giovedì 5 settembre 2013

A proposito della "democrazia"

Non è mai troppo tardi…


Alla fine ci sono arrivati anche i tipi della Regione Ticino, solo che non potevano certo dirlo in prima persona e allora hanno dato “la seconda” dell’edizione di mercoledì 4 settembre allo storico Luciano Canfora, in questi giorni a Lugano per conferenze e incontri, per affermare l’indicibile: La democrazia è un castello vuoto, un inghippo architettato dai mercanti planetari per far fesso il popolino convinto di avere in mano le redini del paese attraverso i cento volti del suffragio universale. È una buona notizia, indubbiamente, nonostante il ritardo da “fuori tempo massimo”.
Ma cosa dice nell’intervista l’esimio professore che non risulta abbia un passato alla Senzani o militanze giovanili nell’ultra sinistra extraparlamentare, anche se, nel lontano 1999, qualcuno ricorderà una sua candidatura alle elezioni europee per i “Comunisti italiani” che, come tutti immaginano, sono cosa diversa dai “comunisti combattenti”? Vediamo:
“ La democrazia è un gioco, un’invenzione, nel senso che nessuno è pienamente libero, il voto non è mai fuori da condizionamenti che sono come l’aria che si respira. Paesi come la Svizzera, dove la percentuale di votanti è in generale molto bassa, dimostrano la diffusa consapevolezza dell’inutilità di quel gioco”.
I confederati sono ancora un popolo d’inquilini ma a ogni votazione per dare più diritti alla categoria stravincono sempre i proprietari degli immobili e dei terreni. Stessa sorte sul tema delle casse malati; ogni anno tutti, ma proprio tutti, s’indignano per lo sconsiderato aumento dei premi ma alla prova dei fatti la spunta sempre la lobby delle Casse Malati e della farmaceutica. Qualcuno si è chiesto perché? La nostra è una classe politica “di milizia”che, democraticamente, s’impegna a fare gli interessi degli elettori fino al momento di mettere il sedere sulla poltroncina parlamentare, poi “ciao Pepp”: Tutti per uno (dei poteri forti) e ognuno per conto suo. Altro esempio pratico: Chi ha votato, nella commissione parlamentare, contro il rimborso dei premi pagati in eccesso da alcuni Cantoni? I rappresentanti socialdemocratici che sostengono la politica sanitaria dei loro governi regionali, dove i premi sono più bassi, e che, a Berna, ovviamente non se la sentono di sputare sul piatto in cui mangiano.
Ma torniamo al professor Canfora: “Un gioco, la democrazia, inutile ma preziosissimo e indispensabile: Guai alle élites che non fanno (o sanno) fare quel gioco… Putin non aspetta passivamente di diventare presidente, fa sfogare i russi con il voto, come fanno gli americani, gli italiani, gli inglesi… I parlamentari eletti non contano nulla, contano altre forze (FMI, BCE…) dalle quali i governanti prendono ordini. Dirlo chiaramente dà fastidio ed è bene non dirlo, così si continua a pensare di detenere la sovranità”.
In sintesi si potrebbe concludere:
-Solo i capitalisti sanno fare bene il loro mestiere, anestetizzando i cittadini con i loro persuasori occulti per convincerli che vivono nel migliore dei mondi possibili. I portabandiera di tutti gli altri schieramenti sono complementari a questa strategia, subalterni e in qualche caso inutili (superfluo fare nomi noti a tutti).
-I comunisti non esistono (almeno nel primo mondo e nel migliore dei casi dal 1956) e quando ci sono, rappresentano la parodia di se stessi. Questo fino al giorno in cui non confonderanno più il “superamento del capitalismo” con un radicale cambiamento dello stato presente delle cose.

Ma credo che con il personale politico in attività, questo sia pretendere troppo.

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