del Ticino di sistematici controlli di polizia (alle stazioni, sulle strade e autostrade, addirittura sui mezzi pubblici): a tutti viene chiesto – dopo un controllo di identità – se si stanno recando a Lugano per partecipare alla manifestazione organizza contro lo sgombero e la demolizione del centro sociale presso il Macello.

Si tratta, non vi sono dubbi, di una vera e propria provocazione, tesa a creare – così come i comunicati rilasciati in mattinata – un clima di tensione, con la speranza di esasperare gli animi ancor prima dell’inizio della manifestazione e, non si sa mai, poter contare su reazioni che permettano poi interventi repressivi.

Ricordiamo inoltre che, al di là della richiesta delle generalità, la polizia non ha alcun diritto di chiedere dove si stia andando e a fare che cosa: da questo punto di vista è tutta la mattina che questi posti di blocco e di controllo agiscono al di fuori di ogni legalità.

Chiediamo quindi al governo cantonale di intervenire affinché questi atteggiamenti provocatori smettano immediatamente e, va da sé, non continuino a lato della manifestazione.

Comunicato MPS

lunedì 31 maggio 2021

Evacuato e demolito il Centro autogestito

 

La bravata di Lugano

 


I fatti di sabato notte hanno ancora una volta evidenziato che tra un esecutivo normale e quello della “regina del Ceresio” c’è la stessa differenza che corre tra Marlene Dietrich e una velina.

lunedì 17 maggio 2021

Informazione o opinione

Lo stato dell’informazione è perfettamente sintetizzato, in questi giorni, nelle versioni offerte sulla “guerra promessa” tra Israele e popolo palestinese (in cui qualcuno crede di fare la sua parte con una storia su Instagram o proclamando la sua simpatia per l’una o l’altra parte su Facebook). E intanto a mezzo stampa si asseconda quella tendenza filo-occidentale e filo-americana che tutto giustifica e tutto concede, persino di fronte al bombardamento israeliano della sede della stampa estera nel centro di Gaza al punto da metterla sullo stesso piano di cittadini che da una spiaggia di Tel Aviv sono stati costretti a rinunciare alla tintarella e al bagno in mare e a fuggire per il suono delle sirene, mentre a qualche chilometro di distanza vengono fatti a pezzi bambini, famiglie, case, diritti umani e trattati internazionali. Tutto sullo stesso, vergognoso, piano.

Giulia Bassi

sabato 8 maggio 2021