sabato 29 giugno 2019

martedì 18 giugno 2019

La DDR fu venduta

La DDR fu venduta.

Il 9 novembre del 1989 il muro si sbriciolò cogliendo tutti di sorpresa.
Il cancelliere Helmut Kohl chiese consiglio ad Alfred Herrhausen, capo della Deutsche Bank, istituto finanziario che era ancora tedesco non solo di nome, su cosa fare con la DDR.
"Compriamola", fu la risposta del banchiere, con i miliardi di Deutsche Bank all'Unione Sovietica per aiutare Gorbaciov a convincere i suoi sulla necessità delle "riforme". La Germania est costò all'incirca quattro marchi a metro quadrato, due euro, per i suoi 108 mila chilometri quadrati, una volta e mezza la Baviera. Troppo cara? Decidete voi. Certo, agli olandesi andò meglio nel 1626, si comprarono dai nativi l'isola di Manhattam per 24 dollari, senza intermediari, ma questa è un'altra storia.
Alfred ed Helmut si davano del tu e il Cancelliere si fidava ciecamente dell'amico. Sembra che Herrhausen non pretendesse alcun compenso, ma fu considerato ugualmente pericoloso dagli ultimi militanti della Rote Armée Fraktion che lo uccisero la mattina del 30 novembre, tre settimane dopo la caduta del muro,  con un ordigno telecomandato.
Altri tempi. Oggi i consiglieri dei politici costano. A Berlino e nelle capitali UE sono centinaia,  migliaia, messi lì per valutare qualsiasi progetto in base al profitto, mica sulla sostenibilità o sull'importanza politica, sociale, morale. Spesso una loro consulenza nasconde una mazzetta, un tornaconto che sarà democraticamente scaricato sui costi complessivi da far digerire (eufemismo) ai cittadini. Il mantra è risparmiare sul costo del lavoro e sugli investimenti per aumentare gli utili. Il risultato (restando in Germania) è la Deutsche Bahn, le ferrovie, ieri puntuali ed efficienti, oggi bersaglio delle critiche di passeggeri inferociti e bisognose di investimenti sempre più costosi.
Ma, allora, l'importante era liquidare la DDR e con essa incoraggiare un "segretario generale" minimo a liquidare se stesso e la sua nazione. Cosa sia cambiato in meglio, dopo 30 anni,  per i salariati di ogni categoria, lo dicono le cronache dentro e fuori continente, Svizzera compresa.

domenica 16 giugno 2019

Succede anche a Lugano, Svizzera felix

Il teatrino



I commedianti


L' Alternativa

In margine al ventilato sgombero del Centro sociale autonomo autogestito (CSOA) per far posto alla cosiddetta Cittadella delle opportunità sociali (eufemismo) a PAGAMENTO !

giovedì 6 giugno 2019

Berna: Rinnovo parlamento nazionale

I media riferiscono in simultanea che Merlini (liberale) e Cavalli (sinistra alternativa) saranno candidati  alle camere federali.
Bene.
Un pensierino per entrambi:
Al primo ricordo gentilmente che "con la salute non si scherza".
A Franco invece auguro buon lavoro. Se eletto avrà sicuramente l'opportunità di studiare nuove, imprevedibili e nascoste forme di cancro.

Carlo Curti, Lugano, Svizzera "felix".