venerdì 8 giugno 2018

La Svizzera felix uccide a rate?

... a rate, col leasing e anche in contanti !

Fonte:http://gas.social/



E’ stato il portale grigionese “Republik” a svelare i particolari “shocking” dell’arresto del “whistler-blower” Adam Quadroni, che rivelando le malefatte del cartello engadinese degli impresari costruttori ha causato un terremoto politico, costringendo il candidato Andreas Felix del Partito Borghese Democratico a ritirarsi e il PBD a rinunciare in partenza a un seggio in Governo. Per quanto i colleghi  di “Republik” abbiano fatto ricerche approfondite sul caso e sull’uomo Quadroni, al momento abbiamo solo la sua versione dell’arresto e non quella della polizia. Ma ora il governo grigionese, a pochi giorni dal voto del 10 giugno, ha incaricato la procuratrice generale esterna Esther Omlin (Obwaldo) di fare chiarezza, raddoppiando così un primo incarico assegnato, sempre all’esterno, al procuratore Andreas  Brunner del canton Zurigo. Quadroni afferma di essere stato arrestato da una decina (!) di poliziotti mascherati in assetto antisommossa che dopo aver fatto esplodere fumogeni hanno scardinato la porta della sua vettura, l’hanno brutalmente estratto per i capelli, gettato  a terra, ammanettato, bendato e trasportato in un viaggio al buio di due ore in una clinica psichiatrica: “per proteggere gli altri, e se stesso, da possibili atti di violenza”.
La clinica ha poi rilevato errori formali nel rapporto medico di consegna del paziente, e in seguito, stabilito che se nella vicenda c’era qualche “matto”, la definizione non era compatibile con il soggetto consegnato a viva forza. Non sappiamo chi abbia presentato la denuncia, sappiamo che durante l’assenza la moglie è scappata in Ungheria con i 3 figli. E sappiamo che Quadroni faceva parte della società degli impresari costruttori engadinesi che  si spartiva i lavori così: la “cupola” engadinese stabiliva a turno chi doveva vincere l’appalto, aumentando nettamente i costi, secondo la Commissione federale per la concorrenza (COMCO) sino al 45%. Tutte le altre imprese dovevano inoltrare un’offerta ancor più alta, in modo da essere certi che l’appalto non sarebbe sfuggito al designato di turno dai “mammasantissima” della “cupola”. La COMCO afferma che dal 1997 al 2008 il cartello engadinese ha manipolato 400 appalti per  un valore di 100 milioni di franchi causando gravi danni ai contribuenti, costretti a pagare più tasse per lavori pubblici che si potevano fare per molto meno. A un certo punto Adam Quadroni, disgustato, denuncia il malaffare, su pressione del padre, dice. I suoi nemici affermano che non lo fa per “salvare l’anima” ma perché la “cupola” non gli da abbastanza. In un modo o nell’altro, il fatto è che Quadroni si rivolge all'”autorità” ma trova porte chiuse.
Jon Domenic Parolini, sindaco di Scuol, dice che è vero, l’ha sentito, ma Quadroni non presentava nessuna prova dei fatti, e dunque non ha agito. Tutti gli altri, a partire da Felix, segretario generale degli impresari costruttori grigionesi, non si sono mai accorti di nulla. Fuori dal “cartello” Quadroni cerca di sopravvivere, ma è costretto al fallimento. Nessuno gli da la materia prima, dalla ghiaia alla sabbia. Diventa un “Nestbeschmutzer”, uno che la fa nel nido, in italiano uno che sputa nel piatto dove mangia. Cominciano a circolare strane voci, la gente mormora: picchia la moglie e i figli, minaccia i vicini, minaccia il suicidio. Quadroni nega, sino alla denuncia, a noi ignota, che induce la polizia a intervenire in assetto da guerriglia urbana. Certo:  passare da una vita agiata al fallimento provoca scompensi, ma gli psichiatri negano che ci fosse un pericolo tale da passare al brutale arresto. Ora le denunce si intrecciano: Quadroni stesso, ma anche il direttore del Dipartimento di Giustizia Christian Rathgeb, e anche il proprietario della “Foffa-Conrad”, Conrad Roland, multato dalla COMCO con ben 5 milioni dei 7,5 decretati in totale dalla COMCO, ricorre.
In questa vicenda ci sono dati e supposizioni che toccano nell’intimo il nostro modo di essere:  se Quadroni dice la verità, o anche solo parte della verità,  fra la lenta e inesorabile morte “civile” rossocrociata e  quella dei “corleonesi”, che il cemento lo usano per i palazzi, ma anche per fondere e calare a mare gli “infami”, la scelta non è facile.  Che ci sia del marcio anche nella nostra “Danimarca”, sulle alte valli engadinesi?

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