mercoledì 26 settembre 2018

I ministri hanno fatto cilecca!

MPS 3 - Consiglio di Stato 0:  Si va verso il cappotto!




Il Movimento per il socialismo (MPS) ha preso atto con soddisfazione della decisione del Procuratore Generale di archiviare, perché priva di fondamento, la denuncia che quattro consiglieri di Stato (Beltraminelli, Gobbi, Vitta e Zali) avevano inoltrato qualche settimana fa contro il deputato dell’MPS Matteo Pronzini, colpevole ai loro occhi, di averli calunniati per aver segnalato al PG che i quattro continuavano a ricevere l’indennità telefonica di 300 franchi mensili, malgrado da gennaio 2018 fosse assodato che tale versamento non era conforme alle disposizioni di legge.
È vero che, in data odierna, il PG ha anche deciso di non dar seguito alla segnalazione di Matteo Pronzini, poiché nel comportamento dei quattro consiglieri non si ravvisa un’intenzione dolosa. Prendiamo atto di questa decisione, facendo tuttavia notare come a questa conclusione (e lo rileva lo stesso PG) abbia contribuito la decisione dei quattro di rinunciare al versamento di tale indennità, decisione presa dopo la segnalazione di Pronzini.
In questo senso non possiamo che esprimere soddisfazione per aver comunque raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissi: far cessare l’erogazione di un contributo illegale.
La decisione del non luogo a procedere nei confronti di Matteo Pronzini rappresenta una nuova figuraccia per il governo; il quale meglio farebbe a preoccuparsi di mettere ordine e di chiarire la propria situazione pensionistica e quella dei propri predecessori.
A questo proposito l’MPS prende atto delle varie indiscrezioni giornalistiche apparse oggi su diversi quotidiani e dalle quali risulterebbe che una perizia interna all’amministrazione, del consulente giuridico del Gran Consiglio, giungerebbe alle stesse conclusioni (per quel che riguarda la legalità della rendita transitoria AVS (rendita ponte) versata ai consiglieri di Stato che hanno terminato il proprio mandato) della perizia allestita dal professor Grisel – su richiesta dell’MPS – e resa pubblica negli scorsi giorni.
Dopo la perizia che confermava la illegalità dei rimborsi e la legittimità della richiesta di restituzione, dopo il non luogo a procedere odierno nei confronti di Matteo Pronzini, sarebbe questo un terzo colpo subito dal governo.
E la lista non potrà che allungarsi alla luce del nuovo capitolo rilanciato ieri con la denuncia da parte dell’MPS dell’illegalità e del trattamento di favore che il Consiglio di Stato riserva ai propri membri in materia di riscatto di anni di servizio e di contribuzioni onde poter usufruire di migliori condizioni pensionistiche.


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