mercoledì 26 febbraio 2020

Il rischio di morire

Fonte:http://www.operaicontro.it/

Siamo al 24 febbraio 2020 le televisioni ci bombardano con il rischio del Coronavirus. Ore e ore di trasmissioni televisive ci informano sul numero dei morti, degli infettati . Intere cittadine vengono poste in quarantena. Carabinieri, polizia ed esercito impediscono di entrare o uscire ai paesi. I supermercati vengono svuotati dagli abitanti. I giornalisti delle televisioni e della carta stampata presentano il rischio dell’epidemia.
Certo tutto quello che viene fatto, deve servire a tener basso il numero dei morti e dei cittadini che vengono infettati dal virus
2018: Il numero totale di lavoratori dipendenti è 18 milioni.
2018: 1400 operai e lavoratori sono morti sul posto di lavoro, circa 3,8 opera e lavoratori al giorno
2018: 468.698 infortuni sul lavoro
2018: migliaia di operai si ammalano ( tumori in particolare)
Nessuna ora di trasmissioni televisiva. Nessuna diretta per informarci almeno dei morti. Spesso muoiono in un colpo solo più di 5 operai. Nessuno chiede l’intervento dell’esercito per impedire agli operai e ai lavoratori di entrare in un luogo tanto pericoloso.
Nessun sindacato manda i suoi sindacalisti per impedire la strage di operai e lavoratori
Il governo non si impegna in lunghe riunioni per dettare le norme che possano impedire la carneficina dei morti e diminuire il numero degli infortuni.
Non è il caso di parlare delle posizioni di partiti di destra e partiti di sinistra, sono tutti d’accordo nel non affrontare la strage
Non si sentono gli appelli strappalacrime dei giornalisti televisivi e della carta stampata.
Morti e infortuni di operai e lavoratori sono del tutto naturali e normali nella società capitalista, questo è evidente.

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