mercoledì 17 gennaio 2018

Quarantennale della "campagna Moro"





Il Quarantennale è iniziato!
Il festival di commenti surreali – e uso un eufemismo! – scatenati su un post il cui senso ironico non lascia nessuno spazio a possibili fraintendimenti, a meno che non si sia analfabeti o cretini totali (ai quali come si sa effettivamente difetta l’ironia), dà la misura di quanta malafede e cattiva coscienza esista in coloro che animano e monopolizzano il baraccone mediatico complottista-dietrologico, da trent’anni a questa parte, su quella cosa che vive di vita propria chiamata “caso Moro”, e che è in primo luogo industria redditizia, fabbrica di soldi e carriere, di omissione di responsabilità politiche.
Chi si occupa di quel pezzo di storia italiana, e non di farlocchi misteri, ci inciampa purtroppo quotidianamente e sa perfettamente che per il quarantennale i dietrologi e complottisti di ogni genere e grado, dalla politica al giornalismo, all’accademia, si stanno preparando con libri che annunciano clamorose rivelazioni, programmi e speciali Tv sulle tracce della vera verità, commissioni parlamentari che affermano che il “caso Moro” è tutto da riscrivere, processi, condanne, tutto falso, tutto frutto di patti inconfessabili di doppio e triplo, forse ormai anche quadruplo stato. Nessuna novità in tutto ciò, è quello che provano a fare da abbondanti trent’anni, senza però essere riusciti mai a svelare niente! Nessuna novità, e sul niente riempiranno un anno.
Più che legittimo, dunque, che chi di quella storia ha fatto parte, vedendola snaturata e ridotta al grottesco, dopo averne pagato per intero il prezzo, manifesti il desiderio di sottrarsi a questo baraccone ridicolo e improbabile che sta per iniziare, e che lo manifesti ironicamente, dopo averlo dichiarato con la stessa chiarezza ai tanti che in quest’ultimo periodo con la più grande sfacciataggine quei protagonisti sono andati a cercare, chiedendo, senza provare il minimo imbarazzo, interviste e partecipazioni al grande show che si prepara.
Questa la frase di Barbara Balzerani che ha suscitato scandalo e rigurgiti di rancore da parte di noti socialcomplottisti: “chi mi ospita oltre confine per i fasti del 40ennale?”
Del rovesciamento – intriso di disonestà intellettuale e miseria morale, ben orchestrato dagli squali del settore – del senso del post di Barbara (trasformato da un voler sottrarsi ad un voler festeggiare “i fasti del quarantennale”!!!), dovrebbero sentirsi profondamente offesi, in primo luogo, coloro che sono stati immessi nella Storia nella parte di vittime, veicolabili e manipolabili a seconda delle necessità. Da chi agita il “povero Moro” a proprio uso e consumo e per il proprio tornaconto, e quindi sminuendone la sua stessa figura, ci si dovrebbe sentire offesi. Verso quanti sono stati posti a guardiani, legittimati a decidere chi possa parlare, su cosa e su come dire, ci si dovrebbe sentire profondamente offesi. Offesi prima di tutto nella propria intelligenza.
Tutta la mia vicinanza a Barbara

Silvia De Bernardinis è con Barbara Balzerani.

Carlo Curti è con Barbara Balzerani



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