lunedì 13 giugno 2022

Acciuga (un racconto per l'Estate)

 Cinquanta chili in un metro e ottanta di altezza; Come potevano chiamarlo altrimenti? Era l'amico di ferro del nonno, più di un fratello, bastava guardarli e capivi che erano una cosa sola, insolita anche nei difficili anni del secondo dopoguerra toscano. I maligni cinguettavano che non erano "normali" facendo finta di non sapere che "il Bersagliere", nomignolo affibbiato al nonno per i suoi trascorsi nella Grande Guerra, l'aveva salvato da un linciaggio per questioni di donne durante una festa di paese. Da lì in poi sempre assieme e naturalmente io con loro. Le scampagnate all'Arno, la frutta colta sugli alberi, le soste alla capanna del Ciampoli, improvvisato take a way anni 50 sull'argine del fiume, lo sfarfallio delle lucciole che ci accompagnavano quando facevamo tardi a rientrare in bicicletta, sono  fra i momenti più belli della mia gioventù. Mi diceva: Se desideri un frutto arrampicati sui rami, all'albero piace se gli sgattaioli sopra e ti ricompenserà per lo sforzo profuso. Oppure: Non ci sono buoni e cattivi, solo uomini e donne che il caso e la convenienza spingono ad essere ora i primi, ora gli altri. Le promesse si mantengono e i favori si ricambiano, i se e i ma lasciali ai politicanti e ai ciabattoni. Bei tempi, finiti all'improvviso come capita spesso ai comuni mortali.

Quando il nonno si ammalò per complicazioni dovute a un diabete tignoso, Acciuga venne a prendermi prima di andare a fargli visita. Lo trovammo nel dormiveglia del pomeriggio, ma sarebbe più corretto dire intontito da chissà quanti farmaci, cosa che si faceva allora e, democraticamente, pure oggi per giustificare l'innalzamento della speranza di vita. Non saprei dire se ci riconobbe e non me la sentii di restare a lungo in quella camera. Acciuga mosse la testa come per dire "vai, ti raggiungo subito" e l'ultima cosa che vidi prima di uscire fu lui che si chinava sul nonno. Ci ritrovammo all'entrata e mi riaccompagnò a casa senza dire una parola. Fu l'ultima volta che lo vidi, anche perché dopo due anni il babbo e la mamma si spostarono a nord per motivi di lavoro. Erano i primissimi anni sessanta, quelli del "miracolo economico" che, come sempre accade, privilegia solo chi i soldi ce li ha già, ma questa è un'altra storia. Il nonno fu trovato privo di vita proprio la sera dopo la nostra visita, collasso cardiaco dissero, e tutti presero per buona la diagnosi clinica. Io no e, sono certo, neanche Acciuga; Lui era uno di parola.


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