lunedì 24 settembre 2018

Svizzera di lingua italiana:La scuola dei padroni

Il 40% dei votanti ha bocciato il progetto sperimentale sulla scuola sostenuto (a parole) dall'area social-liberale del cantone Ticino.
Cosa cambierà? Nulla.
Il ministro (socialdemocratico) resta in carica, la scuola continuerà ad essere sempre più simile alla fabbrica, chi ha perso darà la colpa a chi ha vinto e a coloro che non si sono impegnati abbastanza.
La destra dirà che ha fermato la "scuola rossa" e la sinistra che si è persa l'occasione per migliorare l'educazione dei giovani.
Poi ci saranno gli strateghi della domenica a prevedere sommovimenti reazionari e trappole per la sinistra parlamentare, come i giovanotti del partito comunista.


Leggo nel loro comunicato sull'esito della votazione; "Il rischio è ora che il PLR e il PPD mollino il PS  e si buttino quindi furbescamente a destra per riciclare alcune delle proposte di UDC & Co. volte a privatizzare la scuola, a mantenere la selezione precoce e a mettere in concorrenza fra loro gli allievi".

Mi domando: Uno dei compiti principali del PC, in questa e nella prossima legislatura, è forse quello di far sì che il PS non venga mollato dagli altri due partiti "storici"? La proposta di congiunzione delle liste è motivata dall'eventualità di questo "pericolo"? Se la risposta fosse due volte "sì" prepariamoci a rimboccare le coperte  per il lungo sonno della "sinistra parlamentare", logorroica a Palazzo, timida  nel territorio e assente in fabbrica. Già la fabbrica; Il modello che la scuola  attuale (e pure quella che doveva venire) ha ormai preso come esempio strategico in tutti i suoi multiformi aspetti.
Sbaglio o nessuno degli "addetti ai lavori" l'ha semplicemente sussurrato in campagna elettorale?
Due parole sulla citata " concorrenza fra gli allievi", partendo dall'alto. Master USI. Domanda del docente: Siete qui per quale futuro? Risposta: Fare soldi. Liceo di Lugano: Accettereste un posto presso campi di concentramento, detenzione coatta o lager? Perché no, se la paga è buona! Prime classi di scuola media in un quartiere della grande Lugano: Se mi fai copiare ti do cinque franchi.
Tralascio, per clemenza, le scuole elementari dove tira un'aria anche peggiore.
Insomma, la scuola che c'è, c'era  prima e anche ... dopo.

E qualcuno ha avuto pure il coraggio (eufemismo) di chiamarla ROSSA.


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