sabato 25 ottobre 2014

Contro il blocco economico a Cuba

Il prossimo 28 ottobre sarà discussa all’Assemblea generale delle Nazioni Unite l'ennesima risoluzione (68/8) atta ad  esigere dal Congresso e dal Governo degli Stati Uniti l’eliminazione senza condizioni del blocco, obsoleto e genocida, contro Cuba, domandando il rispetto del legittimo e sovrano diritto del popolo cubano di costruire, senza alcun vincolo, il proprio destino.
"Cinquantaquattro anni di aggressioni e di guerra economica da parte della maggior potenza mai conosciuta nella storia, non hanno piegato il nostro popolo, anche se il danno economico provocato all’Isola, considerando la svalutazione del dollaro contro il valore dell’oro nel mercato internazionale, ha raggiunto una somma di più di un bilione  di dollari", si legge nella Dichiarazione della Commissione delle Relazioni Internazionali dell’ Assemblea Parlamentare del Potere popolare,  che ha concluso la sua udienza giovedì 23 ottobre 2014 a L'Avana.
Il documento, letto dalla deputata Miriam Ofelia Ortega Suárez, riassume l’applicazione, con tutto il rigore, del blocco economico, commerciale e finanziario del governo degli Stati Uniti contro il popolo cubano, dal trionfo della Rivoluzione ad oggi, e lo definisce come la politica più crudele, spietata e prolungata mai conosciuta nell’epoca contemporanea.


Facile prevedere come andrà a finire anche stavolta: La stragrande maggioranza delle nazioni approverà la risoluzione, invalidata però dal veto USA accompagnato dai soliti quattro gatti comprati per la bisogna e dal suo cane da guardia (Israele).

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